Luciano Gulli, il Giornale 19/7/2014, 19 luglio 2014
L’UOMO MISTERIOSO DI WIKIPEDIA CHE OGNI GIORNO CREA DIECIMILA VOCI
Giuseppe Garibaldi – per dire il primo che vi viene in mente. Una volta toccava mettersi sulla punta dei piedi e artigliare il secondo (certe volte il terzo) volume dell’Enciclopedia che stava in genere sull’ultimo ripiano della libreria, il più negletto. E sfoglia, e sfoglia, e sfoglia. Per poi affogare in un mare di fittissime parole in corpo 6. Oggi uno apre Wikipedia -che festeggia il tredicesimo anno di vita- e in un là per là legge le quattro cosette che gli servono al momento: «Nato a Nizza il 4 luglio 1807. Morto a Caprera il 2 giugno 1882. Garibaldi è stato un generale, patriota e condottiero italiano. Noto anche con l’appellativo di Eroe dei due mondi per le sue imprese militari compiute sia in Europa, sia in America Meridionale. È la figura più rilevante del Risorgimento, uno dei personaggi storici italiani più celebri al mondo». Eccetera eccetera, per pagine e pagine. Lungo tutto un indice di sagaci, brevi capitoletti in cui si trascorre dall’«esilio in Sudamerica» a «Giuseppe e Anita», a «Garibaldi e Cavour». Pilucchi quello che ti interessa, vai di copia e incolla e voilà. Se sei uno studente, hai svoltato per sempre. Se sei un giornalista, sembri un padreterno che la sa lunga da qui a lì.
E tutto questo grazie al signor Sverker Johansson, un accademico svedese di 53 anni. Bè, magari non «tutto questo», ma buona parte del mare magno che si trova accendendo il lanternino di Internet sì, perché questo Fenomeno, meglio noto anche come mister Wikipedia, è l’autore di oltre tre milioni di voci della famosa enciclopedia on line. Proprio così. Tre milioni di voci. Come sia stato possibile, l’ha spiegato lo stesso professor Johannson al Times con lo stesso disinvolto e un po’ snobistico sussiego di chi sa tutto sull’accoppiamento dei colibrì, su tutte le capsule spaziali mai partite da Bajkonur, nel Kazakistan, o sulla broncopneumopatia cronica ostruttiva.
Johansson, che è direttore della ricerca nella Dalarna University, ha creato un software chiamato «Lsjbot», che aggrega online informazioni e contenuti necessari per abbozzare una prima voce di Wikipedia, che verrà poi approfondita da altri redattori volontari del sito. In questo modo, dice lui, è in grado di produrre 10.000 nuove voci dell’enciclopedia ogni giorno. Prendiamo ad esempio la citata affezione polmonare. Non è che il professor Johannsson sappia davvero di che si tratta e come si cura, e l’eziologia e tutto l’ambaradan che deve imparare un medico pneumologo. A lui basta sapere che esiste un’affezione con questo nome. Carica il titolo su Wikipedia e… aspetta. Prima o poi si presenterà uno che, gratuitamente, e dopo aver offerto le credenziali di rito previste dal sito, spiegherà che «La broncopneumopatia cronica ostruttiva (sigla: BPCO) è un’affezione cronica polmonare caratterizzata da una ostruzione bronchiale, con limitazione del flusso aereo (almeno 65.000 morti all’anno)…» e via di questo passo.
Ma perché tutto questo? Chi lo spinge a sbattersi in questo modo forsennato? Una sindrome da Icaro, da prometeica sfida agli dei, si direbbe. «Wikipedia -dice il professore- si propone di offrire una summa di tutta la conoscenza umana a ogni persona sul pianeta». Il tutto online, disponibile in oltre 280 lingue, e gratis. Un oceano di informazioni di cui nessuno sa più fare a meno, anche se una certa cautela nello sceverare il grano dal loglio è sempre raccomandabile, soprattutto se si tratta di argomenti storici o politici.
L’approccio di Johansson però non piace a tutti. Articoli freddi, schematici, privi di pathos, sono le accuse più comuni. Ma l’accademico tira dritto. «Noi informiamo, mica vogliamo fare gli artisti», spiega. E ora punta al prossimo obiettivo: catalogare su Wikipedia tutti gli autori della British Library. Auguri.