Glauco Maggi, Libero 15/7/2014, 15 luglio 2014
I DISCORSI CON CUI CHELSEA GUADAGNA 75.000$ A BOTTA
«La diarrea è la mia ossessione, trovo inaccettabile che 750mila bambini al giorno muoiano ogni anno nel mondo per severa disidratazione dovuta a diarrea». Parola di Chelsea Clinton. In mille rapporti dell’Onu, o della Banca Mondiale, statistiche di questo genere documentano il dramma della povertà, e animano il lavoro di migliaia di ong. Farne il ritornello per discorsi pagati 75mila dollari, soldi che finiscono solo in parte a far arrivare l’acqua ai bisognosi, ma che largamente arricchiscono le casse «caritatevoli» di una fondazione dall’evidente fine primario politicopersonale, è una trovata dell’ingegno clintoniano: come costruire da una presidenza finita in corna e «quasi-impeachment» un brand d’eccezione, destinato a brillare nel domani di Hillary e nel dopodomani di Chelsea. La giovanissima erede è l’ultima assunta dalla Clinton Corporation, che a dispetto del nome Clinton Global Initiative Foundation ha un oggetto sociale sostanziale ben più privato di quello filantropico preteso: il sostegno alla campagna di mmamma Hillary.
Più avanti sarà sempre più Chelsea, che è entrata nella spa di famiglia non proprio facendo gavetta, ma con il titolo di vicepresidente, a beneficiare per la sua personale carriera politica del trampolino di lancio. Quando annunciò di essere in attesa del suo primo figlio, Chelsea non mancò di accennare a un futuro da deputata o senatrice. Ed è stato quello il discorso più serio e ricco di contenuti originali della sua vita finora. E gratuito. Le altre «esibizioni» alle prese con un pubblico pagante, non hanno invece lasciato alcuna traccia degna di finire, non diciamo alla Libreria del Congresso, ma neppure sui quotidiani. Che da qualche giorno si sono dedicati a fare i conti in tasca alla coppia più potente del mondo. Prima è stato calcolato che i due Clinton adulti hanno messo insieme incassi per oltre 100 milioni di lire, a botta di fatture da oltre 200 mila dollari in su a discorso. Poi è stata la volta dell’«erede», che s’è inventata «corrispondente» tv per la NBC, dove ha «strappato» un contratto da 600mila dollari all’anno per essere messa in onda meno di una decina di volte. Chelsea si era offerta a tutte le reti, e gli executives erano stati concordi nel valutarla insufficiente, o peggio. Secondo il sito di notizie Buzzfeed, un manager commentò l’audizione come «terribile», e per un altro Chelsea era semplicemente «noiosa». Ma come resistere a fare un favore alla ex First Family? Idem per le università e le associazioni, che da quando la giovane cerca spazio (e fondi) le concedono il palco e la pagano anche 75mila dollari ad apparizione. Per avere un’idea, è il 50% in più degli onorari degli ex segretari di Stato Colin Powell e Madeleine Albright, che nel loro curriculum hanno guerre vere da raccontare. Chelsea viene strapagata per chiedere soldi per la carità filantropica degli altri, ma come l’ha impietosamente criticata Maureen Dowd, la penna liberal del New York Times, se davvero vuole fare beneficenza dovrebbe far avere i soldi ad enti terzi con cui non ha niente da spartire, e non alla charity famigliare. E comunque parlare in pubblico è un’arte (in cui suo papà Bill e Obama eccellono) e il fatto aggravante è che su questo piano Chelsea non offre un grande spettacolo. «Delineare quello che il governo deve fare nei rapporti dei business e della filantropia è molto importante», ha detto alla Georgetown University. Sai la scoperta. «Io ho cercato duramente che non fosse obbligatorio seguire le orme dei genitori... ho cercato di interessarmi ad alte fonti di successo, come fare soldi e affermarmi nello sport. Credo che i figli non debbano credere che sia inevitabile seguire le orme dei genitori.... Alla fine è quello che è successo a me», ha confessato. «Attratta da quello che faceva mio padre, volevo continuare a imparare da lui, e fare più cose insieme».