Gianluca Oddenino, La Stampa 21/7/2014, 21 luglio 2014
«NON TORNIAMO IN UCRAINA». SHAKHTAR, LA FUGA DEI GIOIELLI
Non ci fosse una guerra civile di mezzo, l’abbattimento di un aereo con trecento morti e la tragedia quotidiana che coinvolge un’intera nazione, si potrebbe pensare anche al remake in salsa calcistica del celebre film «Mamma ho perso l’aereo». Sei giocatori dello Shakhtar, squadra campione d’Ucraina che parteciperà alla prossima Champions League, ieri hanno fatto perdere le loro tracce in Svizzera. Dopo un’amichevole con l’Olympique Lione, persa sabato sera ad Annency per 4-1, questo nutrito gruppo di calciatori non si è imbarcato sul velivolo che da Ginevra li avrebbe riportati a Donetsk al termine della tournee estiva e in vista della supercoppa di domani contro la Dinamo Kiev.
Una defezione ben progettata o un clamoroso ritardo? La prima ipotesi sembra prevalere, visto che i sei «scomparsi» non sono ucraini e avevano già evidenziato dubbi e perplessità sul tornare a giocare in una città al centro di un pesante conflitto nazionalista. Evidentemente le rassicurazioni del club e del tecnico Lucescu non sono bastate a tranquillizzarli e così, nell’ultimo giorno utile prima di sbarcare in Ucraina, è andata in scena la grande fuga. Preparata e sostenuta dai loro procuratori, anche perché i protagonisti di questo inedito ammutinamento sono pezzi pregiati inseguiti dalle squadre di mezza Europa. Quattro sono brasiliani, uno è argentino e del sesto non si conosce l’identità. Tra quelli noti ci sono Alex Teixeira, Fred, Dentinho, Douglas Costa e Facundo Ferreyra, che hanno preferito evitare il ritorno in un paese sconvolto dalla guerra. E così, mentre lo Shakhtar atterrava a Leopoli come se nulla fosse (nessun comunicato veniva emesso dal club di Donetsk), iniziavano i contatti informali da parte di chi vorrebbe ingaggiare i sei «fuggiaschi», sfruttando questa situazione.
Il mercato è fatto così, ma la notizia ha fatto il giro del mondo, scatenando l’attenzione degli addetti ai lavori. Anche i club italiani stanno monitorando la situazione. La Roma da tempo è sulle tracce del talentuoso centrocampista mancino Douglas Costa, che piace pure al Monaco, e spera così di sbloccare la trattativa. Il Napoli, invece, insegue l’attaccante Dentinho (autore dell’unico gol segnato al Lione) e il Torino è molto attento all’evoluzione delle vicende di Facundo Ferreyra. La 23enne punta argentina rientra tra gli obiettivi granata in caso di partenza di Cerci: è stato comprato dallo Shakhtar un anno fa per 9 milioni di dollari dal Velez e ha un contratto fino al 2018, ma in Ucraina ora non ci vuole proprio tornare. Il Toro valuta e aspetta l’evolversi del caso: lo scenario è tanto inedito quanto complesso, visto che la Uefa non ha bloccato le partite in Ucraina, ma coinvolge più giocatori. Per altro pagati a peso d’oro, come il centrocampista Fred strappato all’Internacional per 15 milioni nel giugno 2013. Tra i danni collaterali di un conflitto, difficilmente qualcuno poteva inserire la fuga dorata dei calciatori.