Corriere della Sera 17/7/2014, 17 luglio 2014
NEL MIRINO USA LA ROSNEFT E LA BANCA DI GAZPROM
Sanzioni più dure contro la Russia. La Casa Bianca decide di inasprire i provvedimenti per cercare di «ammorbidire» Mosca sulla crisi ucraina. L’accelerazione voluta dal presidente Obama, riportata dal New York Times, riguarda misure nei confronti di banche, energia e società del settore della difesa. Sebbene i nuovi provvedimenti non colpiscano interi settori economici come era stato minacciato in precedenza, si tratta comunque di misure che vanno ben oltre i vincoli finanziari e di movimento imposti fin’ora ad alcune dozzine di singoli individui. In particolare le sanzioni mirano a restringere fortemente l’accesso al mercato del credito statunitense per le aziende messe nel mirino. Fra le imprese colpite dalle sanzioni di Washington, vi sono alcuni dei maggiori gruppi industriali e finanziari russi. Giganti come Rosneft, l’azienda petrolifera di stato e principale produttore di petrolio, guidata da Igor Sechin e inserita nella top ten delle multinazionali (con un fatturato di 102 miliardi di dollari), per la quale è previsto il congelamento dei beni negli Stati Uniti e il divieto di fare affari con aziende e i liberi professionisti americani. E Gazprombank, il braccio finanziario di Gazprom, il colosso statale che produce gas naturale. La scure delle sanzioni statunitensi cade anche su Novatek, un altro produttore di gas naturale, principale concorrente di Gazprom, e Veb, la banca di sviluppo economico statale.
L’amministrazione Usa ha inoltre inserito nell’elenco dei soggetti da sottoporre a sanzioni anche otto aziende statali che operano nel settore della difesa e quattro alti funzionari del governo russo, incluso un assistente del presidente russo Vladimir Putin, un alto ufficiale del servizio di sicurezza, un armatore in Crimea, la regine da poco annessa alla Russia, un leader separatista filorusso e l’intera organizzazione degli indipendentisti asserragliati a Donetsk e Luhansk, nell’est dell’Ucraina, che Washington ritiene siano finanziati e armati da Mosca. Il conflitto ucraino è all’origine delle decisioni prese a Washington. «Abbiamo messo in guardia la Russia affinché si adoperasse per una soluzione della crisi altrimenti ci sarebbero state conseguenze economiche», ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest.