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 2014  luglio 25 Venerdì calendario

LA BANCA RICONOSCE LE COPPIE GAY “LA LEGGE IN RITARDO SULLA SOCIETÀ”

Il congedo matrimoniale alle coppie sposate omosessuali conquista anche uno dei più importanti gruppi bancari italiani, Intesa Sanpaolo, dopo l’accordo di ieri fra l’istituto e i sindacati. La formulazione riflette il tono burocratico delle contrattazioni di questo genere, ma il significato è inequivocabile dato che, come sottolinea la banca, la firma del protocollo quadro su inclusione e pari opportunità «riconosce un concedo straordinario retribuito in occasione del matrimonio sia civile che religioso, celebrato in Italia o all’estero, ancorché non riconosciuto dall’ordinamento italiano». Ed ecco che ancora una volta, dopo che accordi simili sono stati siglati non solo da multinazionali straniere come Ikea, Citybank e Dhl, ma anche da aziende di casa nostra come Telecom e Coop Adriatica, per non parlare dell’Università di Bologna, che ha concesso un permesso analogo a un suo ricercatore, un’altra azienda privata importante dimostra di adeguarsi alla realtà dei tempi più velocemente di quanto riesca a fare il nostro ordinamento in tema di diritti delle coppie gay. La notizia dell’accordo è stata accolta con soddisfazione dal presidente nazionale di Arcigay, Flavio Romano.
Il patto fra Intesa Sanpaolo e i sindacati di categoria, nel dettaglio, riguarda il «congedo straordinario retribuito di 15 giorni consecutivi di calendario», che verrà applicato al «dipendente che contrarrà matrimonio riconosciuto in Italia o all’estero, con rito civile, cattolico o acattolico, senza trascrizione nei registri dello stato civile italiano», a condizione che i coniugi dopo il matrimonio «risultino conviventi» oltre che posseggano i requisiti richiesti dallo Stato per potersi sposare. Per la banca, «l’importanza dell’accordo consiste nel rafforzare l’impegno del gruppo a favore delle politiche di non discriminazione e pari opportunità», al fine di «rispettare le diversità» e di «prevenire favoritismi e abusi in materia di genere, età, etnia, orientamento sessuale (...)». Il patto è stato firmato dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl, Uil, da Fabi, Ugl Credito, Sinfub e Dircredito.
«E’ un accordo innovativo e moderno - dice Giuseppe Milazzo, segretario nazionale della Fabi - che dimostra come la contrattazione fra sindacati e azienda possa venire incontro alle esigenze della società, colmando spesso anche delle lacune legislative». Già, perché è proprio questo il punto, evidenziato dal sindacato: «Potranno fare richiesta di congedo anche le coppie gay che si sono sposate all’estero, dato che in Italia il matrimonio omosessuale non è previsto dalla legge, e coloro che si sono uniti in matrimonio secondo i riti religiosi riconosciuti dallo Stato». Da quello valdese all’avventista, dalla fede ebraica alla luterana, fino a buddisti e induisti.
«E’ un segno di modernità e di civiltà, che si inserisce in maniera concreta e fattiva nel percorso necessario per contrastare ed eliminare le disuguaglianze - aggiunge Giuseppe Bilanzuoli, del sindacato Uilca - È una grande soddisfazione avere raggiunto un importante risultato in tema di diversity e di pari opportunità, con la definizione in un accordo unitario di un permesso alle coppie di diverso orientamento sessuale». Tutto questo, ricorda il gruppo bancario, «per contribuire al miglioramento del clima aziendale e per aumentare la qualità della vita dei dipendenti e delle loro famiglie».
Franco Giubilei, La Stampa 25/7/2014