Sebastiano Messina, la Repubblica 24/7/2014, 24 luglio 2014
L’ONOREVOLE BARRATO
Vorrei spezzare una lancia per Cosimo Mele, ex deputato dell’Udc e oggi sindaco di Carovigno, messo alla gogna per aver preteso che i suoi atti siano firmati con l’appellativo perduto, «onorevole», che poi lui cancella con un elegante tratto di penna. E’ tutto un equivoco. Il fatto è che Mele – da buon cattolico – crede nell’effetto salvifico della penitenza, e dunque voleva solo ricordare a tutti che lui è stato effettivamente «onorevole», ma non lo è più da quando fu beccato mentre era in albergo con una escort e qualche bustina di coca. Perciò, divorato dalla vergogna, lui ha preteso che il Comune lo chiamasse ancora «onorevole»: ma solo per poter ricordare ai concittadini, barrando l’appellativo di suo pugno, che quel titolo non gli spettava più, che non ne era più degno. Sono assolutamente certo che fosse questa, l’intenzione dell’onorevole barrato.