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 2014  luglio 18 Venerdì calendario

UN TETTO ALL’IMPEGNO DI POSTE

Il faro è il mercato. Francesco Caio lo va ripetendo da giorni a chi gli sollecita una scelta finale di Poste Italiane in merito alla partita Alitalia. La risposta, per quanto di circostanza, racchiude il nocciolo della questione. Tra pochi mesi Caio, in veste di amministratore delegato di Poste, dovrà illustrare ai mercati la cosiddetta equity story del gruppo postale per predisporne il collocamento in Borsa. Agli investitori sarà, insomma, necessario spiegare e giustificare l’eventuale partecipazione di un operatore postale e di servizi finanziari nel capitale di un vettore aereo controllato da una compagnia emiratina.
Ragione per cui, in queste ore, Caio, affiancato dai legali dello studio Gianni Origoni Grippo Cappelli, non ha deciso se perseverare nell’investimento targato Alitalia. Una tappa fondamentale sarà il consiglio di amministrazione di Poste il 22 luglio, ossia tre giorni prima dell’assemblea di Alitalia. A differenza di qualche mese fa, quando da Palazzo Chigi venne chiesto a Poste di intervenire con 75 milioni di euro, per contribuire a salvare l’ex compagnia di bandiera, questa volta non ci sarebbe un commitment politico. Il gruppo guidato da Caio sarà relativamente libero di scegliere in base ad una logica economica. Chi sta seguendo in diretta il dossier ribadisce che «l’operazione è di natura industriale e non finanziaria».
Tradotto vuol dire che Poste è disponibile a sottoscrivere solo in minima parte l’equity committment , cioè l’impegno pro quota a finanziare gli oneri legati a contenziosi o a perdite della vecchia Alitalia. In più, per evitare sorprese, i vertici di Poste vorrebbero che fosse fissato un tetto oltre il quale vedersi esonerati da qualsiasi onere aggiuntivo. Nel caso di incertezze e contrarietà il percorso rischia di diventare molto stretto. In altri termini significa che il successore di Massimo Sarmi ha già ventilato l’idea di procedere con una svalutazione in bilancio e archiviare la partita Alitalia-Etihad.
Andrea Ducci