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 2014  luglio 25 Venerdì calendario

CORRERE

«Gli interpreti prevalgono sempre sul modulo. Poi – la frase è di un mio allenatore delle giovanili – conta la voglia di correre» (Roberto Donadoni).

ALA «L’ala è un ruolo che è sempre stato fondamentale, anche quando il 4-4-2 sembrava dominare il calcio. Ora si vedono molti giocatori che fanno quello che una volta facevamo io, Sala, Causio o Donadoni» (Bruno Conti).

4-3-3 «Napoli ama l’attaccante che fa gol. A destra o a sinistra è lo stesso, il 4-3-3 l’ho fatto con Zeman nel migliore dei modi, questo di Benitez è un gioco diverso ma voglio interpretarlo ancora meglio» (Lorenzo Insigne).

BESTIE «Ci sono già due squadre considerate da tutti come retrocesse. Una è la nostra, ma questo ci deve dare degli stimoli impressionanti. Lotteremo come bestie assatanate» (l’allenatore dell’Empoli Maurizio Sarri).

TESTARDO «Sono testardo, altruista, rompiscatole, geloso e timido. E anche tranquillo, ma rifletto poco e a volte mi convinco che dovrei cambiare e sbattermene un po’ di più» (il centrocampista del Palermo Francesco Bolzoni).

MENTE «Io sono arrivato alla conclusione che anche nel calcio tanto, quasi tutto, dipende da un fatto mentale. Io alleno la mia mente grazie a un mental-coach» (il centrocampista del Napoli Jorginho).

SFERA «Non ho la sfera di cristallo per sapere come andrà l’anno prossimo. Possiamo solo avere sogni e speranze, come le avevamo quest’anno. Sono nel team più forte al mondo, seppure in un momento difficile. La cosa più urgente è tornare a vincere. Le questioni personali passano in secondo piano» (Fernando Alonso).

DIVANO «Dieci anni fa si passava la domenica pomeriggio sul divano davanti al televisore, ora non più. Bisogna trovare un modo per distribuire la F.1 su smartphone e tablet così ognuno può vederla dove e quando vuole. L’interesse non diminuisce, il pubblico sta solo migrando verso nuovi mezzi di comunicazione» (l’amministratore delegato della Mercedes Toto Wolff).

GOLF «Cosa mi è mancato nella vita? La spensieratezza. Quella dei quindici, diciotto, vent’anni, quando non sei più un bambino e cominci davvero a divertirti. Quelli per me sono stati gli anni del passaggio a professionista. Per gli altri, sono anni nei quali ti diverti. Questo periodo d’intermezzo io non l’ho avuto. Ho sempre avuto il golf» (Matteo Manassero).