Francesco Ceniti, La Gazzetta dello Sport 14/7/2014, 14 luglio 2014
SORRISO RIZZOLI
Alla fine si è portato il pal lone a casa, proprio come Pierlui gi Collina nel 2002. Triplette non ne ha segnate, ma nessuno nei prossimi giorni parlerà di Nicola Rizzoli. Era questo l’obiettivo del fischietto bolognese (terzo italia no a dirigere l’ultimo atto di un Mondiale, il primo era stato Ser gio Gonella nel 1978) prima del la finale al Maracanà. C’è riuscito con una prestazione super nei novanta minuti: per scovare un suo errore bisogna cercarlo nello «scantinato» della partita (tipo: perché dare fallo a Higuain sul l’uscita di Neuer? Bastava far ri prendere con un rimessa laterale per l’Argentina...); più «umana» la direzione nei supplementari, quando la stanchezza assale pu re l’arbitro e il traguardo vicino ti porta anche a fare calcoli: ecco che un paio di gialli restano nel taschino, quello a Palacio e so prattutto il possibile secondo cartellino per Aguero. Ma ve be ne così, canterebbe Vasco Rossi che è emiliano come Rizzoli. Chi è rimasto senza macchia per tutti i 120 minuti sono stati i due assi stenti: Renato Faverani e Andrea Stefani. Non due qualunque, probabilmente i migliori del mondo. Così come la scuola arbi trale italiana è di primissimo li vello: ieri la ribalta è toccata a Rizzoli, ma i vari Rocchi, Taglia vento e Orsato avrebbero fatto senz’altro meglio di tanti fi schietti selezionati dalla Fifa. E’ bene ricordarselo anche a Serie A in corso. Riposo Grande primo tempo alla mattina, poi la terna italiana arriva allo stadio con largo anti cipo. Controllo del terreno e ri scaldamento. Arriva per i saluti un sorridente Leo Messi, pacca con l’arbitro. Ricambiata. Quan do entra in campo per dare inizio alla contesa, Rizzoli bacia il pal lone: avrà modo di rifarlo quan do vuole nella sua casa bologne se. Il primo fischio arriva dopo 130’’ per un fallo su Muller. A ca vallo della mezz’ora gli italiani salgono in cattedra: inizia Fave rani sbandierando un difficile fuorigioco di Muller; poi punito senza esitazioni il fallo tattico di Schweinsteiger su Lavezzi e fi nalmente anche al Mondiale ci si ricorda che una situazione simile vale l’ammonizione; come una squadra compatta ecco l’acuto del terzo componente, Stefani non ha dubbi nel far annullare il gol di Higuain (gioia strozzata) e fa bene. Lo spiega con un sorriso a Messi: classe e garbo. Arriva un altro giallo a carico della Germa nia: Howedes entra al limite del l’arancione su Zabaleta, ma in una finale per una espulsione di retta ci vuole qualcosa in più. Al 41’ Mueller e Perez si aggredisco no verbalmente dopo uno scon tro, Rizzoli li prende da parte e gli avverte: «State calmi oppure non finite la gara». Al 45’ ancora Faverani impeccabile dopo il pa lo di Howedes: da robot il fuori gioco segnalato a Mueller. Nella ripresa Fa Errori umani verani subito da manuale: fuori gioco giusto segnalato a Higuain, poi lascia andare Messi (che sba glia un gol come un calciatore normale) partito in posizione re golare. In pochi minuti l’Argenti na «pareggia» il conto dei gialli: prima cartellino mostrato a Ma scherano (in ritardo su Klose), poi ad Aguero (duro su Schwein steiger). Nulla da eccepire. Riz zoli tor na umano è sbaglia: Neuer anticipa Higuain con una uscita delle sue, l’arbitro gli rega la una punizione. Nei supple mentari le uniche sbavature del l’arbitro: rischia Aguero che col pisce sullo stacco Schweinsteiger (ferito allo zigomo di striscio), era da giallo Palacio. Ma nessuno se ne ricorderà. La Germania sa le sul tetto del mondo con Gotze, mentre Rizzoli va a ritirare la medaglia da Blatter con pallone e bandiera italiana.