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 2014  luglio 17 Giovedì calendario

UOMO DI SUCCESSO PERCIÒ COLPEVOLE


Non c’è pace per Mister Bestseller, al secolo Fabio Franceschi, 45 anni, da Camposampiero (Pd), grande imprenditore nel settore tipografico con la sua Grafica Veneta, con sede a Trebaseleghe, sempre nel Padovano. O meglio, non c’è pace «accademica», perché lui, che stampa gli istant book del New York Times, la saga di Herry Potter per tutta Europa e persino gli allegati della Pravda, gli affari vanno più che bene e, ormai, è uno dei più grandi al mondo in questo settore. È infatti la proposta di conferirgli la laurea honoris causa, avanzata dal dipartimento di Ingegneria dell’Università di Padova, che ha sollevato alcune polemiche. Su Twitter, il presidente di Confindustria veneta, Enrico Carraro, a capo di un grande gruppo che produce componenti per trattori in tutto il mondo, (figlio di Mario, più volte intervistato da ItaliaOggi, ndr) ha chiosato l’altro ieri il riconoscimento a Franceschi con un tweet pestifero : «Leggo i giornali e imparo», ha scritto, «promuovo un master, divento ingegnere meccanico».
«Franceschi non ha promosso nessun master», gli ha risposto a stretto giro, via Corriere Veneto, il professor Andrea Stella, direttore del dipartimento di Ingegneria industriale, « semmai ha partecipato al nostro Forum su ricerca, innovazione e imprenditorialità». Il problema è che questa polemica è la seconda in tre anni. Nell’estate del 2011, contro la proposta dell’allora preside della facoltà di Scienze politiche, Gianni Riccaboni, di laureare Franceschi, s’erano levati, indignati un bel po’ di professori e, per due volte, durante quell’anno, il consiglio di facoltà aveva detto no. Vicenda singolare perché il Bo, come si chiama il palazzo centrale dell’ateneo di Padova, il secondo più antico d’Italia, poco tempo prima, aveva laureato ad honorem,Vittorio Tabacchi, patron di Safilo, Valerio Giordano Riello, re dei condizionatori, e ad Antonio Carpené, dell’omonimo spumante.
«Franceschi paga lo scotto di non essere stato arrestato per possesso di stupefacenti e di pagare le tasse in Italia», aveva reagito Lorenzo Zanon, allora sindaco pdl di Trabaseleghe, per il quale Grafica Veneta è un vanto enorme. Franceschi, che non si è laureato perché s’è dovuto occupare a 18 anni dell’azienda di famiglia per l’improvvisa morte del padre, trasformandola, negli anni, in un colosso, certamente non piaceva, allora, per le sue simpatie berlusconiane. Fatto notorio: al punto che, quando nel 2012, il Cavaliere sembrava intenzionato ad abdicare, si parlò insistentemente di lui, e del «gelataio» inventore di Grom, Guido Martinetti, come i possibili successori. Poi non ci fu nemmeno spazio per candidarlo alle politiche nel febbraio 2013, come invece sembrava certo accadesse.
Lui, Mister Bestseller non pare aver reagito alla provocazione di Carraro, né sembra disposto a replicare ad altre eventuali polemiche che arrivassero dal mondo accademico. Magari da coloro che, tre anni fa, avevano avversato la sua laurea a scienze politiche. Con 150 milioni di fatturato, 300 dipendenti, nessuna esternalizzazione, uno stabilimento che è un gioiello tecnologico capace di stampare e confezionare 10mila copie in 24 ore, Franceschi fa infatti spallucce. Chi invece non ci sta è Gilberto Muraro, a lungo rettore padovano; «la dignità dell’alloro non spetta solo agli studiosi, Franceschi l’ha conquistata sul campo dimostrando grande interesse per l’innovazione e sensibilità imprenditoriale».