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 2014  luglio 20 Domenica calendario

IL GRANDE ASSENTE GHEDINI, B. E COPPI CHE FA LA “RISERVA”


Dopo il giorno di Berlusconi, Niccolò Ghedini si sente davvero assolto quando passeggia tra i suoi animali in campagna, inseguito da dieci cani che di nome fanno Minny, Gigia, Trudi, Trillo, Buffo, Piuma, Birba, Baloo, Macchia e Spot. E non fanno rimpiangere la monogamia canina dei fidanzati Francesca Pascale e Silvio Berlusconi con il barboncino Dudù. Ghedini possiede la fama di avvocato spietato, sembra un aspetto congenito e non costruito, ma se deve rievocare un’apparizione televisiva ti racconta di quella volta da Michele Santoro con la camicia che lo stringeva e il sudore che colava: aveva 39 di febbre, era imbottito di Tachipirina, e giura che stava lì per affetto e non per denaro.
Altro che Dudù: dai segugi al posto a tavola ad Arcore
Quando deve chiedere un consiglio di vita, il Niccolò di Padova telefona a Silvio: dice di avere pochi amici, e Silvio è un amico. E per riconoscenza, non pronuncerà mai una parola negativa su Franco Coppi: il collega romano s’è preso la gloria per avere assistito l’ex Cavaliere giudicato innocente, non quel posto a tavola in villa San Martino di Arcore che Ghedini non apprezza mai per il divertimento. La coppia Silvio&Niccolò è tanto noiosa; Niccolò è consapevole di essere noioso. Coppi ha accettato il ruolo di “sostituto processuale”, a Ghedini non pareva elegante girovagare in tribunale con l’accusa di corruzione in atti giudiziari (inchiesta Ruby-ter): in una formazione berlusconiana da compilare, però, Niccolò schiera Ghedini titolare. Poi vengono Coppi e le coppe strappate al palazzo di Milano.
Contrario alla Grazia, stravede per Cesano Boscone Ghedini ha stressato l’ex Cavaliere per vent’anni e l’ha convinto a non pensare che ci siano toghe rosse, di sinistra o comuniste. Se ripete questa celebre frase, tormentone da campagna elettorale o da confessione privata, Ghedini scoppia a ridere. Anche a Ghedini capita di ridere. A Silvio suggerisce di conquistare la libertà a Cesano Boscone e non al Colle più alto: niente Grazia, non serve. Deve scontare i servizi sociali in prova sino a marzo e poi saranno i ricorsi in Europa a debellare la legge Severino. Strategie. Ci vuole pazienza, Ghedini è convinto che ne sia dotato. Il tempo è un’ossessione per chi rammenta i mesi d’agosto a trasportare le balle di fieno sui trattori “senza aria condizionata” nell’azienda agricola di famiglia. Oggi è orgoglioso perché ha introdotto il biologico e non ha smantellato il recinto degli animali, estremi e silenti confidenti che può raggiungere in mocassini , in ciabatte o scalzo. Quando Ghedini svela un pezzo di se stesso, nomina le sorelle. Che l’hanno tirato su. Che l’hanno inventato avvocato. Il padre è mancato che non era neanche adolescente e la fortuna è germogliata tanto, forse troppo, che era ormai sposato. Da 36 anni trascorre la vita con la medesima donna, non emula l’ex Cavaliere. Non può almanaccare stagioni estive avventurose.
Adora i campi e il verde ma colleziona auto da sogno
Ha in garage una collezione di automobili d’epoca e di lusso, ma odia l’inquinamento che provocano, il rumore che producono, la velocità che promettono. Ghedini le ha comprate perché considera le quattro ruote un “oggetto da sogno”. E ha avuto i soldi per acquistare il sogno. Il legale di Berlusconi ha 54 anni, faceva già politica quando l’ex Cavaliere faceva televisione. Molto a destra, Movimento sociale italiano. Ha un seggio in Parlamento, non ci va per votare, non partecipa, non legifera. E ora ha capito che pure il senso è smarrito e le poltrone vuote pesano: la coscienza le pesa.
Come vuole bene all’ex Cav. senza invidia per altri legali
Ghedini non gioca mai, non esulta, non scommette, ma crede che quest’anno sia l’ultimo da senatore: o si andrà a votare e non si ricandida o si dimette prima di finire appeso a una legislatura. Ghedini è un privilegiato, su questo non smentisce. Ha rinunciato a una porzione di stipendio da parlamentare, non può restituire la busta paga con l’indennità perché la burocrazia di Montecitorio lo impedisce. Ma può risarcire chi non è un privilegiato. Ha fondato un’associazione, Justitia Omnibus, per riunire principi da foro e non scarti da studi per garantire la tutela legale a chi non ha i capitali di un Berlusconi. La passione di Ghedini è fare l’avvocato. È consapevole di aver convertito una passione in un eccellente conto in banca. Quando si osserva, Ghedini si vede più contadino che avvocato. Più da dove è partito che dove è arrivato. Ripete spesso che vuole davvero bene a Berlusconi, che non lo difende in Tribunale, ma che lo protegge ogni giorno. Quando un collaboratore gli ha annunciato l’assoluzione di Berlusconi, Ghedini non ha festeggiato, non ha rosicato per l’assenza, non ha invidiato Coppi. Ha detto, come spesso dice: “Io l’avevo previsto”.
“Bau, bau, bau”: così si interrompono le telefonate con casa Ghedini.