Fulmini 23/7/2014, 23 luglio 2014
ASCELLE
«Mentre sono in campo che lotto, la gente è a casa davanti alla tv a grattarsi le ascelle, prontissima a criticare. Quando sono diventato n.13 del mondo avete scritto che ero cambiato, il nuovo Fognini, bla, bla, bla. Poi all’improvviso regredisco a quando avevo 18 anni… Ci vorrebbe più moderazione nei giudizi» (Fabio Fognini).
SCONTRO «Non mi è mai piaciuta la voglia di cercare sempre lo scontro. Diciamo che Mourinho ha modi diversi dai miei» (Gigi Simoni, diventato presidente della Cremonese).
SIGARETTE «Fumarsi una sigaretta non influenza le prestazioni di un giocatore. Ma influenza i bambini che lo vedono e pensano che se un calciatore di alto livello fuma magari non è un problema se lo fanno anche loro» (José Mourinho a proposito del centrocampista dell’Arsenale Wilshere, pizzicato in un piscina-party a Las Vegas con la sigaretta in mano).
DOPING «Io, fossi in Nibali, da qui a Parigi alla prossima domanda sul doping mi alzerei e me ne andrei. A che servono i test, allora? Il problema è dei perdenti, che non sanno più cosa inventarsi. Ma lui non si farà turbare» (Felice Gimondi).
ANGURIE «Gli allenatori sono come le angurie. Finché non le apri non puoi sapere quello che c’è dentro» (Maurizio Zamparini).
CRONACA «La telecronaca viene affrontata spesso in termini stilistici, ma la telecronaca è fondamentalmente cronaca. I tre aspetti basilari sono: beccare i giocatori; conoscere bene il regolamento; guardare il monitor per avere corrispondenza con quello che gli spettatori vedono a casa» (Fabio Caressa).
POESIA «Bisognerebbe procedere a una rivoluzione poetica nel mondo del calcio. Scrivere, leggere, parlare. D’Annunzio, Manzoni, Pascoli! Ha presente la musicalità dannunziana della pioggia nel pineto?» (Claudio Lotito).
EMPATICA «Io sono empatica, quando parlo con le persone entro dentro nei discorsi, mi piace immedesimarmi, capire chi ho davanti, anche se si tratta, a volte, di una persona antipatica» (Elisa Di Francisca).
ODIO «Nel calcio ho dovuto sempre lottare per un posto, è quello che amo, quello che voglio. Ho sempre avuto la fortuna di vincere molti trofei, o forse è solo la paura di perdere. Io odio perdere» (il nuovo terzino della Roma Ashley Cole).