Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  luglio 19 Sabato calendario

NUOVE FAMIGLIE IN PARLAMENTO

Sergio Lo Giudice è un signore schivo. Di mestiere fa il senatore del Pd. È uno di quei frondisti che hanno combattuto la riforma targata Renzi. Sergio Lo Giudice ha due grandi amori: Michele Giarratano, che ha sposato a Oslo, e il figlio Luca, che ha portato da qualche mese in Italia dalla California. Ottenuto con quella che si chiama comunemente (e anche un po’ volgarmente) la tecnica dell’utero in affitto, Luca negli Usa ha due genitori (Sergio e Michele), ma nel nostro Paese ne ha uno solo: Michele.
Il parlamentare del Partito democratico non ha mai nascosto la sua nuova condizione di padre, però non ha voluto darle pubblicità con trombe e fanfare. Un affare privato che riguarda lui e la sua famiglia. Michele e Luca, appunto. Ma ora che il tema delle unioni civili è all’ordine del giorno della politica italiana, il fustigatore dei pubblici costumi Carlo Giovanardi passa il suo tempo a palazzo Madama a spiegare ai giornalisti quali nequizie potrebbero scaturire da quella legge e per dimostrarlo fa l’esempio di quel “mio collega che è tornato dall’America con un figlio”. Ne parla come di un’epidemia che potrebbe espandersi.
Se facesse nome e cognome, sicuramente Lo Giudice non se ne avrebbe a male, ma Giovanardi preferisce sollecitare il “gossip”, sperando di creare il “caso”. Con buona pace del minore che, evidentemente, secondo il senatore del Nuovo centrodestra, in quanto figlio di due gay, ha meno diritti alla privacy di un minore procreato da due eterosessuali.