VARIE 14/7/2014, 14 luglio 2014
APPUNTI PER GAZZETTA - LA CONCORDIA TIRATA SU
REPUBBLICA.IT
ISOLA DEL GIGLIO - La Costa Concordia torna a galleggiare, piano piano si è staccata dal fondale. Le operazioni ingegneristiche sono iniziate questa mattina alle 6 all’Isola del Giglio. A bordo della nave Nick Sloane, il senior salvage master, "regista" insomma dell’operazione, a coordinare i lavori da una cabina di controllo insieme alla sua squadra di tecnici e ingegneri. E’ scontro, intanto, tra il ministro dell’Ambiente Galletti e il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi. "Mi permetto di consigliare al ministro Galletti un po’ di cautela nelle sue dichiarazioni. E se proprio deve farle, lasci stare le vittime della Concordia" ha detto Rossi rispondendo al ministro che aveva evidenziato l’assenza del presidente, o di un responsabile della Regione al Giglio: "Qualcuno della Regione poteva essere con noi a ricordare le vittime. Noi c’eravamo. Non è una critica" ha detto il titolare dell’Ambiente ricordando che ieri al Giglio c’è stata "una fiaccolata ed una preghiera" per i caduti.
Per quanto riguarda la Concordia, "la nave galleggia con le sue forze, e questo era tutt’altro che scontato. Si è staccata di un metro dal falso fondale sul quale appoggiava dal settembre scorso. Siamo estremamente soddisfatti" dice in tarda mattinata il responsabile del progetto di rimozione della nave, Franco Porcellacchia. "Il programma - ha aggiunto - sta andando avanti come doveva, ora continueremo ad alleggerire i cassoni per alzare la nave di un ulteriore metro e successivamente la sposteremo con i rimorchiatori verso est". Durante le fasi di rigalleggiamento e di spostamento verso est, il relitto della Concordia "non ha subito né torsioni né flessioni né cedimenti. La struttura non ha presentato criticità", ha detto il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli. "Questa - ha sottolineato - è una nave costruita in cantieri navali italiani e oggi ha dimostrato la sua grande robustezza".
La nave ha fatto 30 metri a prua, 20 a poppa di spostamento. "Adesso - dice Gabrielli - dobbiamo allentare un cavo. Piccolo inconveniente tecnico che mette sale alla giornata ma non pregiudica nulla. Solo un problema di rilascio , è un po’ la situazione del parbuckling".
Sul ponte della Concordia, a guidare le operazioni di rigalleggiamento, sono gli stessi uomini e donne che a settembre scorso furono i protagonisti della rotazione della nave. Lo ha confermato il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli. "Sono gli stessi 12 uomini d’oro - ha detto - squadra che vince non si cambia". Ai rappresentanti di Titan Micoperi va aggiunto l’ammiraglio Tortora, il consulente del governo italiano e l’uomo che rappresenta il collegamento tra il privato responsabile dell’ operazione e la parte pubblica cui spetta il controllo del rispetto delle leggi e della salvaguardia ambientale.
E al Giglio i turisti non si fermano
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"Il programma è rispettato nei minimi termini, tutto procede bene, spero -, ha detto il ministro all’ambiente, Gian Luca Galletti, rivolgendosi ai giornalisti al Giglio per seguire la rimozione della Concordia - che continuerete ad annoiarvi. Tutto procede bene, e chi ben inizia è a metà dell’opera. Dopo lo svuotamento dei cassoni è iniziato il rigalleggiamento, quindi la nave ruoterà di 25-30 metri. Riguardo la tutela ambientale "noi abbiamo ipotizzato ogni evenienza - ha spiegato il ministro - e per ogni evenienza una risposta al problema. Io mi aspetto che non ci sia bisogno di mettere in atto tutte quelle misure di precauzione che abbiamo ipotizzato, ma se ce ne fosse bisogno noi siamo pronti".
"Noi abbiamo ipotizzato, fin dall’inizio, di ripristinare il Giglio come era prima: prima le piattaforme non c’erano e dopo non ci devono essere". Nei giorni scorsi era stata avanzata l’ipotesi di lasciare le piattaforme installate sul fondale del Giglio e su cui poggia il relitto.
Durante le fasi di rigalleggiamento del relitto l’Osservatorio Ambientale svolge un "monitoraggio continuo, fase per fase. Per ora i dati sono in linea con gli scenari previsti". Lo ha detto la direttrice dell’Osservatorio Ambientale per la Concordia Maria Sargentini, al Giglio per seguire le operazioni di rimozione della nave.
Nella serata di ieri l’Osservatorio ha dato l’ok definitivo alle operazioni sulla base anche della previsione di una mappatura ambientale e del ripristino dell’area dove ora si trova il relitto.
