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 2014  luglio 17 Giovedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - L’AEREO ABBATTUTO SUL CIELO UCRAINO


REPUBBLICA.IT
MOSCA - Un aereo passeggeri della Malaysia Airlines MH17 si è schiantato al confine fra Russia e Ucraina. A bordo c’erano 295 persone: 280 passeggeri e 15 membri dell’equipaggio. Non ci sarebbero sopravvissuti. Ma secondo il ministero dell’Interno di Kiev le vittime potrebbero essere oltre 300, di cui 23 cittadini Usa (ma nessuna conferma da Washington). Il velivolo viaggiava da Amsterdam in direzione di Kuala Lumpur. L’aereo è scomparso dai radar alle 15.15 ora italiana, nell’est dell’Ucraina, a circa 50 chilometri dal confine russo, precisamente nei pressi di Torez. Ancora nessuna notizia di italiani a bordo, ha comunicato la Farnesina, già allertata. Russia e Ucraina si accusano a vicenda del disastro, ma su una cosa sono d’accordo: l’aereo è stato "abbattuto da un missile". Alla notizia, la borsa di Wall Street a New York è crollata. I primi soccorritori giunti sul posto raccontano di scene aberranti. Sarebbero già stati rintracciati un centinaio di corpi, anche a 15 chilometri di distanza dalla zona in cui sarebbe precipitato l’aereo, dove c’è una foltissima presenza di filorussi, che controllano gran parte dell’area.

Kiev e i ribelli si accusano a vicenda. Il presidente ucraino Poroshenko ha subito precisato che i suoi militari non sono coinvolti, che "l’aereo è stato abbattuto" da "un atto terroristico" e ha subito avviato "un’inchiesta", richiesta con forza anche dal premier malese, Najib Razak. Secondo Kiev il velivolo è stato abbattuto da un missile Buk terra-aria dei separatisti filorussi in Ucraina. Ma il capo dei ribelli nell’est dell’Ucraina, Alexander Borodai, ha rivolto la stessa accusa ai jet di Kiev. Il Buk ha una gittata massima di 30 km e una quota massima di tangenza di 14mila metri. Secondo una fonte del ministero della difesa ucraina, i separatisti avrebbero colpito per l’errore l’aereo della Malaysia Airlines nel tentativo di centrare un aereo da trasporto di Kiev che gli era stato segnalato dalle forze di difesa anti aerea russe. Non lontano, infatti, era in volo un Iliushin 76, con viveri per soldati di Kiev.

IL LIVEBLOG


Il caccia ucraino abbattuto oggi. Il Boeing 777 della Malaysia airlines è precipitato non lontano da Donetsk, dove sono in corso i combattimenti fra l’esercito ucraino e i ribelli filorussi. Tra l’altro, sempre oggi è stato abbattuto un caccia ucraino Sukhoi dai separatisti filorussi, sempre nella stessa zona. Ma i ribelli hanno smentito ogni responsabilità nella caduta del Boeing 777 nell’Ucraina dell’est, affermando di non avere in dotazione i mezzi di difesa anti aerea capaci di colpire velivoli all’altezza di 10 mila metri. Il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Barack Obama hanno parlato per telefono dell’aereo della Malaysia airlines precipitato in Ucraina. Lo riferisce il Cremlino, citato dalla tv Rossia 24.


I missili Buk. In realtà, sia le forze armate ucraine che ovviamente quelle russe sono dotate del sistema missilistico anti-aereo ’Buk’, una classe di missili terra-aria sviluppati dall’Unione Sovietica e dalla Federazione Russa per abbattere qualsiasi oggetto volante da un aereo ad un drone che voli entro una quota di 14 km ed ad una distanza massima di 30 km. Il sistema denominato in codice Nato SA-11 "Gadfly" (Tafano) è trasportato su lanciatori quadrupli montati su sistemi semoventi cingolati. E’ entrato in servizio nell’attuale versione nel 1980. Ore prima che l’aereo precipitasse, alcuni giornalisti di Associated Press avevano visto batterie di missili simili ai Buk a Snizhne, città in mano ai filo-russi.

Il caso dell’aereo scomparso. Un anno tragico per la compagnia aerea malese, già segnata dalla incredibile scomparsa del volo MH370. Secondo Flightstats, un sito che traccia tutti gli aerei in viaggio in tempo reale, l’aereo è stato rivelato fino alle 15.20 ora italiana, quando si trovava a un’altezza di circa 30mila piedi (10 chilometri). Poi il nulla. La compagnia aerea tedesca Lufthansa, la russa Aeroflot e quella di Ankara Turkish Airla ha ordinato a tutti i suoi voli di evitare "con effetto immediato" lo spazio aereo al confine tra Kiev e Mosca.
Boeing si schianta fra Russia e Ucraina: "295 morti". Kiev: "Abbattuto dai separatisti"
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Boeing si schianta fra Russia e Ucraina: "295 morti". Kiev: "Abbattuto dai separatisti"
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In Internet circolano moltissime foto del disastro aereo di oggi, molte delle quali di dubbia veridicità. Secondo Russia Today, questo è un pezzo del veivolo caduto.

