Luca Fornovo Gianluca Paolucci, La Stampa 25/7/2014, 25 luglio 2014
MA IL COLOSSO DEL GAS VUOLE RINEGOZIARE 2,5 MILIARDI DI DEBITI
Mentre la Cina si avvicina a grandi passi all’azionariato di Snam, il colosso della rete gas ha in corso una trattativa delicata con banche italiane ed estere, in tutto circa una quindicina, per rinegoziare debiti intorno ai 2,5 miliardi di euro.
In sostanza, secondo fonti finanziarie, i vertici di Snam hanno chiesto agli istituti di credito di pagare meno interessi rivedendo il pricing del finanziamento e di allungare la durata del debito; per esempio 790 milioni andrebbero rimborsati già nel 2015 e 320 milioni nel 2016. Insomma Snam chiede di avere un po’ più di ossigeno per sostenere gli importanti sviluppi di crescita del gruppo e adempiere con tranquillità al rimborso delle tante obbligazioni sul mercato, che in totale valgono 8,4 miliardi. Di questa cifra 748 milioni sono in scadenza nel 2015 e 1.296 milioni vanno rimborsati nel 2016.
I 2,5 miliardi che Snam deve alle banche sono quello che rimane ancora da pagare del maxi-finanziamento da 9 miliardi che venne concesso nel luglio 2012 per consentire al gigante della distribuzione del gas di rifinanziare i suoi debiti verso Eni e realizzare così la separazione dal Cane a sei zampe.
Un’operazione quella della separazione della rete del gas dall’Eni che peraltro era stata fortemente voluta dal governo Monti per portare avanti la liberalizzazione e la riduzione del prezzo del gas in Italia. Nobili intenti ma a caro prezzo per Snam che ha visto lievitare i suoi debiti. Tra i principali finanziatori del maxi-prestito figurano tra gli italiani Unicredit, Intesa Sanpaolo e Mediobanca, mentre tra gli istituti esteri ci sono per esempio Bofa Merrill Lynch, Bnp Paribas, Citigroup, Jp Morgan e Morgan Stanley.
La trattativa sulla rinegoziazione è a buon punto e secondo fonti finanziarie potrebbe essere chiusa nei prossimi giorni. Anche se qualche intoppo l’ha creato, sul lato delle banche, il commissariamento per sei mesi di Italgas, disposto venerdì 11 dalla Procura di Palermo per infiltrazioni mafiose nella società.
Con 1500 concessioni, una rete di distribuzione di 53 mila chilometri, 6 milioni di utenze, Italgas è uno degli asset principali di Snam. Lunedì 14 luglio, secondo fonti finanziarie, i vertici di Snam hanno fatto una lunga riunione con il pool di banche con cui stanno trattando la rinegoziazione del debito per spiegare cosa è successo in Italgas e cosa comporta il commissariamento per sei mesi. Le banche si sono prese un po’ di tempo per valutare gli impatti dell’affaire Italgas ma secondo le stessi fonti, al momento non emergerebbero profili di criticità, che potrebbero ostacolare la trattativa sul debito. Negoziati che come si è detto sono in dirittura d’arrivo e potrebbero vedere la firma a breve.
Sempre nell’ottica di riequilibrare il debito e finanziare la crescita, Snam alla fine dello scorso mese aveva già deciso di emettere entro il 30 giugno 2015 uno o più prestiti obbligazionari per un massimo di 2 miliardi da collocare presso investitori istituzionali.
Luca Fornovo Gianluca Paolucci, La Stampa 25/7/2014