Cristiana Mangani, Il Messaggero 20/7/2014, 20 luglio 2014
«PROCESSI CIVILI PIÙ VELOCI E SUBITO RIFORMA DEL CSM»
IL FOCUS
ROMA Quasi tremila mail arrivate in meno di venti giorni all’indirizzo che già la dice lunga su quanto la giustizia debba essere riformata: rivoluzione@governo.it. Il premier Matteo Renzi e il guardasigilli Andrea Orlando hanno chiesto ai cittadini di partecipare alla riforma del sistema giudiziario e di farlo inviando consigli, desideri e indicazioni. L’esperimento era già stato provato con i temi che riguardano la pubblica amministrazione, e anche in quel caso l’indirizzo di Palazzo Chigi era stato sommerso da messaggi di posta. Dal primo luglio a oggi i cittadini hanno voluto far sentire la propria voce. Impossibile immaginare dei dati statistici, quello che più preme agli italiani è il reale funzionamento delle macchina giudiziaria: impugnazioni, esecuzioni, pignoramenti, gradi di giudizio, prescrizioni. Tutto quanto intervenga a rallentare la soddisfazione di un diritto. Le indicazione arrivate via mail sono precedenti alla sentenza di Berlusconi e, infatti, il suo nome non viene mai citato.
TEMPI BREVI
La riforma civile è in testa ai desideri, il rispetto delle persone e della propria privacy seguono a ruota. E in questa urgenza si inseriscono la figura del magistrato e del giudice, per i quali viene chiesta la responsabilità civile in caso di errori, e la separazione delle carriere. All’indirizzo mail che invita a rivoluzionare norme e Codici hanno scritto moltissimi addetti ai lavori: avvocati, precari del settore, amministrativi. Ma anche persone comuni che con la lentezza dei processi devono fare i conti ogni giorno. «Egregio signor ministro - afferma A.M. - pur non avendo competenze specifiche, ma essendo uno dei tanti pizzicati da una giustizia civile lumacona, mi permetto di suggerire alcune, forse, ovvietà». Le richieste vanno dalle udienze ravvicinate, «compatibili solo con gli eventuali tempi delle perizie», alla stigmatizzazione dei giudici «che devono punire tutti coloro che presentino memorie palesemente ridondanti al solo scopo di creare polveroni». E un avvocato suggerisce di delegare i difensori ad assumere mezzi di prova, senza alcun compenso per l’attività svolta. «Servirebbe - sottolinea - a riprendere l’esperienza positiva che si è registrata nelle esecuzioni immobiliari con l’introduzione del professionista delegato».
Il processo di esecuzione è un’altra nota dolente, perché denuncia una giovane avvocatessa, «il sistema dei pignoramenti tutela solo il debitore e non il creditore, quando si tratti di debiti di piccola entità e comunque non superiori a 10 mila euro». «Dopo sette anni - espone il suo caso - sono riuscita a ottenere la sentenza di condanna della controparte a pagare il dovuto, ma l’attesa è stata vana perché il creditore pur essendo il titolare di due auto, l’ufficiale giudiziario non è mai riuscito a pignorargliele. Ora mi chiedo, perché il fermo amministrativo può essere minacciato solo da Equitalia e non anche dai creditori per il tramite del loro avvocato?»
C’è poi chi insiste «sulla riduzione dei termini di opposizione al decreto ingiuntivo», e chi spinge affinché si vada avanti «con l’istituto della mediazione». Chi parla di gradi di giudizio da ridurre, chi di prescrizione da abolire dopo il rinvio a giudizio, chi di indulto e amnistia come provvedimenti necessari per alleggerire la situazione nelle carceri.
CSM E RESPONSABILITA’ CIVILE
Il lungo elenco di mail piovuto negli uffici di via Arenula punta poi a una riforma del Csm, che «così come è fatto oggi - sostiene C.M - non serve a niente. Per fare carriera devono contare i meriti, non le correnti interne alla magistratura». E ancora: «Se vale il detto “cane non mangia cane” - suggerisce un altro - bisogna trovare il giudizio di due animali differenti». Da qui il suggerimento a separare le carriere dei magistrati da quelle dei giudici, un tema che ricorre spesso. E altrettanta attenzione viene manifestata per la responsabilità civile. «Se un medico o un ingegnere sbagliano (anche in buona fede) e pagano di persona - viene evidenziato - come mai i magistrati no?».
L’iniziativa ha trovato sostegno dal Consiglio nazionale forense che ha dato la sua disponibilità a collaborare con il Governo per i 12 punti della riforma. Un aspetto che è stato sottolineato anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nei giorni scorsi, quando nel messaggio di saluto al Cnf ha manifestato apprezzamento riguardo al clima di collaborazione con cui sono state accolte le riforme del guardasigilli, «destinate - ha detto - ad accelerare e semplificare l’attività giudiziaria».
Gli uffici di via Arenula avranno, quindi, molto da lavorare intorno alle proposte e ai suggerimenti dei cittadini, e già lo stanno facendo. Sebbene tra le migliaia di messaggi di posta c’è chi per poco non chiede la revisione del regolamento di condominio. Il toscano G.M. suggerisce di effettuare le convocazioni in tribunale con un sms, ma anche di togliere tutti quei diritti ala Siae. E per svuotare le carceri, immagina una regolarizzazione della prostituzione «tramite la costruzione di alcuni “Eros center”». «Questo - sostiene - oltre a portare soldi nelle casse dello Stato porterebbe all’abbattimento dello sfruttamento attaccando la criminalità organizzata».