BORSE GIU’
MILANO - Seduta in calo per le Borse europee all’indomani del rally che le ha viste protagoniste con Piazza Affari in testa, mentre si stabilizza la situazione sul fronte obbligazionario. Nella notte si sono sopiti i venti d’ottimismo alimentati, in Europa, dalle rassicurazioni sulla situazione del Banco Espirito Santo in Portogallo, che oggi vive un’altra giornata difficile in Borsa. D’altra parte oggi non ci sono grandi temi sul mercato, mentre ieri è stato pubblicato il Beige Book della Fed dal quale emerge come, nel complesso, l’economia americana si stia riprendendo bene dopo la debolezza di inizio anno. Motivo per cui la Federal Reserve potrebbe far salire il prezzo del denaro prima del previsto, a patto che venga raggiunto l’obiettivo occupazionale.

Sul versante macroeconomico si registrano i buoni risultati del mercato europeo dell’auto che cresce a giugno del 4,3% sullo stesso mese 2013: le immatricolazioni nei 28 Paesi Ue più i 3 Efta (Islanda, Norvegia e Svizzera) sono state 1.230.363. Nei sei mesi sono il 6,2% in più (6.851.552). I dati sono di Acea, l’associazione delle case europee. In Italia, invece, il ministro
dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha espresso la massima cautela nei confronti del ritmo della ripresa riferendo in Parlamento, dove ha anche assicurato che il bonus Irpef da 80 euro sarà permanente. Eurostat ha rilevato per maggio un calo dell’1,5% della produzione nel settore delle costruzioni nell’Eurozona, che diventa un -1,6% nella Ue; confermata poi l’inflazione allo 0,5% a giugno nell’area della moneta unica. Negli Stati Uniti, infine, vanno peggio delle attese i nuovi cantieri, che calano del 9,3% a giugno, mentre superano le aspettative le richieste di sussidi per la disoccupazione, calate di 3mila unità a quota 302mila. A luglio, l’indice Fed di Philadelphia sale a 23,9 punti, anche in questo caso meglio del previsto.

In questo contesto a Milano Piazza Affari, che ieri ha corso più di tutti al +3%, amplia le perdite nella seconda parte della seduta, con il peggiorare di Wall Street, e finisce col perdere il 2,21%. La chiusura ai minimi di giornata si spiega anche con la notizia dell’aereo malese precipitato tra Ucraina e Russia, con voci di possibile abbattimento. Tengono meglio le altre Borse Ue, anche se il rosso domina ovunque: Parigi -1,21%, Francoforte -1,07% e Londra -0,68%. Grande pressione sul titolo Telecom Italia dopo il collocamento di un convertendo da parte di Telefonica: la quota degli spagnoli scenderà sotto il 9%. Reazione positiva da parte di Fiat ai dati sul mercato auto Ue, mentre Yoox scatta in testa al listino grazie alla promozione di JP Morgan, che ha posto il prezzo obiettivo a 25 euro. Aumentano le vendite su Wall Street, con i listini tutti in rosso alla chiusura delle contrattazioni in Europa: il Dow Jones cede lo 0,26% sotto quota 17.100 punti, il Nasdaq arretra dello 0,56% e lo S&P500 lima lo 0,38%.

L’euro è stabile a 1,3525 dollari in chiusura, non lontano dai livelli di ieri sera dopo la chiusura delle borse americane. Contro lo yen la moneta unica passa di mano a 137,24, mentre contro la sterlina tocca i minimi da due anni. Lo spread si stabilizza a 163 punti base, con il rendimento dei Btp decennali che rendono poco meno del 2,8%. Chiusura piatta, questa mattina, per la Borsa di Tokyo. La seduta era partita in rialzo sulla scia di Wall Street ma il rafforzamento dello yen ha poi distolto gli investitori dagli acquisti. L’indice Nikkei cede lo 0,06% a 15.370,26 punti, il Topix sull’intero listino lima uno 0,02% a 1.273,38 punti.

Passato l’effetto ribassista innescato dal ritorno della produzione libica sul mercato, tornano a crescere le quotazioni del Brent. Quando le contrattazioni a Wall Street sono ormai avviate, il future con consegna settembre avanza dello 0,41% a 107,6 dollari il barile. Segno più anche per il benchmark statunitense, il Wti, che anche in scia delle indicazioni arrivate ieri dagli stock guadagna l’1,4% a 102,6 dollari portando il guadagno delle ultime due sedute a circa 2,6 dollari. L’oro con scadenza ad agosto guadagna lo 0,4% a 1.305 dollari l’oncia.

