Roberto Giardina, ItaliaOggi 15/7/2014, 15 luglio 2014
VORREMMO ESSERE GOVERNATI DA LEI
Berlino Angela compie 60 anni e non chiede regali ai mille invitati. Ha già ricevuto il regalo più desiderato, la coppa d’oro dei Mondiali di calcio. È volata (per la seconda volta a Rio), portandosi dietro la fama di portafortuna, e i suoi tedeschi l’amano ancora di più.
In tribuna ha sfoggiato il suo talismano, la collana di pietre dure con i colori nazionali, il nero, il rosso e l’oro, che aveva messo la sera che fu eletta Cancelliera. L’ha comprata in provincia e non costa più di 200 euro. Un’altra prova della sua parsimonia, che consiglia agli italiani, e agli altri europei. Forse l’ennesimo trionfo teutonico non le giova all’estero: chi vince sempre sul campo di calcio, in economia e in politica, diventa inevitabilmente antipatico. Ma lei non se ne preoccupa.
Tra gli invitati, giovedì a Berlino, non ci sarà Gerhard Schröder, che prima della sconfitta dichiarò: «Questa donna non guiderà mai la Germania». Né i verdi Joschka Fischer e Jürgen Trittin che espressero dubbi sulla sua intelligenza e la sua avvenenza. Angela non è donna da dimenticare, anche se fa sempre finta di non accorgersi di pesanti ironie e critiche più o meno antifemministe. Ma verrà Putin che invece insiste per portare un dono, una sorpresa. Gli altri sono stati invitati a fare un’offerta a una fondazione per la ricerca sulla leucemia. Da brava tedesca, al piacere, Frau Merkel ha unito il dovere, e a poche ore dall’incontro che i suoi ragazzi hanno vinto contro Messi e compagni, a Rio ha incontrato Putin per parlare dell’Ucraina. Un incontro per dimostrare anche a Obama che sarà il più potente e, sulla questione, è allo stesso tempo il più incompetente.
Prima della finale, la tv tedesca ha mandato in onda un’intervista (registrata) con la Cancelliera: Obama, quando si è scoperto che la Nsa controllava anche il suo cellulare, non si è scusato ma ha promesso che non sarebbe più avvenuto. E invece lei non si è dimostrata un po’ ingenua a credergli? Ha chiesto l’intervistatrice. Mi chiedo quale collega italiano avrebbe osato tanto a Roma. Certamente la domanda sarà stata concordata, ma nessun nostro politico vorrebbe che mai sorgesse un dubbio sulla sua ingenuità. Frau Angela ha glissato, ma ha detto di essere sicura che gli americani continueranno a spiare a casa sua, e che lei se ne infischia se registrano le sue telefonate private. Puntualmente, la Bild Zeitung am Sonntag ha rivelato che almeno un’altra mezza dozzina di agenti Usa sono all’opera nei ministeri di Berlino. La Cancelliera ha ribadito che rimane amica degli americani, ma lo ha ripetuto tante di quelle volte da far sorgere qualche dubbio: se qualcuno ci continua a rassicurare, vuol dire che qualche incertezza rimane. Partner sì, amici forse.
Angela, la donna più potente al mondo secondo la rivista Forbes, costretta a ridarle il titolo che le aveva tolto per dispetto, è al potere da nove anni, «non ancora» ha precisato all’intervistatrice, ma è quasi certo, secondo voci insistenti, che non porterà a termine il mandato fino al 2017. Sarà il primo Cancelliere dal 1949 a dimettersi volontariamente? Vorrà lasciare in bellezza, e da lei ci si attende una mossa a sorpresa in Europa. È probabile, ma non vi aspettate che rinneghi i suoi saggi principi economici. Con i debiti non c’è ripresa che tenga.
Lo Spiegel arriva in edicola la domenica mattina, ed è stato costretto a scegliere una copertina che andasse bene sia in caso di sconfitta contro Messi o di vittoria. Ha scelto tre figure di donne coperte dalla bandiera, quasi come un chador, e il titolo: «Wir sind wieder_ wer?», cioè siamo di nuovo qualcuno? Al di là dello sport, s’intende. E il tema viene direttamente collegato alla Merkel: domina, giudica la rivista, ma in questi anni non è ancora chiaro quale sia la sua meta. Il settimanale anseatico, d’animo liberale (alla tedesca) non è mai stato tenero con i cristianodemocratici, e Kohl sosteneva, mentendo, di non leggerlo. È lo stesso rimprovero che le viene rivolto dall’estero: la signora non ha ideali, amministra da mutti, da mammina, da casalinga attenta ai conti della spesa. Un altro anseatico, come l’ex Cancelliere Helmut Schmidt, che ha festeggiato i novant’anni, ha dichiarato: «Quando un politico dichiara di avere degli ideali è il momento di chiamare la neurodeliri». Gli ideali dichiarati e presunti degli ultimi presidenti americani, potrebbe ribattere Frau Angela, hanno provocato disastri, da Kabul a Baghdad, da Kiev alla Siria. I colleghi europei, sotto sotto, la detestano, ma sospetto che francesi, spagnoli, e perfino noi italiani, vorremmo essere amministrati dalla signora prussiana.