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 2014  luglio 16 Mercoledì calendario

ISS COMMISSARIATO: BUCO DA 30 MILIONI


IL CASO
ROMA Un mese fa il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha annunciato l’intenzione di commissariare l’Istituto superiore di sanità. L’organo tecnico del ministero. Un decisione legata a buchi di bilancio relativi agli anni 2011 e 2012. In tutto, un buco da 30 milioni su oltre 300 milioni di movimento finanziario l’anno. Che erano stati contestati dalla Corte dei Conti.
Ieri, in tarda serata, l’annuncio del commissario: Gualtiero Walter Ricciardi, docente di Igiene all’università Cattolica di Roma. Con decreto dei ministeri della Salute e dell’Economia è stato disposta la nomina del supercontrollore «a causa della situazione di disavanzo finanziario registrato in bilancio per due esercizi consecutivi». Una disposizione legislativa del 2011 prevede che se un ente pubblico, sottoposto alla vigilanza dello Stato, presenta una situazione di disavanzo per due esercizi consecutivi va nominato un commissario e devono decadere gli organi dirigenziali.
LA SORVEGLIANZA
La fase di commissariamento, secondo Beatrice Lorenzin, dovrà essere breve. E dovrà servire «ad eseguire quegli interventi di efficientamento, modernizzazione e sviluppo necessari affinché l’Istituto superiore di sanità tenga il passo dei principali enti di ricerca internazionali».
L’Istituto è il “cuore” scientifico della sanità pubblica: dalle ricerche alla raccolta dei dati sulle malattie infettive, alla sorveglianza dei casi di Aids, agli studi sui nuovi farmaci, alle analisi delle sostanze, all’ultimo studio sui tumori diffusi nella “Terra dei fuochi” fino ai pareri sui casi controversi come sono stati quello di Di Bella e Stamina.
«Sono consapevole - spiega Gualtiero Walter Ricciardi - dell’importanza di questo compito e onorato dell’incarico. L’Istituto ha un ruolo rilevante nel nostro paese, con le sue straordinarie competenze scientifiche ed umane. Adesso si tratta di riorganizzare ancora meglio l’ente. Non faremo mancare all’Italia una struttura così importante. Il lavoro di squadra darà i suoi frutti».
Fino a ieri sera il presidente dell’Istituto era Fabrizio Oleari, ex Capo dipartimento del ministero della Salute, nominato a febbraio del 2013. La gestione contestata riguarda il periodo durante il quale alla presidenza era Enrico Garaci e alla direzione Monica Bettoni.
Dall’inizio dell’anno dentro l’Istituto era cresciuta la preoccupazione per il bilancio tanto da rendere difficile assicurare il rinnovo dei contratti per gli esperti nei progetti ricerca. Durante questi trenta giorni, dall’annuncio del commissariamento ad oggi,i ricercatori hanno alzato la voce, i sindacati sono arrivati a ventilare l’ipotesi che dietro la decisione del commissario ci sia l’intenzione dello smantellamento dell’Istituto. è stato l’ex presidente Enrico Garaci a dare una lettura diversa dei saldi negativi (sia di parte corrente che in conto capitale) emersi dalla relazione della Corte dei Conti. «Non viene evidenziato - parole di Garaci - che quel saldo negativo, rispettivamente di 26 milioni nel 2011 e circa 4 milioni nel 2012 era ampiamente compensato da un avanzo di gestione rispettivamente di 27 milioni e di 27,400 milioni. Quindi se esaminiamo globalmente il bilancio non c’era un conto in rosso per i due anni in questione, ma semmai un residuo attivo di 1 milione per il 2011 e di 23,400 milioni per il 2012».
AGENZIA FARMACO
Ieri il supercontrollore all’Istituto, domani seduta straordinaria della Conferenza Stato-Regioni. All’ordine del giorno le nomine del direttore generale dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e dell’Agenzia italiana del farmaco. Si dovrà lavorare per trovare l’intesa sulla proposta del ministro della Salute relativa alla nomina, appunto, di Francesco Bevere, attuale direttore generale della Programmazione sanitaria della Salute, a direttore generale Agenas in sostituzione di Fulvio Moirano. Alle Regioni verrà poi richiesto il parere sulla conferma Luca Pani alla guida dell’Aifa. E anche per il Consiglio superiore di sanità si prevede la diminuzione netta delle poltrone.