(17 luglio 2014)



Boeing precipita fra Russia e Ucraina: "295 morti"

Secondo Mosca è stato "abbattuto", mentre Kiev accusa i separatisti. E’ un volo di Malaysia airlines che viaggiava da Amsterdam a Kuala Lumpur. Non ci sarebbero sopravvissuti. Corpi ritrovati fino a 15 chilometri di distanza dal relitto. Crolla Wall Street. E’ il secondo caso in pochi mesi per la Malaysia Airlines, dopo la recente misteriosa scomparsa di un altro velivolo
da Valeria Pini 19.52

Putin e Obama hanno parlato dell’aereo precipitato
Il presidente russo Vladimir Putin e quello americano Barack Obama hanno parlato per telefono dell’aereo della Malaysia airlines precipitato in Ucraina. Lo riferisce il Cremlino, citato dalla tv Russia 24.



Ribelli bloccano soccorritori e investigatori, ammessa tv russa

I corpi delle vittime del Boeing malese sono sparsi in un raggio di 4 km, secondo una fonte delle autorità regionali ucraine locali. La zona è presidiata dai secessionisti filorussi, che non lasciano entrare nè i soccorritori nè gli inquirenti ucraini. Porte aperte invece per una troupe della tv russa Lifenews, che sta trasmettendo in diretta le immagini del disastro, con corpi straziati, rottami ovunque, oggetti personali, passaporti spesso intatti, molti di cittadini olandesi e malesi
da Valeria Pini 19.28

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Aeroflot: "Non viaggeremo più sull’Ucraina"

La compagnia aerea russa Aeroflot ha fatto sapere che non percorrerà più lo spazio aereo che attraversa l’Ucraina.
da Valeria Pini 19.25



Lufthansa, evitiamo spazio aereo nelle regioni orinetali

A poche ore dalla notizia che un aereo passeggeri della Malaysia Airline è precipitato (abbattuto secondo Kiev) con 295 persone a bordo nella regione orientale separatista ucraina di Donetsk, la Lufthansa ha ordinato a tutti i suoi voli di evitare "con effetto immediato" lo spazio aereo al confine tra Kiev e Mosca. In precedenza si è saputo che al volo Mh17, un Boeing 777 di 17 anni, era stato ordinato di volare alla massima altitudine possibile (10 km) sulla zona teatro nei giorni e nelle settimane scorsi dell’abbattimento di diversi aerei.
da Valeria Pini 19.05



Obama chiede aggiornamenti costanti

Il presidente Obama è stato informato dello schianto di un aereo passeggeri in Ucraina e ha chiesto ai suoi consiglieri di essere costantemente aggiornato. Lo ha detto il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest, confermando che, prima di partire per un viaggio in Delaware e a New York, Obama ha parlato con il presidente russo Vladimir Putin. Earnest ha aggiunto di non sapere se la discussione sia avvenuta prima o dopo che Obama ricevesse notizia che il volo potrebbe essere stato abbattuto. Earnest ha puntualizzato che Putin ha chiamato Obama per discutere delle nuove sanzioni imposte da Washington sulla Russia.
da Valeria Pini 18.57



"Se scompare, questo è l’aereo". L’utente di Twitter Cor Pan posta la foto dell’Mh-17 prima del decollo
da Tiziano Toniutti 18.41

L’ALTRO AEREO SCOMPARSO DELLA MALAYSIAN AIRLINES

LONDRA - Il comandante Zaharie Shah è il "principale sospettato" per la scomparsa del volo MH370 della Malaysia Airlines. Gli investigatori della polizia sono riusciti a recuperare i file cancellati del simulatore di volo che Shah teneva in casa, individuando alcuni indizi sospetti. Lo scrive il Sunday Times, sottolineando che il 53enne comandante del volo aveva utilizzato il simulatore per esercitarsi in decolli ed atterraggi in località lontane dalle rotte effettuate di consueto, comprese alcune piste improvvisate dell’Oceano Indiano meridionale.

LEGGI Le ipotesi dopo la scomparsa del volo MH370

Dopo aver condotto oltre 170 interrogatori, gli investigatori malesi si sono convinti che Shah è il sospettato numero uno, nell’ipotesi in cui il volo con 239 persone a bordo - decollato da Kuala Lampur ma mai atterrato a Pechino - l’8 marzo sia scomparso misteriosamente a causa di un intervento umano. Dai controlli svolti su tutte le persone a bordo dell’aereo sarebbe emerso che Shah, padre di tre figli, era l’unico a non avere alcun progetto futuro di vita sociale o professionale, al contrario di quanto scoperto sugli altri membri dell’equipaggio, compreso il copilota Fariq Hamid.

