Tommaso Labate, Corriere della Sera 15/7/2014, 15 luglio 2014
Santanchè sogna l’Unità per sfidare il Pd (da sinistra) ROMA — Un piano editoriale non di un giornale «semplicemente di sinistra»
Santanchè sogna l’Unità per sfidare il Pd (da sinistra) ROMA — Un piano editoriale non di un giornale «semplicemente di sinistra». Ma di «supersinistra», che sfidi Matteo Renzi dalla rive gauche. E poi, una compagna d’avventura famosa e di destra, talmente di destra che la «Pitonessa» la coinvolse anni fa nelle liste de La Destra di Francesco Storace. A sentire le confidenze che avrebbe fatto ad alcuni amici, Daniela Santanchè avrebbe davvero un «piano dettagliato» per rilevare l’Unità. E non da sola. Bensì su un tandem in cui l’altro sellino sarebbe occupato da Paola Ferrari, volto noto della Rai tv, sua compagna di ventura alle elezioni politiche del 2008 nonché nuora dell’ingegnere Carlo De Benedetti, proprietario del Gruppo Espresso. «Questi sono affari. E sugli affari non faccio confidenze. Confermo soltanto l’interesse per l’Unità e il fatto che col mio gruppo sto facendo i passi formali per quel giornale. Adesso la saluto» è — in rapidissima sequenza — la somma di parole con cui un’insolitamente poco loquace Santanchè liquida la questione a metà di ieri pomeriggio. Quanto al coinvolgimento nell’avventura editoriale di Paola Ferrari, reduce dal trasferta monstre in Brasile per il Mondiale, quello era agli atti dalla mattinata, rivelato da un lancio dell’agenzia di stampa LaPresse . Nella redazione del quotidiano fondato da Gramsci si vivono giorni di apprensione. «La proposta d’acquisto della Santanchè» mette a verbale Bianca Di Giovanni, del comitato di redazione del quotidiano «dovrebbe essere arrivata questa mattina. Per noi è irricevibile». Com’è irricevibile per Stefano Fassina, l’ex viceministro che twitta — a uso e consumo della Santanchè — il suo «no grazie, l’Unità deve rimanere a sinistra per lavoro e libertà». Eppure, a dare man forte all’ingresso della Santanchè sulla scena dell’editoria di sinistra, arriva Maurizio Mian, imprenditore e azionista al 20 per cento del giornale. «L’Unità ? Male, male. Siamo sulla strada della chiusura» confessa ai microfoni della trasmissione radiofonica La zanzara. E ancora: «Bisogna prendere in considerazione l’offerta della Santanchè, che è una persona molto intelligente, ha grandi capacità, è una potenza mediatica e politica». Non solo. «Ci ho parlato» confida Mian,«è in gamba e moderna. Quando la Santanchè decide di fare delle cose le fa bene». Luca Landò, il direttore del quotidiano, ammette: «Qua si tratta di raddrizzare la Concordia. Ma, una volta che l’abbiamo raddrizzata, non bastano solo i soldi, ammettendo che quelli della Santanchè ci siano davvero. Non è indifferente se questa nave salpa verso i mari della destra o verso quelli della sinistra, che sono dei nostri lettori. Serve un piano di rilancio...». E il Pd? «Mah» risponde il direttore «il Pd non è il nostro proprietario ma dovrebbe essere nostro interlocutore. Abbiamo dato voce a tante anime del partito e questo, forse, è stato visto con un po’ di sospetto...». E Renzi? «Diciamo che abbiamo un rapporto british . Non ci ho mai parlato» conclude Landò prima di ascoltare, dalla viva voce dei liquidatori, che dalla «Pitonessa» non è ancora arrivata alcuna lettera di impegno formale. Eppure Santanchè conferma, anche ufficialmente, che «stiamo facendo i passi ufficiali e formali per raggiungere l’obiettivo». Mesi fa, con un colpo di scena, la deputata forzista si aggiudicò — tra lo stupore collettivo — la storica rivista cinematografica Ciak«. «Si presentò dicendomi “guardi che non sono quella che lei vede in televisione”» racconta Piera Detassis, direttrice del mensile, giornalista non certo ascrivibile al mondo della destra italiana. «E, se devo essere onesta» aggiunge «finora così è stato. Non ha mai interferito nel nostro lavoro». Tommaso Labate