Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  luglio 14 Lunedì calendario

In un’intervista con il giornalista televisivo inglese Michael Parkinson, il nuotatore Ian Thorpe si è commosso nel dichiararsi omosessuale: «Ora mi sento a mio agio e non voglio che le persone si sentano come me in tutti questi anni: è più facile ammetterlo, si può crescere, si può star bene, si può essere gay

In un’intervista con il giornalista televisivo inglese Michael Parkinson, il nuotatore Ian Thorpe si è commosso nel dichiararsi omosessuale: «Ora mi sento a mio agio e non voglio che le persone si sentano come me in tutti questi anni: è più facile ammetterlo, si può crescere, si può star bene, si può essere gay. Ma non potevo più andare avanti così, nelle ultime settimane non pensavo ad altro. Ero depresso perché negavo al mondo la mia vera natura. Sì, ho avuto donne ma non sono eterosessuale: è una cosa che sto svelando da poco, da circa due settimane. Ho raccontato tutto questo alle persone che mi sono più vicine: avevo la sensazione che la bugia fosse diventata troppo grande. Non volevo che la gente mettesse in gioco la mia integrità, ed il mio ego non poteva più mentire». La depressione lo ha spinto ad abusare di alcool e farmaci: «Mi sentivo un miserabile, così ho provato a bere per non suicidarmi. Ora sono io». È in cura da uno psicologo e spera di trovare presto un compagno per formare una famiglia.