Secondo il Sunday Times, la polizia avrebbe anche raccolto voci riguardanti un clima di tensione familiare nella vita di Shah, circostanze che però sono finora sempre state negate dai famigliari e amici del comandante della Malaysia Airlines.

LE IPOTESI SULLA SCOMPARSA DELL’ALTRO AEREO


CORRIERE.IT
Un Boeing 777-200ER di linea della compagnia Malaysia Airlines è precipitato vicino al confine tra Ucraina e Russia (GUARDA LA MAPPA). Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa Interfax «è stato abbattuto da un missile terra aria». Su Twitter la compagnia aerea ha scritto di «aver perso» i contatti con il volo MH17 che viaggiava da Amsterdam a Kuala Lumpur, precisando che l’ultima posizione registrata era nello spazio aereo ucraino. Eurocontrol, l’organizzazione che gestisce il traffico aereo in Europa, ha diramato istruzioni ai piloti di tutto il mondo perché evitino l’area al confine fra Ucraina e Russia. Vi hanno aderito le compagnie francesi, Lufthansa e Alitalia. Dopo la tragedia le borse europee hanno subito un’inversione negativa.

Vittime

A bordo c’erano oltre 300 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Tutti sarebbero rimasti uccisi, stando a una fonte raggiunta dall’agenzia russa Itar-Tass. Secondo fonti locali i corpi sarebbero sparsi nel raggio di 4 chilometri, mentre i resti del velivolo in una zona ampia 15. La zona è presidiata dai secessionisti filorussi che non lasciano entrare né i soccorritori né gli inquirenti ucraini. Un giornalista di Associated Press ha contato i corpi di almeno 22 vittime sul luogo dello schianto. Intanto l’unità di crisi della Farnesina è in contatto con la rete diplomatica consolare per verificare l’eventuale presenza di italiani a bordo. Secondo il quotidiano di Amsterdam De Telegraaf ci sarebbero 25 passeggeri di nazionalità olandese. Si parlerebbe anche di almeno 23 statunitensi, 9 inglesi e almeno 4 francesi. Nessun russo.

Scomparso dai radar

Il volo Mh17 è scomparso dai radar a 80 chilometri da Donetsk nei pressi del villaggio di Grabovo nel distretto di Shakhtarsk, in piena zona di combattimenti. Un consigliere del ministero dell’Interno ucraino, citato dall’Interfax, ha detto che l’aereo della Malaysia Airlines è stato abbattuto da un missile Buk di fabbricazione russa. L’aereo sembra essersi spezzato in volo prima dell’impatto. Il Buk ha una gittata massima di 30 km e una quota massima di tangenza di 14.000 metri: il volo è scomparso dai radar quando si trovava a quota 10.000 metri. I separatisti filorussi hanno riferito di aver già rinvenuto nel luogo dove è caduto il Boeing malese decine di corpi, tra cui molti di bambini. Andrei Purghin, primo vicepremier dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, ha promesso che le scatole nere, appena verranno ritrovate, saranno consegnate alle autorità russe «per una indagine obiettiva».
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Malaysia Airlines MH17 caduto in Ucraina: le prime foto dei resti

Malaysia Airlines MH17 caduto in Ucraina: le prime foto dei resti
Malaysia Airlines MH17 caduto in Ucraina: le prime foto dei resti
Malaysia Airlines MH17 caduto in Ucraina: le prime foto dei resti
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Responsabilità

Immediatamente dopo la notizia dell’aereo abbattuto è iniziato un serrato scambio di accuse tra Kiev e i separatisti-filorussi. «Non siamo stati noi», ha detto ai giornalisti a New York l’inviato russo all’Onu, Vitaly Churkin. La stessa affermazione arriva anche da Kiev: «Le forze armate dell’Ucraina non hanno intrapreso azioni contro nessun obbiettivo aereo», ha spiegato il presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko, ma sicuramente si tratta di un atto terrorista». Secondo una fonte del ministero della difesa ucraina, i separatisti avrebbero colpito per l’errore l’aereo della Malaysia Airlines nel tentativo di centrare un aereo da trasporto ucraino che gli era stato segnalato dalle forze di difesa anti aerea russe. Non lontano era in volo un Iliushin 76, con viveri per soldati di Kiev. Ma i separatisti filorussi negano con forza il loro coinvolgimento affermando di non essere in possesso di strumenti di difesa anti-aerea in grado di colpire obiettivi a un’altezza di 10mila metri. «Testimoni riferiscono di aver visto il Boeing 777 colpito dalle mitragliatrici», di un Su-25 ucraino, «e poco dopo il jet spaccarsi in due in aria e precipitare sul territorio della Repubblica di Donetsk»: questa la nota della Repubblica Popolare di Lugansk.

