Paolo Pejrone, La Stampa 18/7/2014, 18 luglio 2014
COLORI E PROFUMI DI BUDDLEIA LA PIÙ AMATA DALLE FARFALLE
Seguendo l’abitudine dei giardinieri australiani ed americani, da un po’ di anni in qua viene chiamata Pianta delle farfalle, «Butterfly Bush»: scapigliata ed esuberante, la Buddleia non è pianta adatta per chi ama i giardini troppo addomesticati. Tra siepi, bordure ed aiuole non si trova proprio a suo agio: gradevolmente invasiva, nelle nostre regioni preferisce le rovine (anche recenti) e gioisce dei greti sassosi dei fiumi.
Che questo carattere forte ed indipendente non piaccia a molti giardinieri non sembra turbarla affatto. Quello con la Buddleia è un amichevole accordo che segue da sempre regole chiare e precise: se accettate e rispettate, la convivenza sarà senz’altro molto proficua. Per gran parte dell’anno viene lasciata indisturbata, libera di crescere come più le aggrada, mentre alla fine di ogni inverno una buona potatura si rende necessaria, quasi inevitabile. Non bisogna avere nessuna paura: tutte le Buddleiae, a eccezione della Buddleia alternifolia e della Buddleia colvilei, fioriscono sui rami dell’anno e spesso una severa potatura non può che fare del bene, ristabilendo in maniera un po’ dura ma efficiente ordine e disciplina. Si tratta pur sempre di una pianta da giardino.
D’estate la Buddleia offre uno spettacolo davvero unico, eccezionale. Le sue lunghe pannocchie viola, ricche di nettare e delicatamente profumate di incenso, attirano a centinaia e centinaia le farfalle, di tutte le forme e di tutti i colori: un brulichio di vita e di bellezza, che rende il giardino un luogo ancora più piacevole per chi lo visita e per chi lo lavora.
Pur provenendo in gran parte dalle zone tropicali di Asia, Africa ed America, le Buddleiae nascono spesso spontanee in tutta Italia e in Europa e, da buone cosmopolite, hanno saputo adattarsi un po’ a tutte le circostanze, anche le più desolate e infelici. Si racconta che la Buddleia davidii, indistruttibile e vigorosa, fu la prima a ricrescere sulle rovine dei bombardamenti aerei di Londra, Liverpool e Birmingham del secondo conflitto mondiale. Di bocca buona, non chiedono che tanto sole e un buon drenaggio: anche la terra può rivelarsi quasi un optional per queste rusticissime piante.
Qui in Piemonte hanno colonizzato le sponde ghiaiose dei fiumi. In questo periodo, e nei posti più umidi, insieme con le Impatiens selvatiche, che già si preparano al loro tipico e rocambolesco rilascio dei semi, formano un quadro davvero allegro ed attraente.
La più rustica e conosciuta di tutte, la Buddleia per antonomasia, è la Buddleia davidii, originaria della Cina, dove è anche molto famosa con il nome di «Lillà estivo», perché ha fiori colore dell’ametista e profumatissimi. Tante sono le varietà coltivabili in giardino, una per ogni possibile sfumatura di viola, di malva e di blu: dalla severa ed elegante Buddleia davidii
«Black Knight», con le sue lunghe pannocchie viola scuro, quasi color dell’ardesia, alla popolarissima Buddleia davidii «Dartmoor», con fiori rosso magenta.
La più famosa in Inghilterra, e purtroppo poco conosciuta in Italia, è la «Lochinch», un ibrido tra la Buddleia davidii e la Buddleia fallowiana. È un arbusto di gran pregio, con foglie vellutate grigio bianche e con fiori profumati e color della lavanda, con un piccolissimo occhio arancione al centro.
La Buddleia più resistente al freddo e più (giustamente) alla moda nei Paesi anglosassoni è la Buddleia alternifolia: nota per il suo grande cespuglio a foglie decidue, può diventare un piccolo albero dai rami aggraziatamente arcuati, coperto tra maggio e giugno da piccoli fiori lilla, delicatamente profumati.
Proveniente dalla Cina e introdotta nei giardini europei soltanto 99 anni fa dal grande Reginald Farrer (per la gioia di tantissime e indaffaratissime farfalle), è diventata una delle piante più comuni nei giardini di Inghilterra e di Scozia.
Nel giardino Hanbury alla Mortola, desiderosa di caldo e felice del posto particolarmente riparato, una spettacolare Buddleia madagascariensis fiorisce su un grosso pergolone. A pochi metri dal mare. I fiori gialli, in lunghi panicoli, sono nel loro meglio durante tutto l’inverno: l’effetto è davvero grandioso e inaspettato.