Carlo Di Foggia, Il Fatto Quotidiano 16/7/2014, 16 luglio 2014
JAMES HOGAN LO SQUALO RUGBISTA CHE SI MANGIA L’ALITALIA (E LE ALTRE) IN CRISI
Il suo nome lo sentiremo spesso. James Hogan è sbarcato ieri a Roma, e - salvo imprevisti - chiuderà la partita Alitalia-Etihad entro la settimana. Il numero uno della compagnia di Abu Dhabi è un esperto di acquisizioni a prezzi di saldo dopo aver lasciato ad altri il compito di tagliare tutto il tagliabile. Australiano, 57 anni, ad dal 2006, con un passato da rugbista, Hogan segue ormai un copione predefinito: individua la preda, chiude un accordo favorevole, risana e rilancia; a esclusivo vantaggio degli arabi e senza troppi convenevoli. In un decennio ha capito cosa vuol dire fare affari per conto degli Emirati Arabi: poche regole e maniere sempre piuttosto dirette.
Sotto la sua guida Etihad è diventato un vettore e un brand mondiale. Raccontano negli ambienti finanziari, che l’ambiziosa corsa all’egemonia aerea è l’obiettivo chiestogli personalmente dallo sceicco di Abu Dhabi, Hamed bin Zayed Al Nahyan, al momento di affidargli le redini della giovane azienda: trasformarla nella più grande compagnia aerea al mondo. Due anni fa, ha firmato uno dei più grandi ordini di aeromobili nella storia dell’aviazione commerciale: 205 veivoli per un valore di circa 43 miliardi di dollari. Oggi, la compagnia effettua mille voli settimanali verso 96 destinazioni e ha una flotta di 85 aerei, quasi tutti Airbus e Boeing. Nel tempo si è mangiata decine di compagnie minori e detiene quote di partecipazione in Air Berlin, Air Seychelles, Aer Lingus, Virgin Australia, Air Serbia, Jet Airways, Darwin. Finora è riuscita a evitare di finire impigliata nelle larghe maglie delle autorità europee, mantenendo sotto la soglia limite del 50 per cento la partecipazione nella compagnia tedesca (la stessa cosa è pronta a fare con Alitalia). Una mossa che gli consente di fatto di controllare le società con quote di minoranza e, allo stesso tempo, conservare la licenza di vettore europeo.
Hogan vanta una carriera trentennale nel settore aereo, iniziata nel 1975 alla Ansett Airlines. Ma ha ricoperto incarichia anche in Bmi, Hertz, Forte Hotels e Gulf Air. Nel 1995, a Londra, entra a far parte del comitato esecutivo come vice presidente Marketing; Sales per Europa, Medio Oriente e Africa. Nel 1997 diventa direttore per Bmi British Midland, posizione che lascia nel 1998 per entrare nel Granada Group in qualità di direttore vendite e dove siede nel Consiglio del gruppo Forte Hotels. Torna alla Bmi nel 1999 come direttore operativo. Da ieri, il futuro dell’ex compagnia di bandiera italiana, è nelle sue mani.