I leader

Sia Putin che Obama sono stato informati dell’accaduto, e secondo le loro segreterie, si sarebbero sentiti al telefono. Nella giornata di giovedì avrebbero anche discusso del nuovo round di sanzioni imposte da Washington. Dalla Malesia invece il presidente Najib Razak promette l’apertura di una inchiesta per fare luce sull’accaduto.

I missili Buk

Sia le forze ucraine che quelle russe sono dotate del sistema missilistico anti-aereo “Buk”, una classe di missili terra-aria sviluppati dall’Unione Sovietica e dalla Federazione Russa per abbattere qualsiasi oggetto volante da un aereo ad un drone che voli entro una quota di 14 km ed ad una distanza massima di 30 chilometri. Il sistema denominato in codice Nato SA-11 «Gadfly» (Tafano) è trasportato su lanciatori quadrupli montati su sistemi semoventi cingolati. È entrato in servizio nell’attuale versione nel 1980. Kiev ha accusato i separatisti di aver usato il Gadfly, fornito dai russi, per abbattere il Jet mentre i filo-russi negano di avere in dotazioni armi di tali potenza. Non è chiaro se uno di questi sistemi delle forze armate di Kiev fosse schierato anche in Crimea (o nelle due repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk) e potrebbe essere finito in mano ai filo-russi. Le dimensioni del sistema, basato oltre che sul lanciatore semovente su un secondo cingolato di comando ed un radar, lo rendono difficilmente occultabile ai satelliti.
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Il Boeing della Malaysia Airlines caduto in Ucraina, la notizia sui siti internazionali

Il Boeing della Malaysia Airlines caduto in Ucraina, la notizia sui siti internazionali
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L’altra tragedia

E’ la seconda volta in poco più di quattro mesi che un Boeing 777 della Malaysia Airlines rimane coinvolto in una tragedia aerea. Lo scorso 8 marzo il volo Mh370, diretto da Kuala Lumpur a Pechino, con a bordo 239 persone è scomparso e da allora è stata avviata una ricerca internazionale, ricorrendo all’utilizzo sia di aerei che di imbarcazioni. L’aereo si sarebbe inabissato nell’Oceano Indiano meridionale, mentre si trovava fuori rotta, viaggiando nella direzione opposta a quella della sua destinazione. Ma rimane il mistero su cosa abbia portato al cambio di rotta dell’aereo e alla sua scomparsa. Oltre quattro mesi dopo la tragedia non si è ancora riusciti a chiarire se sia trattato di un incidente o di un gesto estremo del pilota, ma l’ipotesi dell’attentato è stata subito scartata. Nonostante le intense ricerche, dell’aereo non è stata ritrovata ancora alcuna traccia, e nemmeno una macchia di carburante individuata nell’Oceano Indiano, che inizialmente si pensava fosse riconducibile al velivolo, è riuscita a sciogliere il mistero legato alla scomparsa del Boeing.
17 luglio 2014 | 17:22
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Scomparso aereo diretto a Pechino A bordo 239 persone, nessun italiano
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asvingin 17 luglio 2014 | 20:18

anche l’illuminato TG3 ha già deciso che sono i filorussi. Per avere informazione più attendibile guardo TG7. Lì hanno spiegato che quei missili sono russi, ma in dotazione anche all’Ucraina. L’ultima giravolta sarebbe che i missili sarebbero ucraini, ma "rubati" dai filo.russi. Fate vobis.

ILPOST
Un Boeing 777-200ER di linea della compagnia Malaysia Airlines è precipitato vicino al confine tra Ucraina e Russia (GUARDA LA MAPPA). Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa Interfax «è stato abbattuto da un missile terra aria». Su Twitter la compagnia aerea ha scritto di «aver perso» i contatti con il volo MH17 che viaggiava da Amsterdam a Kuala Lumpur, precisando che l’ultima posizione registrata era nello spazio aereo ucraino. Eurocontrol, l’organizzazione che gestisce il traffico aereo in Europa, ha diramato istruzioni ai piloti di tutto il mondo perché evitino l’area al confine fra Ucraina e Russia. Vi hanno aderito le compagnie francesi, Lufthansa e Alitalia. Dopo la tragedia le borse europee hanno subito un’inversione negativa.

Vittime

A bordo c’erano oltre 300 persone tra passeggeri e membri dell’equipaggio. Tutti sarebbero rimasti uccisi, stando a una fonte raggiunta dall’agenzia russa Itar-Tass. Secondo fonti locali i corpi sarebbero sparsi nel raggio di 4 chilometri, mentre i resti del velivolo in una zona ampia 15. La zona è presidiata dai secessionisti filorussi che non lasciano entrare né i soccorritori né gli inquirenti ucraini. Un giornalista di Associated Press ha contato i corpi di almeno 22 vittime sul luogo dello schianto. Intanto l’unità di crisi della Farnesina è in contatto con la rete diplomatica consolare per verificare l’eventuale presenza di italiani a bordo. Secondo il quotidiano di Amsterdam De Telegraaf ci sarebbero 25 passeggeri di nazionalità olandese. Si parlerebbe anche di almeno 23 statunitensi, 9 inglesi e almeno 4 francesi. Nessun russo.

