Bruno Ruffilli, La Stampa 18/7/2014, 18 luglio 2014
MICROSOFT CAMBIA ROTTA E TAGLIA 18 MILA POSTI
La mail arriva alle 5 del mattino. Nell’oggetto si legge «Cominciamo a evolvere la nostra organizzazione e la nostra cultura»: ma in realtà si tratta del più grande taglio di dipendenti nella storia di Microsoft. Il nuovo Ceo Satya Nadella spiega che 18 mila lavoratori sono di troppo e dovranno lasciare l’azienda entro un anno, anzi i primi 13 mila già nei prossimi sei mesi. Microsoft perderà così il 14% della forza lavoro, ma saranno dimezzati gli ex dipendenti Nokia (acquisita lo scorso aprile per 7,2 miliardi di dollari): 12500, su un totale di 25 mila. La mossa non giunge a sorpresa, anche se è di entità superiore a quello che analisti ed esperti si attendevano: era infatti inevitabile che in alcune aree le professionalità delle due aziende si sovrapponessero.
La struttura di Microsoft diventerà più semplice e leggera: gerarchie ridotte, gruppi di lavoro agili, che si muoveranno quasi come fossero tante startup. Una scelta coraggiosa, in rottura netta col passato di Microsoft, una specie di ministero dell’informatica dove con gli anni si sono andati accumulando divisioni e incarichi: per questo Nadella parla di un’evoluzione della “cultura” aziendale.
Oggi i computer intesi in senso tradizionale sono sempre meno importanti in un mondo di smartphone, tablet, orologi e tv intelligenti. E se Windows ha monopolizzato il mercato del pc, è però vero che Microsoft dal sistema operativo guadagna sempre meno: qualche mese fa ha abbassato i costi delle licenze e ha appena annunciato una linea di computer a prezzo contenutissimo per rispondere alla sfida di Chrome, il sistema operativo di Google. E se i pc calano, meno persone usano Office, la storica suite di produttività di Microsoft, altro pilastro delle sue entrate. Per questo Nadella, in una delle sue prime uscite pubbliche come Ceo, ha presentato la versione per iPad. Un buon successo, che però non basta a compensare le minori vendite della versione pc: così fra poco arriverà anche Office per Android. Mobilità, ma anche cloud: sono le due parole che Nadella ha indicato in un altro memo ai dipendenti una settimana fa, spiegando come immagina l’azienda in futuro. Peccato però che l’accordo appena annunciato tra Apple e Ibm sia proprio basato su questi capisaldi, e Redmond sia stata tagliata fuori.
Microsoft non vuol dire solo software: il marchio compare infatti su computer, accessori, tablet e smartphone (dove presto prenderà il posto di quello Nokia), e nella mail, Nadella annuncia anche lo stop della produzione dei telefoni basati su Android, (l’ultimo è stato lanciato da venti giorni e ancora non è in vendita), che saranno riconvertiti per usare Windows Phone.
La strada è ancora in salita, anche se la Borsa sembra giudicare positivamente le notizie di oggi: gli investitori chiedevano da tempo una svolta per tenere il passo con gli altri colossi, così il titolo sale del 2,9%. La ristrutturazione costerà dagli 1,1 agli 1,6 miliardi di dollari solo per la gestione degli esuberi, ma dovrebbe consentire di risparmiare il doppio già dal primo anno.
La maggior parte dei tagli sarà in Finlandia; si prevedono ridimensionamenti anche per le sedi di Pechino e San Diego. Non si sa ancora se e come la ristrutturazione influirà in Italia, dove i dipendenti di Microsoft erano meno di un migliaio prima dell’acquisizione di Nokia, ma intanto il commissario Ue al lavoro Lazlo Andor ha chiesto di incontrare i rappresentanti dell’azienda «per avere informazioni su tagli, misure per mitigare le conseguenze sociali e capire come mobilitare fondi della Comunità per chi ha perso il posto». La mail si chiude così: «Cambiare è difficile ma è necessario». Per oggi Nadella ha promesso chiarimenti e ulteriori dettagli sull’operazione.