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 2014  luglio 14 Lunedì calendario

LA GIORNALISTA USA CONTRO CHELSEA «MACCHINA DA SOLDI»


DAL NOSTRO INVIATO NEW YORK — Oltre all’essere cresciuta nella sfera dorata e blindata della Casa Bianca e l’aver vissuto fino a 34 anni sotto l’ala protettrice di una delle famiglie più importanti del mondo, quali altre qualità e conoscenze avrà mai Chelsea Clinton, tanto da essere pagata profumatamente per dispensarle in pubblico? È la domanda retorica che si fanno quotidiani e tabloid americani da quando si è saputo che la figlia dell’ ex coppia presidenziale incassa 75 mila dollari per ogni suo discorso in pubblico, più di ex segretari di Stato del calibro di Colin Powell e Madeleine Albright, che ne prendono appena 50 mila. La famiglia Clinton è sempre più macchina da soldi. L’ex presidente Bill e sua moglie Hillary in dieci anni hanno incassato 100 milioni di dollari girando il mondo per parlare nelle convention dei colossi bancari, della finanza o dell’industria o in università americane. Il cachet varia tra i 70 mila e i 200 mila dollari a discorso e nel 2013 l’ex presidente da solo ha guadagnato ben 17 milioni. Da quando non è più segretario di Stato dell’amministrazione Obama, Hillary Clinton è sempre impegnata. A ottobre scorso, per fare un esempio, per parlare all’Università di Buffalo ha ricevuto 225 mila dollari, altri 300 mila ne ha avuti a marzo sia dalla Università della California di Los Angeles (Ucla) che da quella di Las Vegas, sempre in cambio di interventi. Gli atenei hanno dichiarato che le spese vengono coperte da donazioni private e che la presenza della Clinton contribuisce ad arricchire la fama delle università e ad aumentare iscrizioni e introiti. Ma il sospetto è che vogliano ingraziarsi i favori di una persona che, probabile candidata alla Casa Bianca, potrebbe anche diventare il primo presidente donna della storia. «I Clinton continuano ad agire come se tutto ciò di cui hanno cura sia il servizio pubblico disinteressato», scrive la columnist Maureen Dowd in un pezzo al vetriolo sul New York Times . «Si è passati da due per il prezzo di uno, a tre per il prezzo di venti», ironizza, aggiungendo che ora anche Chelsea «si unisce a suoi genitori nel fare soldi per contribuire a nutrire le fauci rapaci e spalancate della Clinton Inc». Perché mai «un’ora del suo tempo è valutata cifre che la maggior parte degli americani della sua età non guadagna in un anno?», si chiede il premio Pulitzer. Alla dichiarazione del portavoce dei Clinton secondo il quale i compensi di Chelsea vanno alla fondazione di famiglia che si occupa di opere benefiche, la giornalista risponde che «se vuole essere altruista, lasci che il suo denaro vada a quegli enti caritativi che non sono progettati per illuminare il nome dei Clinton», mentre la madre si lancia nella corsa alla presidenza. Ai Clinton «ferocemente protettivi» nei confronti della loro figlia al tempo della Casa Bianca, Dowd consiglia di «proteggerla ancora, questa volta dalla loro sfrenata avidità».