Scomparso dai radar

Il volo Mh17 è scomparso dai radar a 80 chilometri da Donetsk nei pressi del villaggio di Grabovo nel distretto di Shakhtarsk, in piena zona di combattimenti. Un consigliere del ministero dell’Interno ucraino, citato dall’Interfax, ha detto che l’aereo della Malaysia Airlines è stato abbattuto da un missile Buk di fabbricazione russa. L’aereo sembra essersi spezzato in volo prima dell’impatto. Il Buk ha una gittata massima di 30 km e una quota massima di tangenza di 14.000 metri: il volo è scomparso dai radar quando si trovava a quota 10.000 metri. I separatisti filorussi hanno riferito di aver già rinvenuto nel luogo dove è caduto il Boeing malese decine di corpi, tra cui molti di bambini. Andrei Purghin, primo vicepremier dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, ha promesso che le scatole nere, appena verranno ritrovate, saranno consegnate alle autorità russe «per una indagine obiettiva».
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Responsabilità

Immediatamente dopo la notizia dell’aereo abbattuto è iniziato un serrato scambio di accuse tra Kiev e i separatisti-filorussi. «Non siamo stati noi», ha detto ai giornalisti a New York l’inviato russo all’Onu, Vitaly Churkin. La stessa affermazione arriva anche da Kiev: «Le forze armate dell’Ucraina non hanno intrapreso azioni contro nessun obbiettivo aereo», ha spiegato il presidente dell’Ucraina, Petro Poroshenko, ma sicuramente si tratta di un atto terrorista». Secondo una fonte del ministero della difesa ucraina, i separatisti avrebbero colpito per l’errore l’aereo della Malaysia Airlines nel tentativo di centrare un aereo da trasporto ucraino che gli era stato segnalato dalle forze di difesa anti aerea russe. Non lontano era in volo un Iliushin 76, con viveri per soldati di Kiev. Ma i separatisti filorussi negano con forza il loro coinvolgimento affermando di non essere in possesso di strumenti di difesa anti-aerea in grado di colpire obiettivi a un’altezza di 10mila metri. «Testimoni riferiscono di aver visto il Boeing 777 colpito dalle mitragliatrici», di un Su-25 ucraino, «e poco dopo il jet spaccarsi in due in aria e precipitare sul territorio della Repubblica di Donetsk»: questa la nota della Repubblica Popolare di Lugansk.

I leader

Sia Putin che Obama sono stato informati dell’accaduto, e secondo le loro segreterie, si sarebbero sentiti al telefono. Nella giornata di giovedì avrebbero anche discusso del nuovo round di sanzioni imposte da Washington. Dalla Malesia invece il presidente Najib Razak promette l’apertura di una inchiesta per fare luce sull’accaduto.

I missili Buk

Sia le forze ucraine che quelle russe sono dotate del sistema missilistico anti-aereo “Buk”, una classe di missili terra-aria sviluppati dall’Unione Sovietica e dalla Federazione Russa per abbattere qualsiasi oggetto volante da un aereo ad un drone che voli entro una quota di 14 km ed ad una distanza massima di 30 chilometri. Il sistema denominato in codice Nato SA-11 «Gadfly» (Tafano) è trasportato su lanciatori quadrupli montati su sistemi semoventi cingolati. È entrato in servizio nell’attuale versione nel 1980. Kiev ha accusato i separatisti di aver usato il Gadfly, fornito dai russi, per abbattere il Jet mentre i filo-russi negano di avere in dotazioni armi di tali potenza. Non è chiaro se uno di questi sistemi delle forze armate di Kiev fosse schierato anche in Crimea (o nelle due repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk) e potrebbe essere finito in mano ai filo-russi. Le dimensioni del sistema, basato oltre che sul lanciatore semovente su un secondo cingolato di comando ed un radar, lo rendono difficilmente occultabile ai satelliti.
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R4

