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 2014  luglio 18 Venerdì calendario

NOVE ANNI DI ATTACCHI AI TERRORISTI


L’avvio dell’operazione di terra lanciata ieri sera da Israele segue quella denominata «Margine protettivo», scattata proprio 10 giorni fa dopo la pioggia di razzi partiti da Gaza nelle settimane precedenti.
È il nuovo atto di una serie infinita e sanguinosa di operazioni che si sono quasi incessantemente susseguite negli anni a partire da quel 12 settembre del 2005, quando Israele si ritirò dalla Striscia di Gaza. Tra una tregua e un cessate il fuoco un continuum di violenze. A fine giugno dell’anno successivo tre giorni dopo il rapimento del giovane soldato Gilad Shalit - che poi fu liberato cinque anni dopo, con uno scambio di prigionieri - partì l’operazione «Pioggia d’estate», in cui furono arrestati circa 60 responsabili di Hamas. Nel novembre 2006 a Beit Hanun, nel nord di Gaza, morirono 56 combattenti palestinesi. Gli attacchi proseguirono, 5 mesi dopo il bilancio complessivo era di oltre 400 palestinesi morti. Nel 2007 il braccio armato di Hamas dichiarò però la fine della tregua, dopo che il 7 aprile l’esercito israeliano aveva ripreso i raid sulla Striscia, di cui, a giugno 2007, Hamas prese il controllo liquidando con la forza gli oppositori politici di Al Fatah. Tre mesi dopo infatti per Israele Gaza era una «entità ostile». Tra febbraio e marzo del 2008 venne lanciata l’operazione «Inverno caldo», come reazione alla morte di un israeliano colpito da un razzo dei miliziani islamici: oltre 120 palestinesi furono uccisi. Solo a giugno si raggiunse un nuovo accordo indiretto di tregua dopo mesi di violenze e centinaia di morti nella Striscia.
Ma a dicembre dello stesso anno scattò la maggiore offensiva israeliana sulla Striscia: l’operazione «Piombo fuso», sia terrestre che aerea ordinata con l’obiettivo di mettere fine una volta per tutte al lancio di razzi contro il sud d’Israele. Il cessate il fuoco entra in vigore a gennaio dell’anno successivo, quando il bilancio del massacro conta 1400 palestinesi (in maggioranza civili) e 13 israeliani uccisi. Ma nell’aprile di tre anni fa, dopo che più di 150 proiettili palestinesi vennero lanciati nel sud di Israele, una ventina fra miliziani e civili residenti nella Striscia di Gaza rimasero uccisi in una rappresaglia. Da lì riparte il ciclo della violenza dentro e attorno la Striscia. A marzo del 2012 la dinamica consueta si ripete: oltre 250 proiettili palestinesi vengono lanciati contro Israele, che risponde con raid uccidendo 25 palestinesi. A giugno altri 15 palestinesi cadono in meno di una settimana in azioni israeliane. A novembre 2012 parte l’operazione «Colonna di Nuvola»: a Gaza viene ucciso il capo delle operazioni militari di Hamas, Ahmad Jaabari. In otto giorni centinaia di raid israeliani e centinaia di razzi palestinesi su Tel Aviv e la regione di Gerusalemme. Il cessate il fuoco è mediato questa volta dall’Egitto di Mohammad Morsi.