Lorenzo Dilena, pagina99 19/7/2014, 19 luglio 2014
LE SPECULAZIONI DI BATMAN A CACCIA DI FRODI SOCIETARIE
Gotham, l’attesa serie televisiva ispirata ai fumetti di Batman, debutterà su Fox solo dal prossimo settembre. Ma già da qualche mese dalle parti di Wall Street a rispolverare l’immaginaria città del supereroe americano in lotta coi cattivoni è stato un gruppo di analisti finanziari. Che si ispirano a Batman per combattere – senza troppi scrupoli, e anzi con notevole profitto – i criminali che infestano la finanza.
Succede così che la Gotham City Research, guidata da tal Daniel Yu – del quale nulla si sa se non che si è laureato a Mit e che ha lavorato per hedge fund – è riuscita a mettere a segno un colpo dietro l’altro. L’ultimo dei quali li consacra di diritto fra i cacciatori di frodi societarie a livello globale. A farne le spese è stata una celebrata società tecnologica spagnola, la Lets Gowex, fino all’altro ieri indicata come un leader a livello globale nelle connessioni wifi tramite hotspot nelle grandi città, con una capitalizzazione vicina ai 15 miliardi di euro.
Dopo otto mesi di pazienti indagini Yu e i suoi hanno rilasciato un report tranchant. Via Twitter. La conclusione, molto poco istituzionale nei toni, era drastica: il 90% dei ricavi di Gowex non esistono, sono falsi, quelli veri ammontano a circa 10 milioni, il valore della società è zero. All’uscita del report, il titolo è crollato del 50%, tirando dietro al ribasso tutto il Mercado alternativo bursátil di Madrid, sui cui è quotato. Il presidente della società, Jenaro Garcia, che nel 2011 è stato onorato da Ernst & Young come imprenditore spagnolo dell’anno, ha provato a fermare l’onda, ma dopo pochi giorni si è dovuto arrendere, ha chiesto la bancarotta e ha ammesso di fronte al giudice le falsificazioni contabili.
Quello di Gowex è però solo l’ultimo, anche se il meglio riuscito, dei colpi di Gotham City Research. Che aveva già dato prova di sé sulla britannica Quindell, di cui lo scorso 26 aprile erano stati criticati duramente acquisizioni, profitti dichiarati e flussi di cassa. È bastato un tweet con un rimando alla ricerca disponibile sul sito della Gotham e sul mercato londinese Aim (come il Mab dedicato alle società ad alta crescita) si è scatenato il finimondo. Prima che finisse la giornata, la capitalizzazione della società di consulenza britannica era già scesa da 2,4 a 1,4 miliardi di sterline.
Se già nel caso della Quindell nella comunità finanziaria si erano sollevati dubbi sull’identità e le reali intenzioni di Gotham, dopo il caso Gowex la curiosità è esplosa. Domande legittime: chi sono questi ragazzi? Come guadagnano, visto che le loro ricerche vengono rese disponibili gratis sul sito web? Ovvero, in modo meno elegante: chi c’è dietro e chi li paga? Yu e i suoi hanno fatto calare una cortina fumogena. Lo stesso nome del fondatore di Gotham era un mistero fino a che il Wall Street Journal lo ha rivelato sollevando le proteste del diretto interessato, che ha fatto sapere di temere per la propria sicurezza. A Gotham City – quella vera, cioè New York, e quella più universale, ovvero il mondo della finanza – nessuno crede alla favola del Batman della finanza in lotta contro manager imbroglioni e frodi societarie.
