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 2014  luglio 23 Mercoledì calendario

SI CHIUDE LA PARTITA SORGENIA, ALLE BANCHE IL 98%

Dopo sette mesi di trattative si è chiusa ieri, con la firma di un accordo preliminare, la ristrutturazione del debito da 1,8 miliardi di Sorgenia, che porterà 19 banche creditrici a detenere il 98% della società finora controllata al 53% dalla Cir di De Benedetti e al 47% dagli austriaci di Verbund. Tra i capisaldi dell’intesa l’aumento di capitale da 400 milioni, cui si aggiungeranno altri 200 milioni sottoforma di un prestito che sarà poi rimborsato con l’emissione di nuove azioni, una cifra complessiva che servirà alle banche per convertire 600 milioni di crediti in quote azionarie al fine di arrivare a detenere la quasi totalità del capitale. A questa cifra si aggiungerà denaro fresco per altri 256 milioni. L’accordo prevede anche la concessione dello stand still a Sorgenia (ovvero la moratoria fino al 30 settembre sul debito della società) e, una volta rimborsato il debito e ottenuta una remunerazione del 10% sul capitale investito, le banche gireranno a Cir e Verbund il 10% dell’eventuale plusvalenza che otterranno cedendo la società risanata. A breve, inoltre, Cir e Verbund dovrebbero cedere per 1 euro il 2% di Sorgenia rimasto in loro possesso, conservando però i diritti sulla partecipazione in caso di vendita. Una volta chiusa l’operazione, il primo azionista sarà Mps con il 22% circa, seguito da Ubi al 18%, Banco Popolare all’11,5%, Unicredit e Intesa con il 9,8% circa e Bpm al 9%. L’accordo preliminare è inoltre propedeutico all’avvio della procedura di concordato ex articolo 182 e subito dopo ci sarà la presentazione del piano al tribunale di Milano per l’omologa. È previsto che l’ad Andrea Mangoni resterà al suo posto anche nella Sorgenia controllata dalla banche.
Francesco Colamartino, MilanoFinanza 23/7/2014