Antonio Calitri, Il Messaggero 20/7/2014, 20 luglio 2014
DA GUIDONIA A PESCARA, QUANDO LA GIUNTA COMUNALE TIENE FAMIGLIA
IL CASO
ROMA Guidonia scavalca Pescara nella gara alle giunte di famiglia. Con due assessori, genitori di consiglieri comunali e una terze, moglie di un ex consigliere. Un record di legami che fa impallidire quello di fine giugno, quando a Pescara, Gianni Teodoro, politico di lungo corso e fondatore della civica Scegli Pescara ha “nominato” nella giunta del sindaco Marco Alessandrini (Pd), la figlia Veronica come assessore al patrimonio.
Ultimo arrivato, il caso di Guidonia Montecelio, popolosa cittadina alle porte di Roma, è stato svelato dal capogruppo Pd al comune Emanuele Di Silvio che ha attaccato la nuova giunta «frutto di una vera e propria spartizione di poltrone da manuale Cencelli. È totalmente inopportuna la scelta di far sedere in Giunta i due Assessori Adriano Mazza ed Ernelio Cipriani, vista la presenza delle loro figlie in Consiglio Comunale. Per non parlare della scelta dell’Assessore all’urbanistica, dove si sceglie la moglie di un Consigliere Comunale uscente». Effettivamente, il sindaco Eligio Rubeis ha nominato Mazza alla guida del delicato assessorato alle risorse finanziarie, mentre la figlia Silvia che ha raccolto 525 voti nella lista civica Rubeis, siede in consiglio. Così come Cipriani che ha ricevuto l’altra importante delega dei lavori pubblici, è il padre della consigliera Veronica, 1.202 voti per Forza Italia. Infine la terza nomina, quella dell’assessore all’urbanistica e alle attività produttive, andata a Maria Cosola, in quota Forza Italia e moglie dell’ex consigliere comunale forzista Maurizio Neridella.
ACCUSE E CONTROACCUSE
Il primo cittadino non ha smentito nulla di quanto denunciato da Di Silvio ma quasi lo ha sbeffeggiato consigliandolo di guardare nel suo stesso Pd. «Mi sorprende lo sprovveduto attacco che il giovane Di Silvio lancia alla mia giunta», ha dichiarato Rubeis, «comprendo che non abbia l’esperienza necessaria per conoscere e ricordare quali metodi siano stati per anni utilizzati nel suo partito. Potrei citare il caso di Civitavecchia, ad esempio, dove padre e figlia si sono nel tempo alternati nelle istituzioni locali e in quelle nazionali, mi riferisco naturalmente alla famiglia Tidei. Come anche a Roma e Fiumicino, dove il sindaco Esterino Montino e la gentil consorte Monica Cirinnà hanno fatto sfavillanti carriere parlamentari e regionali».
NESSUNO IMMUNE
Non solo centro. Casi come quelli di Guidonia, di Pescara che invece riguarda il centrosinistra e di Civitavecchia dove Pietro Tidei (Pd) è stato tre volte sindaco e due volte deputato, mentre la figlia Marietta è stata prima in consiglio comunale e ora siede a Montecitorio, se ne contano ormai a decine non solo nell’Italia centrale ma in tutta la penisola. A Bari, fece molto scalpore quando il sindaco Michele Emiliano, al secondo mandato nominò assessore la sconosciuta Annabella Degennaro, figlia di Vito, esponente della famiglia di costruttori che sponsorizzava la civica Realtà pugliese, che con 6.462 voti e il 3,5% conquistato alle amministrative risultò determinante per la vittoria del sindaco sceriffo. A Napoli poi, ha fatto molto clamore la nomina come consigliere «all’interno dell’ufficio di diretta collaborazione dell’organo politico» di Claudio De Magistris, fratello del sindaco Luigi. Ma le nomine di famiglia e dintorni non lasciano scoperto nessun partito, compresi quelli che si definiscono duri e puri. In Sicilia, dopo l’exploit alle regionali 2012 del candidato governatore grillino Giancarlo Cancelleri, la sorella Azzurra è stata nominata nelle liste del M5s per la Camera e ora siede a Montecitorio. Mentre è appena saltata alle cronache Giulia Martinelli, compagna del segretario della Lega Matteo Salvini, chiamata nello staff dell’assessore regionale al welfare Maria Cristina Cantù.