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 2014  luglio 17 Giovedì calendario

LA JUVE RESISTE ALLO SHOCK CONTE


I tifosi juventini, a giudicare dalle reazioni sui social network, non l’hanno presa bene, ma gli investitori non si sono fatti impressionare più di tanto dalle dimissioni shock di Antonio Conte come allenatore della Vecchia Signora. Ieri, infatti, nel primo giorno di contrattazioni dopo le dimissioni del coach salentino, il titolo del club bianconero ha sì aperto la seduta in forte calo (-2,45% nelle prime ore) ma ha riguadagnato quasi subito tornando in territorio positivo, per poi chiudere a 0,2 euro, in calo dello 0,9%.

Una flessione che, grazie anche all’ottima seduta di borsa, è stata tutto sommato contenuta se si considera che Conte è stato l’allenatore degli ultimi tre scudetti del club. Secondo i broker, la spiegazione dell’andamento del titolo risiede nel fatto che Conte avrebbe avuto ambizioni europee troppo grandi per le finanze del club, che negli ultimi tre anni, nonostante gli innegabili miglioramenti della struttura di bilancio, legati innanzitutto allo stadio di proprietà, ha accumulato circa 160 milioni di rosso. Insomma, la linea dura del club sarebbe stata interpretata come la volontà di Agnelli di salvaguardare l’equilibrio economico della Juventus di fronte alle ambizioni del coach di Lecce.
Molto meno bene è invece andata ieri al titolo della Roma che ieri ha chiuso le negoziazioni a 0,5 euro con un tonfo del 16,7%. Il titolo della società capitolina ha infatti sofferto dell’investimento di circa 28 milioni che la società giallorosse starebbe per concludere per comprare il cartellino di Juan Manuel Iturbe.

Secondo gli osservatori, infatti, il tonfo di ieri non è legato all’aumento di capitale in corso, ma all’esborso in sede di calciomercato di una società che nell’ultimo bilancio disponibile, al 30 giugno 2013, ha registrato circa 40 milioni di passivo. Insomma, la borsa ieri ha agito con la razionalità economica che le è propria. La Juventus, che probabilmente si è indebolita sul lato sportivo con le dimissioni di Conte, ha visto premiato il proprio titolo in virtù della razionalità finanziaria dell’operazione. Il contrario della Roma che non ha rinunciato a spendere abbondantemente sul mercato per aumentare le ambizioni sulla stagione 2014/15.