CORRIERE.IT
Trentuno mesi dopo il naufragio la Costa Concordia, incagliata sulle coste del Giglio, è tornata a galleggiare: il relitto poco dopo le 11 si è staccato dalla piattaforma - il falso fondale su cui era stata adagiata dopo le operazioni di rotazione - senza problemi e adesso galleggia grazie ai cassoni. Poi la nave è stata agganciata dai rimorchiatori e portata verso il mare aperto, a 30 metri a est da dove si era arenata. «Ora vedremo se i nostri calcoli erano giusti» aveva detto prima dell’inizio dei lavori ai giornalisti Nick Sloane, il capo del consorzio che dovrà rimuovere il relitto per conto della Costa Crociere. «Siamo soddisfatti ma con quella giusta cautela che la situazione prevede», ha commentato il capo della Protezione civile Franco Gabrielli. Nel naufragio, la notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012, sono morte 32 persone.
I cassoni «sollevano» la Concordia: la nave torna a galla
Costerà 1,5 miliardi di euro
«Durante le fasi di rigalleggiamento e di spostamento verso est, il relitto della Concordia non ha subito né torsioni né flessioni né cedimenti: la struttura non ha presentato criticità - ha detto il commissario straordinario Franco Gabrielli -. Questa è una nave costruita in cantieri navali italiani e oggi ha dimostrato la sua grande robustezza». Soddisfatto anche Michael Thumm, ad di Costa Crociere: «Oggi ottimo inizio, andiamo avanti: sono veramente molto felice, il lavoro di ingegneria si è dimostrato essere molto preciso», ha sottolineato cogliendo l’occasione per fare anche un primo bilancio dei costi: alla Carnival il progetto di rimozione del relitto costerà circa 1,5 miliardi di euro. Fino ad ora la Carnival ha speso un miliardo, ma la cifra non comprende il trasporto a Genova, lo smaltimento e il ripristino ambientale.
Scafo «leggero»
Le operazioni di sollevamento sono iniziate alle otto e dureranno per tutta la giornata. In questa prima fase, che durerà tra le 6 e le 8 ore, il relitto è stato sollevato di circa due metri grazie ai cassoni saldati sui fianchi ed è stato spostato di 30 metri verso il mare aperto. Lo scafo, a detta dei tecnici, è risultato «leggero» sull’appoggio: un buon segno, perché il distacco era considerato uno dei momenti più critici per la tenuta della struttura. Le operazioni per il rigalleggiamento della Concordia proseguiranno martedì con l’abbassamento dei cassoni «che sul lato dritto non sono in posizione ideale», ha spiegato Franco Porcellacchia, il responsabile del progetto di rimozione, e si dovrebbero concludere «a metà o alla fine della prossima settimana». Intanto il traffico portuale, bloccato per tutta la mattinata, è stato riaperto: «Il prossimo traghetto potrà partire regolarmente», ha annunciato Porcellacchia poco dopo le 15.
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Lamiere e ruggine, la fiancata come dopo un bombardamento
«Buona navigazione», «Non avete ricordato le vittime»
«Non andrò al Giglio perché ci andrò dopo a vedere la situazione, abbiamo i nostri tecnici che con lo stesso spirito di collaborazione e rigore controllano tutte le operazioni: è inutile quindi andare lì a sgomitare - ha detto polemicamente il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi -. Auguriamo una “buona navigazione”, visto che hanno fatto una scelta che presenta rischi dal punto di vista ambientale ben superiori rispetto all’ipotesi Piombino». Il riferimento al porto toscano riguarda la scelta, non condivisa dal governatore Rossi, di smaltire la nave a Genova. A Rossi ha risposto, in differita, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti: «Con Ispra e Arpa inizieremo un monitoraggio delle acque, con controlli per 5 anni per valutare quali saranno gli effetti futuri». «Ora basta polemiche - ha aggiunto il ministro - per Piombino il governo ha fatto uno sforzo enorme con un accordo di programma da 220 milioni». Poi ha anche aggiunto: «Qualcuno della Regione poteva essere con noi a ricordare le vittime, noi c’eravamo, non è una critica», ha puntualizzato ricordando che domenica sera al Giglio c’è stata «una fiaccolata ed una preghiera» per i caduti. «Mi permetto di consigliare al ministro Galletti un po’ di cautela nelle sue dichiarazioni - ha ribattuto Rossi -. E se proprio deve farle, lasci stare le vittime della Concordia. Noi continueremo ad esserci anche quando il ministro Galletti, spenti i riflettori che lo illuminano, se ne ritornerà a Roma».