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 2014  luglio 23 Mercoledì calendario

SANZIONI A PUTIN, L’ITALIA RISCHIA

L’imposizione di sanzioni contro la Russia rischia di rivelarsi un’arma a doppio taglio. «Sono sempre un problema sia per chi le riceve sia per chi le impone», è il commento di Pier Carlo Padoan sulle eventuali conseguenze per l’economia italiana di nuove misure contro Mosca. Il commento del ministro dell’Economia è arrivato a margine della presentazione del programma per il semestre di presidenza italiana della Ue alla commissione per gli Affari economici dell’Europarlamento. I rapporti tra Bruxelles e Mosca si sono ulteriormente raffreddati per l’abbattimento al confine tra Ucraina e Russia del volo MH17 della Malaysia Airlines, le cui responsabilità, da quanto emerso finora, sembrano ricadere sui ribelli filo-russi dell’est ucraino. Nella riunione di ieri tra i ministri degli Esteri dei Paesi dell’Unione si è deciso di accelerare la preparazione delle misure concordate la scorsa settimana dai capi di Stato e di governo. Già giovedì si dovrebbe procedere con l’estensione della lista di personalità ed enti russi considerati responsabili per la destabilizzazione dell’Ucraina orientale e che hanno beneficiato dell’annessione della Crimea. Sul tavolo è stata inoltre posta l’ipotesi di interventi che andranno a colpire il settore della difesa, dell’energia, il comparto finanziario e i beni ad alta tecnologia. Che sia chiamata fase due o fase tre, «la priorità è che queste misure siano rese operative», ha poi precisato il ministro degli Esteri Federica Mogherini, su cui il governo punta come prossimo Alto rappresentate per la politica estera europea, in sostituzione di Lady Catherine Ashton. Sulla titolare della Farnesina pesano tuttavia le critiche di un blocco di 10 Paesi, in gran parte dell’Est, perché accusata di essere «filo-russa», nonostante studi ed esperienze passate che in Italia ne delineano un profilo atlantista. «Gli effetti diretti sull’economia europea da eventuali sanzioni dell’Ue legate all’interruzione dei legami commerciali con la Russia non sarebbero di poco conto, ma l’impatto sui mercati energetici sarebbe inferiore a quanto molti temono», ha commentato Julian Jessop di Capital Economics citato da MF-Dowjones. L’eventuale stretta sulla Russia potrebbe essere evitata nel caso il Cremlino dimostri di voler collaborare nell’inchiesta sull’incidente aereo, sottolinea Mogherini. A mettere in fila i Paesi che rischiano di più dalle sanzioni ci ha pensato intanto il Telegraph. Il quotidiano britannico sottolinea come per David Cameron sia relativamente facile stare in prima linea nel chiedere più fermezza contro Putin, questo almeno per quanto riguarda il commercio, dove Londra per fette di mercato è ancora indietro rispetto a Francia, Germania e Italia. Il discorso si fa più complicato sul versante finanziario con la capitale britannica meta di società e oligarchi. A risentire maggiormente delle sanzioni sarebbe la Germania, che importa un terzo del proprio gas e petrolio dalla Federazione e conta per circa un terzo delle esportazioni europee in Russia. Le polemiche sulla vendita di due navi da guerra Mistral destinate alla Marina Russa mette invece in evidenza gli interessi della Francia nel comparto difesa. Per quanto riguarda l’Italia, il Telegraph, ha citato lo stesso Putin. «È il quarto partner commerciale della Russia», spiegò il leader del Cremlino durante l’incontro con l’allora premier Enrico Letta, a Trieste lo scorso novembre.
Andrea Pira, MilanoFinanza 23/7/2014