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 2014  luglio 18 Venerdì calendario

E ARRIVO’ L’ORA DI LUIGI B.

Il primo gesto politico, lui che non ne vuole e non ne ha mai voluto sapere, il più possibile alla larga durante i summit di Arcore, l’ha fatto poco tempo fa. Ha nominato assistente personale Marinella Brambilla, un totem, un’istituzione, per decenni la storica, devota segretaria di suo padre Silvio, la donna che forse più di tutte ha conosciuto i segreti delle molte vite dell’ex Cavaliere, la testimone di fortune e amori. E dunque proprio per questo allontanata in malo modo dalle nuove favorite della corte di palazzo Grazioli. Luigi Berlusconi l’ha saputo e l’ha chiamata al suo fianco.
Il segno - edipico, freudiano e certo affettuoso, per qualcuno assai malizioso - ha in sé il messaggio inequivocabile di una discesa in campo, non certo elettorale ma esistenziale e patrimoniale, di un marcare un territorio, una presa di posizione e di distanza soprattutto. Ora è la volta di Luigi, dunque, figlio quintogenito, il maschio del secondo letto. È cresciuto, laureato, svezzato da banche e banchieri d’affari. Ed è probabile che d’ora in poi con lui che è diventato grande cambi davvero tutto. Con un padre dalla leadership in declino, con una sorellastra Marina tirata in ballo come delfina politica in pectore, e con nuovi equilibri e operazioni finanziarie (la trattativa per la Pay-tv con altri operatori stellari) oltre che industriali, l’arrivo di Marinella, esautorata da Sua Grazia Pascale e da Lady Rossi ma chiamata a lavorare con il figlio di Veronica vuol dire continuità ma anche rottura. Oltre che un passaggio di consegne e di conoscenza di rapporti e legami. Un’eredità laterale ma sostanziale, l’apertura di un tavolo nuovo all’interno di una famiglia segnata dalla spada di Damocle della successione.
Intanto, ora che ha 26 anni, è nato ad Arlesheim il 27 settembre del 1988, due giorni prima del padre, bilance tutt’e due come Vladimir Putin e Brigitte Bardot, gestisce tre fette della torta della fortuna paterna, la sua e quelle delle sorelle Barbara ed Eleonora, e prima o poi arriverà di certo anche il capitale di sua madre Veronica. Intanto è alto, qualche spicciolo in più di un metro ottanta, e non ha proprio bisogno né di trampoli né di impalcature. E terzo intanto, possiede una chioma folta, tricologicamente da domare più con la falciatrice che con semplici forbici, certo difficilmente sarà in un lontano futuro un uomo da bandane oltre che da trapianti.
Naturalmente nessuna di queste ultime due ragioni bastano a farne il nuovo protagonista, il Ridge della fiction dei Berlusconi’s. Ma la prima sì, quella del ruolo finanziario, prudentemente lontano dalla televisione feudo di Piersilvio («no grazie, per ora non è la mia strada, meglio la finanza», disse) e anche di Mondadori, terreno di Marina e dietro di lei in lista d’attesa Barbara l’impaziente che ha già fatto sentire l’ansia di leadership ai maschi del Milan. Luigi ha scelto la strada dei padroni del mondo, quelli della classifica di "Forbes". Prima la laurea alla Bocconi, il passaggio da JP Morgan a Londra, («Mi aprì gli occhi definitivamente sul mio futuro») e lo stage alla Sator di Matteo Arpe (l’acerrimo nemico di Cesare Geronzi, banchiere di sistema legatissimo invece al padre) con il quale non ha mai rotto il legame acquistando una piccola partecipazione, 5 milioni, nel fondo. Siede nei cda di Mediolanum («Un ragazzo straordinario», inneggia "zio"Ennio Doris) e in quello di Fininvest, ha investito 50 milioni in varie partecipazioni, è il primo ad arrivare in ufficio, si racconta, insieme al fatto che ha la fissa di spegnere le luci, segno questo di tycoon di razza a quanto pare, lo faceva Leopoldo Pirelli lo fa sempre Bill Gates. In primavera ha ricevuto l’investitura a presidente, al posto di Salvatore Sciascia, un fedelissimo del vecchio clan, della Holding Italiana Quattordicesima (gestita prima anche da Giuseppe Spinelli, il contabile-bancomat delle olgettine) scatola che custodisce le quote del patrimonio dei tre fratelli ovvero il 21,4 per cento di Fininvest (che vuol dire Mediaset, Mondadori, Mediolanum, Mediobanca). Una ricchezza valutata nel 2012 un miliardo e 150 milioni. La nomina è arrivata dopo il mandato in B Cinque, holding creata dal patriarca per riunire in un unico cda i figli nati dal primo e dal secondo matrimonio. Un capitale modesto ma la carica sembra emblematica, è Luigi l’amministratore unico.
