Elisabetta Muritti, D - la Repubblica 19/7/2014, 19 luglio 2014
ATTENTE AL PORTAFOGLI
Le donne dovrebbero pensare di più ai soldi. Per lo meno per costruirsi una buona cultura in fatto di finanza, previdenza e investimenti. E perché ne va del loro futuro e di quello del loro Paese. Un recente convegno milanese, organizzato in occasione della Giornata nazionale della previdenza 2014, ha anche sottolineato come meno matrimoni, più divorzi e un’aspettativa di vita più lunga accrescano per le donne i rischi di una vecchiaia indigente. E ha ricordato come solo una maggior competenza finanziaria possa proteggerle decorosamente.
Il gruppo assicurativo Allianz ha fornito l’elenco degli errori che una donna non dovrebbe mai fare nella pianificazione della sua pensione: farsi mantenere dal coniuge (quasi una coppia su due oggi si separa o divorzia), pensare di cavarsela comunque (le italiane percepiscono una pensione media di 12.840 euro lordi annui, contro i 18.435 dei maschi), smettere di pagare i contributi a 55 anni, non investire sui mercati azionari (una 30enne dovrebbe avere azioni fino al 70% dei suoi risparmi, una 65enne zero).
Detto questo, e data un’occhiata all’articolo sarcastico della money blogger di The Washington Post Jonnelle Marte ("No, non sono le scarpe il motivo per cui le donne risparmiano meno in vista della pensione"), la rivista online inGenere ha stigmatizzato la scarsa alfabetizzazione finanziaria femminile, che porta a eccessi di prudenza, diffidenza negli investimenti, incapacità nel risparmio a lungo termine.
C’è chi parla di vedove e single come delle categorie socialmente ed economicamente più vulnerabili. Anche se un’indagine sulle preferenze d’investimento femminili
ha smussato in parte lo stereotipo delle donne avverse alle scelte rischiose: è bastato proporre un paniere d’azioni meno “classico” e più “familiare” (L’Oréal, Zara, Esprit), e a quel punto lo hanno scelto velocemente anche le over 60 (e molti uomini)