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 2014  luglio 24 Giovedì calendario

STRAFALCIONI, GAFFE, APPALTI E VOTI. LA CARRIERA DI GIGGINO ’A PURPETTA

Successi elettorali decennali da un lato, strafalcioni ed errori di pronuncia immortalati in diversi video diffusi sul web dall’altro. Sullo sfondo, i presunti rapporti con la criminalità organizzata casertana, alla base dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli e per la quale sarà necessaria l’autorizzazione a procedere della Camera dei Deputati.

Luigi Cesaro, oggi deputato di Forza Italia, ha mosso i primi passi della sua carriera politica a Sant’Antimo, suo paese di origine in provincia di Caserta, dove da esponente del Partito socialista ha svolto il ruolo di assessore comunale al Bilancio alla fine degli anni Ottanta.

All’alba degli anni Novanta la sua prima elezione al Consiglio provinciale di Napoli e nel 1994 l’adesione a Forza Italia. Rivestirà quindi ruoli importanti nel partito, di cui è coordinatore provinciale dal 1997 al 2002, e nelle istituzioni: eletto deputato nel 1996, al Parlamento Europeo nel 1999, di nuovo deputato nel 2001 (e per questo lascerà quindi il seggio di Bruxelles), e poi ancora nel 2006 e nel 2008. (segue)

Un anno dopo vince le elezioni provinciali di Napoli, diventando presidente dell’ente di Piazza Matteotti e restando tale fino al 2012, quando il Consiglio provinciale di Napoli approverà una mozione di incompatibilità nei suoi confronti in quanto presidente di Provincia e parlamentare.

A quel punto Cesaro si dimette e si ricandida per il Pdl alle elezioni politiche del 2013, venendo nuovamente eletto alla Camera dei Deputati.

Da presidente della Provincia di Napoli la sua «fama» supera i confini locali diventando suo malgrado nazionale, con la complicità di alcuni video diffusi sul web che ne evidenziano gli errori di pronuncia: prima con l’ormai noto «tic tac di Berlusconi», versione personale del vocabolo tedesco «diktat», poi il «Melchiorre» a sostituzione del cognome dell’amministratore delegato Fiat Sergio Marchionne; infine il suo intervento alla presentazione del World Urban Forum 2012, svolto a Napoli.

Altrettanto fitta è però anche la sua storia giudiziaria, iniziata nel 1984 con un primo arresto nell’ambito di un’inchiesta sulla Nco di Raffaele Cutolo: chiamato in causa da due pentiti che gli attribuirono, allora giovane avvocato, il ruolo di intermediario tra i vertici del clan, Cesaro fu condannato a 5 anni di reclusione in primo grado e assolto in appello.

Seguirà poi un’inchiesta sull’attività sua e di altri amministratori del Comune di Sant’Antimo, a fine anni Ottanta, e le indagini sulla realizzazione del centro commerciale di Villa di Briano, con il coinvolgimento anche di Nicola Cosentino, all’epoca coordinatore regionale del Pdl in Campania.

Oggi un’indagine avviata nel 2008 dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli ha portato all’emissione da parte del gip di Napoli di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere: i reati configurati nei confronti di Luigi Cesaro e di due suoi fratelli sono quelli di concorso esterno in associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso in turbata libertà degli incanti e illecita concorrenza con violenza e minaccia aggravati dall’aver agevolato il clan dei Casalesi, fazione Bidognetti.

Nel frattempo spunta una "confessione di Raffaele Cutolo. «Vai dall’avvocato Cesaro di Sant’Antimo a nome mio, lui è diventato importantissimo e mi deve tanto, di sicuro ti può aiutare» dice il superbosso in una conversazione intercettata il 10 gennaio del 2011 nella sala colloqui del carcere dov’è detenuto ’O professore. Parlava con la nipote Roberta, figlia di Roberto Cutolo, a sua volta figlio del boss, ucciso a Tradate in Lombardia il 24 dicembre del 1990. La donna si lamenta con il nonno perché Raffaele Cutolo, suo fratello, non riesce a trovare un posto di lavoro. Il colloquio, in parte già noto, ha inizio alle 10.49 e termina alle 11.49 e sin dalle prime battute si incentra su Raffaele Cutolo fratello di Roberta e nipote del detenuto. Roberta racconta al nonno che Raffaele ha problemi di lavoro.