Nato in una famiglia che ha trasformato la comunicazione prima in riserve auree poi in enormi giacimenti elettorali, Luigi, riservatissimo come la madre, è stato finora mediaticamente silenzioso, una sola intervista, nessun portavoce in carica, pare che adesso ne stia cominciando a sentire il bisogno. Gran frequentatore di discoteche milanesi e svizzere (Sankt Moritz) ma anche di chiese, è volontario dell’ordine di Malta e assai vicino al principe Hugo Windisch-Graetz, un mammasantissima dell’Ordine sposato all’arciduchessa Sofia d’Austria e mostrava tale fede e devozione da far temere al padre l’annuncio imminente dei voti e non per il Porcellum. Raccontò, infatti, Silvio in un’intervista non a "Civiltà cattolica" ma a Paolo Bonolis che una volta telefonò a Luigi: «Mi dissero che era raccolto in preghiera. Richiamo e mi ridicono che sta ancora pregando, io sbotto: "ma allora sta dicendo messa"». Sotto mentite spoglie, il cognome della madre, Bartolini, a cui è attaccatissimo, Luigi che ha creato la Fondazione Opsis Onlus dedita alla beneficenza (in via Rovani, nella storica villa dell’ex Cavaliere) è andato spesso a Lourdes ad accompagnare gruppi di ammalati: «Essere a contatto con gente che soffre e capire di poter essere d’aiuto mi ha insegnato molto». Quando raccontò che aveva conosciuto Tony Blair disse che era stato colpito soprattutto dal suo senso religioso (è probabile che Murdoch e anche la sua ex moglie Wendy Deng non la pensino proprio così).
Che sant’uomo, tale e quale al padre, ma anche che tormento e forse anche un po’ che barba se il piccino di casa non fosse però così vivace da essere una cintura di arti marziali - il ju Jitsu- capace di darle di santa ragione in palestra, naturalmente è tifoso del Milan, ma nessuno mai lo ha visto scalmanarsi sugli spalti. Per fortuna, sempre a proposito della noia da ragazzo modello, il settimanale "Chi" dedica ampi servizi a un altro sport molto amato da Luigi, l’abbraccio appassionato con bacio alle sue fidanzate, si spera poi con altri sviluppi, prima con Ginevra Rossini, nipote di Salvatore Ligresti, ora con un’altra signorina degna di nota Federica Fumagalli presentata a mammà in Svizzera. Prodezze sentimentali regolarmente registrate dal giornale di famiglia diretto dal migliore amico di Marina B il sulfureo Alfonso Signorini, pronto a paparazzare il lato dolce vita del figlio di Veronica in contrapposizione alle foto periodiche del probo tran-tran di Pier Silvio con moglie e figlio, al massimo in esibizione di tartaruga addominale.
Non più di un saluto a Denis Verdini, non più di un sorriso a Niccolò Ghedini, nessuna connessione con logge, grembiulini, facilitatori politici e non solo, Berlusconi jr ha sempre tenuto a distanza il milieu della politica alla maniera di Silvio. Anche l’ex europarlamentare Licia Ronzulli che di Arcore è ospite abituale ha confermato che l’interesse di Luigi per Italicum o scissioni interne è pari a zero. Nessun endorsement per nessuno: Barbara tifa Renzi, anche Piersilvio ora l’ha seguita a ruota. Ma dalla parte di Eleonora, consigliere delegato della Holding Quattordicesima, e di Luigi al momento tutto tace. Affrontò l’argomento una sola volta, ma per ridere, prima del clamoroso allontanamento di sua madre dal marito, al tempo in cui Walter Veltroni corteggiava politicamente Veronica: «Ora chiamo papà e gli dico: "Ce ne siamo liberati, la prendono nel Pd"». Molto più attento, invece, alle parole di Ennio Doris, il Virgilio dei suoi primi passi nel mondo degli affari, insieme a Leonardo Luca Etro, professore di Corporate finance alla Bocconi. Da poco in Holding Quattordicesima sono entrati manager esterni: Federico Rampolla e Furio Pietribiasi, l’uno responsabile della divisione Digital Innovation di Mondadori, l’altro viene da Mediolanum, lato internazionale. Ha aperto la sua opzione nel mondo e nella famiglia. Con il nome del nonno Luigi. Con al fianco Marinella per trent’anni accanto al padre. È la sua discesa in campo e forse anche la sua sfida.