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 2014  luglio 16 Mercoledì calendario

È FINITO IL TEMPO DELLE MELE IL SESSO È SEMPRE PIÙ PRECOCE


Si abbassa l’età della prima volta: una quattordicenne su cinque ha già avuto il primo rapporto. E i coetanei maschi? La maggior parte preferisce fumo e alcol
In una cosa gli adolescenti italiani sono maledettamente precoci: nel fumare e nel bere alcolici. Due «di-spiaceri» che angosciano i genitori ma attirano i ragazzini anche di tredici anni molto più del sesso. Che può attendere... Secondo alcune ricerche in Italia, in media si aspetta la maggiore età per «consumare». I maschi aspettano i 18 anni, le femmine al massimo un anno in più. E questo trend vale per l’Italia, ma anche per la Francia, Gran Bretagna, Austria. Secondo il sito Chartsbin.com, anche negli Usa, Canada e Messico i giovani e le giovani si concedono per la prima volta a 18 anni. In Brasile invece si anticipa a 17, mentre in Bulgaria, Svezia, Norvegia e Finlandia il sesso non ha più segreti già a sedici anni. Le cifre non sembrano rispecchiare però la realtà fatta di quindicenni cubiste o quattordicenni disinibite che già alle medie si prestano ad incontri ravvicinati in bagno con i compagni di classe (casi confermati da presidi di istituti milanesi). Non solo. Un’inchiesta nelle scuole milanesi aveva rivelato che una quattordicenne su sei aveva già avuto il primo rapporto sessuale e uno studio per l’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’Infanzia e dell’Adolecenza ha scoperto che per un adolescente su cinque l’età della prima volta è sceso a 14 anni contro i 16-17 di qualche anno fa. Ma anche le statistiche più accreditate a volte non concordano. Gli specialisti del Congresso Europeo di ginecologia pediatrica e adolescenziale, per esempio, dicono che la «prima volta» delle ragazzine italiane avviene in media a 17 anni, con un trend in crescita rispetto al passato. La Società italiana di Andrologia, anticipa a 14 anni l’esperienza sessuale di molti maschi. Con gravi ricadute sanitarie: gli adolescenti che scoprono il sesso troppo presto snobbano gli anticoncezionali (il 42,5%) e vengono colpiti da patologie riproduttive e infiammazioni genitali di vario grado (il 52%). A ciò si aggiunge, come conseguenza, che le gravidanze precoci e gli aborti tra le ragazze di età compresa tra i 15 e i 19 sono aumentati negli ultimi 5 anni. Sono soprattutto i maschi, però, a non affrontare con serenità i problemi sessuali. Mentre le ragazze si rivolgono al ginecologo, i loro coetanei si consultano solo con gli amici, con il web. E si consolano con la Tv (per il 46% dei diciottenni è meglio una notte con una velina che con la propria fidanzata). Proprio la televisione, del resto, è complice di un’attività sessuale precoce, perché parte integrante della cultura degli adolescenti. Secondo studi Usa, i giovanissimi stanno incollati alla tv fino a 3 ore al giorno e il 64% di tutti i programmi contengono riferimenti più o meno espliciti al sesso. Da qui uno studio ha concluso che il 90% degli adolescenti che guardano programmi ad alto contenuto sessuale ha una probabilità doppia di iniziare precocemente l’attività sessuale rispetto a coloro che guardano la tv in modo meno assiduo.
Ancora più insidioso è il cellulare, usato per trasmettere messaggi erotici. Ricercatori dell’Università dello Utah hanno distribuito dei questionari anonimi a 606 liceali dai 15 ai 17 anni: quasi il 20% del campione (il 18% dei ragazzi e il 17% delle ragazze) ha già inviato delle immagini delle proprie parti intime tramite cellulare. Nell’argomento sesso anche Internet diventa un veicolo inquietante. On line si possono trovare droghe facilmente acquistabili, utilizzate per prestazioni migliori o per affrontare il sesso da «sballati». Sempre sul web molti minorenni si procurano pure il Viagra. Non per problemi di erezione, ma per paura di andare in bianco.