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 2014  luglio 18 Venerdì calendario

CLAUDIO RIVA PRENDE IL TIMONE DELLE FINANZIARIE DI FAMIGLIA


Mentre il commissario dell’Ilva Piero Gnudi chiede alle banche un prestito-ponte di almeno 650 milioni per garantire liquidità all’impianto di Taranto, la famiglia proprietaria, quella dei Riva, dimostra di avere ancora ingenti flussi di liquidità intercompany. Lo prova il bilancio 2013 di Stahlbeteiligungen (Stahl), holding lussemburghese con asset per oltre 1,7 miliardi, che qualche settimana fa ha erogato un dividendo di 97 milioni alla controllante Riva Forni Elettrici (Rfe), a sua volta detenuta da Utia, capogruppo dei Riva nel Granducato, che possiede Riva Fire, unica holding italiana.

Rfe ha usato 86,8 milioni di quella cedola per rimborsare parte dei debiti che ha verso la controllata. Dentro Stahl vi sono il 100% della canadese Industries Associes de l’Acier, il 99,9% delle belghe Thy Marcinelle e Trefileries de Fontaine, della spagnola Sidurgica Sevillana e della francese Parsider, il 99,1% della belga Centre de coordination siderurgique, il 75% della tedesca Riva Stahl gmbh e il 25% di Riva Energia. Intanto Claudio Riva, il terzo dei sei figli avuti dal defunto Emilio, si conferma vero successore operativo dell’imprenditore. Nelle scorse settimane ha assunto le cariche di presidente di Riva Fire e Rfe, dove è affiancato come ad da Cesare Federico Riva (nipote di Emilio). Claudio Riva è stato ad di Ilva ma nel 2010 aveva deciso di dedicarsi unicamente all’attività armatoriale (Società navali unite Genova).