L’altra tragedia

E’ la seconda volta in poco più di quattro mesi che un Boeing 777 della Malaysia Airlines rimane coinvolto in una tragedia aerea. Lo scorso 8 marzo il volo Mh370, diretto da Kuala Lumpur a Pechino, con a bordo 239 persone è scomparso e da allora è stata avviata una ricerca internazionale, ricorrendo all’utilizzo sia di aerei che di imbarcazioni. L’aereo si sarebbe inabissato nell’Oceano Indiano meridionale, mentre si trovava fuori rotta, viaggiando nella direzione opposta a quella della sua destinazione. Ma rimane il mistero su cosa abbia portato al cambio di rotta dell’aereo e alla sua scomparsa. Oltre quattro mesi dopo la tragedia non si è ancora riusciti a chiarire se sia trattato di un incidente o di un gesto estremo del pilota, ma l’ipotesi dell’attentato è stata subito scartata. Nonostante le intense ricerche, dell’aereo non è stata ritrovata ancora alcuna traccia, e nemmeno una macchia di carburante individuata nell’Oceano Indiano, che inizialmente si pensava fosse riconducibile al velivolo, è riuscita a sciogliere il mistero legato alla scomparsa del Boeing.
17 luglio 2014 | 17:22
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asvingin 17 luglio 2014 | 20:18

anche l’illuminato TG3 ha già deciso che sono i filorussi. Per avere informazione più attendibile guardo TG7. Lì hanno spiegato che quei missili sono russi, ma in dotazione anche all’Ucraina. L’ultima giravolta sarebbe che i missili sarebbero ucraini, ma "rubati" dai filo.russi. Fate vobis.


lastampa.it

luigi grassia

La firma sull’aereo abbattuto in Ucraina non c’è ma una cosa già si può dire: non è stato distrutto da un’arma di quelle a spalla, tipo gli Stinger amati da mujaheddin e dai guerriglieri di tutto il mondo, che non sono adatti a tirar giù un velivolo a 10 mila metri di quota. Secondo il governo di Kiev il colpevole è un missile Buk terra-aria di fabbricazione russa, che si presenta con una imponente rastrelliera di 4 missili montata su un mezzo cingolato. I separatisti filorussi dicono di non averne, e se li hanno glieli hanno prestati. Ma pare che di recente se ne siano dotati anche gli stessi ucraini (proprio da ieri, secondo l’agenzia Itar-Tass) quindi il gioco delle responsabilità e (forse) delle provocazioni può essere complicato.



Nessun sospetto ragionevole, invece, su eventuali imprudenze del pilota o della compagnia Malaysian: le compagnie civili volano dove lo spazio aereo è aperto (più precisamente: dove non è stato chiuso) e non prendono iniziative; se su un tratto di cielo non hanno il divieto di volare, possono volare. In Italia ad esempio l’Enav può vietare i voli per le ceneri di un’eruzione vulcanica (come è successo) o perché sono in corso esercitazioni militari, ma se non lo fa non si può imputare un’imprudenza a chi vola. Nel caso ucraino adesso la comunità internazionale dovrà rivedere molte procedure.

L’ANNOI NERO

L’anno nero della Malaysia Airlines
Due incidenti in 4 mesi: le tragedie che affossano la compagnia modello
AFP

Un aereo della Malaysia Airlines
timeline Sciamani e complotti, tutte le ipotesi sul MH370 e. cap.

infografica Ecco chi erano i passeggeri scmparsi sul volo MH370

+ Missili e aerei abbattuti ad alta quota Ormai è guerra nell’Est dell’Ucraina anna zafesova

+ Indiziato un missile russo Buk Nessuna imprudenza del pilota luigi grassia

+ Boeing precipita nell’Ucraina dell’est Morti tutti i 295 passeggeri a bordo Fonti russe: “Abbattuto da un missile”


Quel post “premonitore”
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REUTERS
Boeing malese precipita nell’Est Ucraina: le immagini
La rotta dell’aereo MH17 caduto
in Ucraina
MH17, la video animazione della rotta sul radar
enrico caporale

Skytrax, la società britannica che elegge le linee aeree più efficienti, le dava 5 stelle (il massimo): personale di bordo e di terra qualificato, ottimo catering, sempre in orario. La Malaysia Airlines sembrava un modello di eccellenza. Fino al 2014.



Dopo l’incidente di oggi, la compagnia di bandiera del Paese del sud-est asiatico difficilmente riuscirà a scalare di nuovo le classifiche. Almeno non quelle fatte dai passeggeri. I cinici parlano già del suo annus horribilis: in quattro mesi la Malaysia Airlines ha perso due Boeing 777 e 534 persone tra passeggeri ed equipaggio.



L’8 marzo il volo MH370 - un Boeing 777-200ER - è scomparso nel nulla con 239 persone a bordo mentre era in volo da Kuala Lumpur a Pechino. Mesi di ricerche, con centinaia di uomini e mezzi impegnati a scandagliare un tratto vastissimo dell’Oceano Pacifico meridionale, non hanno permesso di spiegare cosa sia successo e dove sia finito l’aereo. L’ipotesi più accreditata è che sia stato il pilota a cambiare rotta con un folle gesto di cui ancora non sono note le motivazioni.









