Leonardo Iannacci, Libero 20/7/2014, 20 luglio 2014
L’ANNO D’ORO DI ELISA
Quello di Lunezia è uno dei riconoscimenti più prestigiosi e selettivi in ambito musicale. Valorizza il lato letterario e gli artisti che si distinguono non tanto per i dischi venduti o i risultati commerciali ma per la qualità delle composizioni. Quest’anno a Marina di Carrara hanno ricevuto riconoscimenti, tra gli altri, Piero Pelù (per l’autobiografia Identikit di un ribelle), Red Canzian (per l’attività di scouting della sua Fondazione Q), Simone Cristicchi (per lo spettacolo teatrale Magazzino 18), Andrea Mingardi (per la carriera di autore) ed Elisa, premiata per il valore musical-letterario del suo primo album tutto in italiano, e cioè L’anima vola, già disco di platino. Un talento, il suo, che non finisce mai di stupire. E di cantare.
Elisa, su iTunes sta andando forte We are incurable romantica che canta insieme al belga Ozark Henry. Senza duetti non riesce proprio a stare?
«Sì. Non mi stanco mai. Questo duetto è la novità della mia estate. Lo canterò dal vivo con Ozark durante lo special che terrò all’Arena di Verona, il 27 settembre».
Motivazione del Premio Lunezia: L’anima vola è il suo primo album tutto in italiano. Curioso per un’artista che ha sfondato cantando in inglese...
«Ho voluto utilizzare la nostra lingua in tutto il disco e nel tour invernale. Nelle mie canzoni c’è sempre una ricerca introspettiva e finora i testi erano sempre nati in inglese, in maniera naturale. Poi mi sono sentita una lingua bella ma complessa come l’italiano».
Dopo il successo del tour invernale, è ripartita il 4 luglio scorso con lo show estivo Elisa Live. Parecchio diverso dal primo: come mai?
«Quella era una serie di concerti quasi teatrali. C’era la musica, raffinata, classica, rock, pop e dance, ma utilizzavo scenografie elaborate e abiti particolari. Ora ho cambiato, puntando tutto sulla musica e su un concerto con ospiti, spiagge e il calore delle piazze italiane. Stasera ci sarà con me Mario Biondi».
Buona parte della scaletta invernale era dedicata all’ultimo disco e molti fan chiedevano tutti i suoi classici. Sarà così anche per i concerti estivi?
«No, c’è più mix, cerco di dare sempre il giusto peso a tutto il repertorio. Mi piace suonare anche le canzoni vecchie. Ci saranno un cinque/sei brani dell’Anima Vola più tutte le hit. E tornerò a cantare in inglese».
Ieri sera era al Collisioni Festival di Barolo, dove quest’anno sono ospiti anche un colosso del rock come Neil Young e dove Guccini presenterà il suo libro. Dopo aver vinto il Lunezia sta inseguendo un nuovo connubio musica-letteratura?
«Tutti gli aspetti legati all’espressione dell’anima sono interessanti perché, alla fine, toccano lo stesso punto. La musica può fare da ponte, penso sia sempre più interessante mescolare le cose, suona come qualcosa di nuovo».
Ci sono canzoni che non vorrebbe mai escludere in un concerto?
«Dell’ultimo album L’Anima Vola: adoro cantarla dal vivo. Ma anche Lontano da qui o Pagina Bianca. In generale è un album divertente da proporre live».
Sta vivendo un anno dorato, forse il migliore di tutta la sua carriera: chi deve ringraziare?
«Me stessa, perché stavolta ho preso in mano la situazione, ho fatto scelte ben precise. Poi, ovvio, ringrazio anche tutti i miei collaboratori. Ma per la prima volta ho puntato io l’arco in una certa direzione».
Niente vacanze con i suoi figli?
«Certo che sì. Sono tipo da mare, non da montagna, quindi spiaggia con la mia famiglia e i bimbi».