Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  luglio 14 Lunedì calendario

SORRISO RIZZOLI

Alla fine si è portato il pal­ lone a casa, proprio come Pierlui­ gi Collina nel 2002. Triplette non ne ha segnate, ma nessuno nei prossimi giorni parlerà di Nicola Rizzoli. Era questo l’obiettivo del fischietto bolognese (terzo italia­ no a dirigere l’ultimo atto di un Mondiale, il primo era stato Ser­ gio Gonella nel 1978) prima del­ la finale al Maracanà. C’è riuscito con una prestazione super nei novanta minuti: per scovare un suo errore bisogna cercarlo nello «scantinato» della partita (tipo: perché dare fallo a Higuain sul­ l’uscita di Neuer? Bastava far ri­ prendere con un rimessa laterale per l’Argentina...); più «umana» la direzione nei supplementari, quando la stanchezza assale pu­ re l’arbitro e il traguardo vicino ti porta anche a fare calcoli: ecco che un paio di gialli restano nel taschino, quello a Palacio e so­ prattutto il possibile secondo cartellino per Aguero. Ma ve be­ ne così, canterebbe Vasco Rossi che è emiliano come Rizzoli. Chi è rimasto senza macchia per tutti i 120 minuti sono stati i due assi­ stenti: Renato Faverani e Andrea Stefani. Non due qualunque, probabilmente i migliori del mondo. Così come la scuola arbi­ trale italiana è di primissimo li­ vello: ieri la ribalta è toccata a Rizzoli, ma i vari Rocchi, Taglia­ vento e Orsato avrebbero fatto senz’altro meglio di tanti fi­ schietti selezionati dalla Fifa. E’ bene ricordarselo anche a Serie A in corso. Riposo Grande primo tempo alla mattina, poi la terna italiana arriva allo stadio con largo anti­ cipo. Controllo del terreno e ri­ scaldamento. Arriva per i saluti un sorridente Leo Messi, pacca con l’arbitro. Ricambiata. Quan­ do entra in campo per dare inizio alla contesa, Rizzoli bacia il pal­ lone: avrà modo di rifarlo quan­ do vuole nella sua casa bologne­ se. Il primo fischio arriva dopo 130’’ per un fallo su Muller. A ca­ vallo della mezz’ora gli italiani salgono in cattedra: inizia Fave­ rani sbandierando un difficile fuorigioco di Muller; poi punito senza esitazioni il fallo tattico di Schweinsteiger su Lavezzi e fi­ nalmente anche al Mondiale ci si ricorda che una situazione simile vale l’ammonizione; come una squadra compatta ecco l’acuto del terzo componente, Stefani non ha dubbi nel far annullare il gol di Higuain (gioia strozzata) e fa bene. Lo spiega con un sorriso a Messi: classe e garbo. Arriva un altro giallo a carico della Germa­ nia: Howedes entra al limite del­ l’arancione su Zabaleta, ma in una finale per una espulsione di­ retta ci vuole qualcosa in più. Al 41’ Mueller e Perez si aggredisco­ no verbalmente dopo uno scon­ tro, Rizzoli li prende da parte e gli avverte: «State calmi oppure non finite la gara». Al 45’ ancora Faverani impeccabile dopo il pa­ lo di Howedes: da robot il fuori­ gioco segnalato a Mueller. Nella ripresa Fa­ Errori umani verani subito da manuale: fuori­ gioco giusto segnalato a Higuain, poi lascia andare Messi (che sba­ glia un gol come un calciatore normale) partito in posizione re­ golare. In pochi minuti l’Argenti­ na «pareggia» il conto dei gialli: prima cartellino mostrato a Ma­ scherano (in ritardo su Klose), poi ad Aguero (duro su Schwein­ steiger). Nulla da eccepire. Riz­ zoli tor na umano è sbaglia: Neuer anticipa Higuain con una uscita delle sue, l’arbitro gli rega­ la una punizione. Nei supple­ mentari le uniche sbavature del­ l’arbitro: rischia Aguero che col­ pisce sullo stacco Schweinsteiger (ferito allo zigomo di striscio), era da giallo Palacio. Ma nessuno se ne ricorderà. La Germania sa­ le sul tetto del mondo con Gotze, mentre Rizzoli va a ritirare la medaglia da Blatter con pallone e bandiera italiana.