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 2014  luglio 20 Domenica calendario

IL RITORNO DEL PORTA A PORTA VIA WEB


Mila ha appena tredici anni e porta sempre con sé la valigetta dell’azienda e una chiara idea di quello che vuole vendere. Quando bussa al campanello della sua nuova cliente, una coetanea che vive nella sua area, saprà già quali prodotti potrà piazzare. Mila conosce i suoi gusti, grazie alle foto su Instagram. L’esercito femminile del porta a porta — quello che negli anni del boom lanciava le venditrici a caccia di casalinghe spendaccione — è tornato.
Mila è una venditrice di
«Willa», la compagnia di cosmetici fondata da
Christy Prunier, che ha subito un’operazione chirurgica per un cancro alla pelle. Quando, anni dopo, sua figlia Willa le ha chiesto dove trovare prodotti per la cura del corpo, ha fondato la compagnia e le ha dato il nome della bambina: «Avevamo setacciato qualunque farmacia d’America: non esisteva una linea dedicata alle teenager con prodotti naturali», dice. L’azienda, nata nel Connecticut, è diventata molto popolare a New York e San Francisco, connettendo due esigenze da millennial: utilizzare creme e chiacchierare. «Creiamo un’esperienza di connessione e conoscenza», spiegano dalla compagnia che sta reclutando nuove venditrici in tutta America (alle giovani rappresentanti viene offerto il 25 per cento delle vendite).
I clienti di «Wine shop at home», invece, devono avere almeno 21 anni: il gruppo, nato a San Francisco, manda casa per casa (tramite appuntamento online) rappresentanti di cantine artigianali di Napa Valley per promuovere i vini attraverso degustazioni casalinghe. Re dei porta a porta di ultima generazione sono i sarti per soli uomini di «Trumaker»: dopo un’iscrizione online qualcuno della compagnia suonerà al campanello per «prendere le misure e dare consigli di stile», raccontano i fondatori. «I dati vengono poi salvati e l’utente può scegliere online il capo più adatto. Internet e le guide di stile sono la nostra anima». E tutto è più leggero di pentole ed enciclopedie.