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 2014  luglio 25 Venerdì calendario

ANCHE I CANI SONO CAPACI DI GELOSIA (DEL PADRONE)


Quale padrone non sa cogliere le emozioni del proprio cane, le sue espressioni di paura, gioia, rabbia, tristezza? Le emozioni — che hanno basi neuro-fisiologiche — lasciano infatti tracce palesi nei comportamenti e fu Charles Darwin che per primo descrisse, nel saggio «L’espressione delle emozioni nell’uomo e negli animali», le tante e quasi sempre leggibili manifestazioni emotive della nostra e delle altre specie. Resta incombente tuttavia il rischio di interpretazioni antropomorfizzanti, specialmente quando si tratta del nostro cane. Perché molto rimane da esplorare del mondo emotivo degli animali, della qualità e intensità delle loro emozioni. Ogni volta, tuttavia, che la ricerca fa un passo in avanti le sorprese non mancano. È ciò che è avvenuto con uno studio sulla gelosia del cane condotto da una squadra di ricercatori statunitensi. A ogni padrone prima o poi scappa detto «il mio cane è geloso» prendendo a modello la gelosia umana per giustificare i più diversi atteggiamenti del proprio cane. Ora forse lo può dire con maggiore cognizione di causa. I ricercatori hanno infatti sperimentalmente dimostrato che una forma elementare di gelosia appartiene anche al mondo canino. Hanno sottoposto trentasei cani ad un test che prevedeva la presenza accanto al loro padrone di un «finto cane», un pupazzo sperimentale ma che abbaia, guaisce e scodinzola. Nella maggior parte dei casi (il 78 per cento) ogni volta che il padrone interagiva con il pupazzo il suo cane scattava verso il «rivale» o comunque si insinuava fra loro cercando di interrompere quel rapporto. Questo non avveniva invece quando il padrone era distratto da altro (ad esempio assorto nella lettura di un libro). «Sembra siano motivati a proteggere il loro legame sociale», hanno commentato i ricercatori. E cos’altro è, del resto, la gelosia? Un’emozione dunque che, con il suo carico d’angoscia appartiene anche ad altre specie. Noi però riteniamo, spesso non a torto, che debba essere tenuta sotto controllo per mantenere i rapporti socio-affettivi su un piano equilibrato e ragionevole. Tant’è vero che se ci abbandoniamo alle emozioni diciamo che diamo spazio alla nostra animalità.