Ora la seconda tragedia sul volo MH17, con un identico modello di aereo precipitato con 295 persone a bordo nella regione orientale ucraina di Donetsk mentre era in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur.



Nata nel 1937, la Malaysia Airlines è cresciuta nei decenni da una compagnia con un singolo velivolo in servizio a un’azienda con 2.400 dipendenti che serve 850 destinazioni in 150 Paesi nel mondo. Nella sua flotta conta un centinaio di aerei tra Airbus A330-300 e A380-800, insieme a Boeing 777-200ER, 737-400, 737-800. Probabilmente da oggi sarà più difficile riempirli tutti.


L’anno nero della Malaysia Airlines
Due incidenti in 4 mesi: le tragedie che affossano la compagnia modello
AFP

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enrico caporale

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Dopo l’incidente di oggi, la compagnia di bandiera del Paese del sud-est asiatico difficilmente riuscirà a scalare di nuovo le classifiche. Almeno non quelle fatte dai passeggeri. I cinici parlano già del suo annus horribilis: in quattro mesi la Malaysia Airlines ha perso due Boeing 777 e 534 persone tra passeggeri ed equipaggio.



L’8 marzo il volo MH370 - un Boeing 777-200ER - è scomparso nel nulla con 239 persone a bordo mentre era in volo da Kuala Lumpur a Pechino. Mesi di ricerche, con centinaia di uomini e mezzi impegnati a scandagliare un tratto vastissimo dell’Oceano Pacifico meridionale, non hanno permesso di spiegare cosa sia successo e dove sia finito l’aereo. L’ipotesi più accreditata è che sia stato il pilota a cambiare rotta con un folle gesto di cui ancora non sono note le motivazioni.









Ora la seconda tragedia sul volo MH17, con un identico modello di aereo precipitato con 295 persone a bordo nella regione orientale ucraina di Donetsk mentre era in volo da Amsterdam a Kuala Lumpur.



Nata nel 1937, la Malaysia Airlines è cresciuta nei decenni da una compagnia con un singolo velivolo in servizio a un’azienda con 2.400 dipendenti che serve 850 destinazioni in 150 Paesi nel mondo. Nella sua flotta conta un centinaio di aerei tra Airbus A330-300 e A380-800, insieme a Boeing 777-200ER, 737-400, 737-800. Probabilmente da oggi sarà più difficile riempirli tutti.

ZAFESOVA

anna zafesova

E’ ormai una vera guerra: dai fucili e kalashnikov si è passati a razzi e blindati, e ora ai missili. Nell’escalation degli ultimi giorni lo scontro tra i separatisti filo-russi e l’esercito di Kiev nell’Est ucraino si è spostato nei cieli. Se nelle settimane precedenti del conflitto gli elicotteri e gli aerei cargo abbattuti dai ribelli erano stati diversi, si era trattato sempre di attacchi da terra, a bassa quota. Ma il cargo Antonov abbattuto due giorni fa era stato colpito a più di 6 mila metri, e Kiev sostiene che i separatisti hanno ricevuto dalla Russia batterie anti-aeree Buk. Il governo ucraino accusa i russi anche di coinvolgimento diretto, con diversi casi di sconfinamento nello spazio aereo oltre confine di caccia e droni russi, e un portavoce di Kiev ieri non ha escluso che il caccia Sukhoi-25 abbattuto poche ore prima del Boeing malese fosse stato colpito da un aereo russo.



I separatisti negano di avere missili in grado di colpire aerei ad alta quota, anche se pochi minuti prima dell’esplosione del Boeing malese su Facebook avevano festeggiato l’abbattimento di un altro cargo ucraino (che potrebbe essere stato in realtà il velivolo civile). Intanto i razzi multipli Grad, un’altra arma difficile da comprare di contrabbando, continuano a martellare le posizioni ucraine. E aerei misteriosi avevano bombardato le postazioni dei ribelli nonostante Kiev avesse smentito di aver fatto decolli quel giorno.



La “guerra ibrida” lanciata nell’Est ucraino di cui hanno tanto discusso gli esperti militari, sta diventando una guerra e basta, con l’impiego di armi pesanti di regola non utilizzate dalle guerriglie, ma da eserciti professionisti. L’equivoco delle “milizie separatiste” che usano mezzi bellici che a Gaza o in Cecenia si possono solo sognare viene definitivamente rotto dalla tragedia dei 295 morti sul Boeing. I caccia non identificati, i razzi che sparano ma non esistono, i militari e i mercenari russi che in patria vengono reclutati e celebrati pubblicamente ma, appena superato il confine, diventano “omini verdi” senza insegne: non è una guerra nuova, ma molto vecchia, condotta con tecniche prese dai manuali sovietici, dalla Corea all’Afghanistan.