Al quotidiano Usa, Yu l’ha messa giù così:«Noi stessi siamo stati vittime di frodi societarie. Pensiamo che questo non sia giusto e riteniamo che il mondo abbia bisogno di qualcuno che denunci questi truffatori». Come Batman dà la caccia ai criminali per assicurarli alle autorità, usando il suo acume e qualche “nice gadget”, allo stesso modo fa Gotham. Nel caso della società di ricerca, però, gli strumenti del supereroe non sono né la Bat-mobile né il Bat-laser, fanno notare i maligni. Bastano una serie di contratti put e, ciliegina sulla torta, un tweet con un cortese link al report che fa giustizia dei conti aziendali. Sono infatti le operazioni di speculazioni al ribasso, impostate con il dovuto anticipo, i “nice gadget” dei novelli Batman della finanza. Ecco l’accusa che è stata rivolta ai ragazzi di Gotham City. In sostanza, una volta individuata la società-target, mentre sul fronte della ricerca si lavora al dossier che sarà riversato nel report finale, c’è chi costruisce posizioni speculative al ribasso, d’accordo con gli hedge fund amici. Poi, quando è tutto è pronto, basta un tweet per accendere i fuochi di artificio in Borsa. E se da un lato Gotham rivendica il suo stato di “independent research”, dall’altro non è chiaro quali siano i rapporti con gli short-seller, o ribassisti, solitamente hedge fund che scommettono contro la società target. Acquistano da una controparte cioè il diritto di vendere un dato titolo a un prezzo prestabilito ed entro una certa scadenza. Quando le quotazioni del titolo crollano (per esempio dopo una certa notizia), comprano il titolo a prezzi stracciati sul mercato e lo rivendono al prezzo stabilito alla controparte. Valiant Capital Management, per esempio, ha guadagnato circa 24 milioni di dollari speculando al ribasso su Gowex.
Siamo su una nuova frontiera della lotta alle frodi societaria. E, davvero, diventa molto sottile individuare il discrimine fra acume, paziente lavoro, assunzione di rischi legali e finanziari, da un lato, e manipolazione di mercato dall’altro. «La cosa che più mi ha impressionato nel leggere il brillante report sul caso Gowex è l’assenza di qualsiasi disclaimer – racconta a pagina99 un operatore finanziario che anni fa è stato fra i fondatori di una società di ricerca indipendente, e ben conosce i rischi e le difficoltà del mestiere – Quando scrivi un report devi aggiungere decine di avvertenze, spiegando come si arriva al target price, i rischi o punti di debolezza della tua tesi, eccetera, e se non lo avessi fatto la Sec, o la Consob, mi avrebbero fatto chiudere bottega nel giro di ore». Ma nel caso in questione non c’è nulla di tutto questo. Forse Gotham City “spara” solo a colpo sicuro, quando cioè la questione è bianca o nera e c’è poco da sottilizzare su principi contabili e calcoli finanziari. Il che richiede un’attività di intelligence finanziaria non da poco. Nella vicenda Gowex tutto è andato alla perfezione e il presidente della società si è presentato dai giudici dopo pochi giorni. Come ha fatto Yu ha individuare il target? Nel report c’è un indizio: per determinare il reale fatturato di Gowex, Gotham avrebbe considerato la parcella pagata alla M&A Auditores, società di revisione, peraltro sconosciuta. Appena 40 mila euro, che «hanno senso solo se i ricavi effettivi di Gowex sono il 5-10% di quelli dichiarati», si legge nel report della Gotham. Intuizione esatta. Eppure sembra davvero poco come criterio per riuscire a trovare, fra le migliaia di società quotate, quelle con bilanci fraudolenti.
Sia come sia, il Gotham style ora apre una nuova stagione. Da Glaucus Research a Gravity, passando per Prescience – a cui vanno poi aggiunti i loro naturali alleati, ovvero hedge fund come Valiant, Brente Capital e molti altri – stanno aumentando società di ricerca e investitori alla ricerca di casi da fare esplodere via social media dopo essersi opportunamente posizionati coi vecchi “nice gadget” da speculazione al ribasso. Le autorità di vigilanza finora non hanno avuto nulla da ridire. Del resto, gli appetiti cannibali della finanza sono da sempre un buon antidoto all’avidità dei lupi di Wall Street.