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 2014  luglio 18 Venerdì calendario

DAI GRANDI FILM AI DIRITTI SPORTIVI: ECCO COSA GOVERNEREBBE MURDOCH

Potrebbe salire fino a 95 dollari per azione, per un valore globale di quasi 85 miliardi di dollari, l’offerta di acquisto di Rupert Murdoch per Time Warner . Il rifiuto iniziale oppostogli da Jeff Bewkes, il capo del gruppo di Columbus Circle , non basta certo a scoraggiare il mogul di 21st Century Fox , abituato in genere ad andare fino in fondo una volta individuato l’oggetto del suo desiderio.
A 82 anni, Murdoch non conferma solo un vitalismo infinito, ma si dimostra ancora in possesso di antenne sensibilissime sulle tendenze e gli sviluppi di un paesaggio mediatico, di nuovo squassato da movimenti tettonici, destinati in pochi anni a cambiarne radicalmente la conformazione.
Di fronte alle grandi fusioni già in corso, come quelle tra Comcast e Time Warner Cable (dismessa nel 2009 da Time Warner ) o tra At&T e DirectTv , mirate ad acquisire massa critica sul mercato della PayTv, Rupert Murdoch capisce che da un lato è essenziale crescere per rinegoziare in posizione di forza i diritti dei suoi contenuti, dall’altro che è cruciale individuare già da ora il giusto mix di canali informativi, produzione cinematografica e televisiva, diritti sui grandi eventi sportivi e attività internazionali, per attrezzarsi di fronte agli tsunami in arrivo. Tanto più che all’orizzonte si profilano le sfide dei giganti di Silicon Valley, dove Google , Amazon , Apple , Netflix e altri stanno già investendo ingenti risorse nella creazione di contenuti originali e nello sviluppo di una nuova generazione di compagnie televisive. «Rupert — ha detto ieri Richard Greenfield, di BTIG Research — non cerca di comprare Time Warner solo per avere un pugno di network in più. Egli capisce perfettamente che nel momento in cui altri protagonisti cercano di entrare nell’industria mediatica, il contenuto avrà un valore altissimo e lui ne vuole disporre di quanto più sia possibile».
Se fosse consumata, la fusione, o meglio l’annessione di Time Warner da parte di 21st Century Fox avrebbe effetti profondi, in primo luogo sull’opulenta galassia dei diritti sportivi e su Hollywood, unendo per essere più chiari Il Trono di Spade e il football americano, Avatar e Il Signore degli Anelli , Harry Potter e i prossimi Mondiali di calcio (per il pubblico degli Stati Uniti naturalmente) o I Simpson e la sitcom Big Bang Theory .
Il se è d’obbligo. Il rifiuto di Time Warner ha motivazioni piuttosto solide agli occhi dei propri investitori. Murdoch ha infatti offerto solo il 40% della cifra in contanti e il resto in azioni Fox, ma prive di diritto di voto. Questo significherebbe concentrare un potere immenso nelle mani del mogul australiano e dei suoi figli. «Gli azionisti di Time Warner non avrebbero alcun controllo sul destino della società e questo non li invoglia», ha detto ieri una fonte interna del gruppo. Ma anche ammesso che Murdoch riesca nella sua scalata, rendendo più appetibile l’offerta sia in termini di denaro che di diritti di voto, una cosa certa è che prima di dare il suo segnale verde la Federal Communications Commission , l’autorità federale antitrust, sottoporrà la fusione a un vaglio molto severo. «È un accordo che avrebbe conseguenze enormi», ha detto ieri il senatore democratico della Virginia, Jay Rockefeller, presidente della potente commissione per il Commercio. Se dovesse veder la luce, il nuovo mastodonte Fox-Time Warner sarebbe proprietario di 2 dei 6 grandi studios di Hollywood, 28 stazioni tv locali, i due più seguiti network d’informazione via cavo e altri canali terrestri come HBO , TNT e TBS .
Il problema è ben presente a Murdoch, il quale ha già annunciato che in caso di fusione metterebbe subito sul mercato la Cnn , portata in dote da Time Warner , proprio per evitare eventuali obiezioni su un eccesso di concentrazione nel mercato dell’informazione. Già ieri circolavano voci su possibili acquirenti per l’ex creatura di Ted Turner: Cbs e soprattutto Abc , di proprietà della liquidissima Disney , potrebbero essere interessate.
Il filone aurifero più ricco per Fox sarebbe quello sportivo: al football americano e alle World Series , le finali del baseball, Murdoch aggiungerebbe i diritti sulla pallacanestro stellare della NBA , cioè il trittico che ipnotizza l’America profonda, tutti programmi di fatto impermeabili alle variazioni d’orario, la gente li vuole in diretta, e quindi calamita formidabile per la pubblicità. Non meno promettenti sarebbero le opportunità di profitto nello spettacolo, dove il nuovo colosso acquisterebbe una posizione dominante nella produzione di film e contenuti per la televisione.
Ma il consolidamento avrebbe probabilmente un effetto negativo per l’industria di Hollywood, già in ansia per i probabili tagli di maestranze e la minor competizione tra i talenti creativi.
Paolo Valentino