Giovanni Sgardi, Il Messaggero 12/7/2014, 12 luglio 2014
DA ARISTIDE FINO AD ANDREA SI ECLISSA LA DINASTY DI FABRIANO
LA STORIA
FABRIANO La spia rossa sulla plancia di comando Indesit si accende il 7 maggio 2013. Andrea Merloni, figlio di Vittorio, cede il timone al manager Marco Milani. È la prima volta dalla fondazione, nel 1930, che un Merloni non è alla presidenza della multinazionale degli elettrodomestici. Uno strappo nella storia di una famiglia che si è sempre identificata nelle sue aziende e, nonostante le fabbriche sparse in tutto il mondo, nel suo territorio: Fabriano e le Marche.
Una dinasty industriale di uno dei gruppi più longevi in Italia. Tutto inizia 84 anni fa quando Artistide, capitano d’impresa, fonda le omonime industrie da cui, nel 1958, gemmerà il marchio più famoso, Ariston, che comparirà come sponsor anche sulle maglie della Juventus. Nel 1970 inizia l’epoca moderna del gruppo. Aristide lo smembra in tre divisioni, ciascuna affidata a un figlio. Ad Antonio (ex sindaco di Fabriano) la divisione Meccanica, marchio Ardo, leader nella produzione nazionale degli elettrodomestici, poi entrata in una profonda crisi e ceduta di recente alla Jp di Giovanni Porcarelli. All’ex ministro Francesco la divisione Igienico-Sanitari (Merloni termosanitari), l’unica a mantenere tutt’ora l’originale identità nel raggiungimento degli obiettivi. A Vittorio la Merloni Elettrodomestici, poi Ariston, infine Indesit, su cui oggi sventola la bandiera americana.
ASCESA E DECLINO
Vittorio Merloni è il primo a credere agli orizzonti mondiali. Da presidente di Confindustria comprende che la cavalcata dell’industria non può rimanere nei confini italiani. Punta sulla Gran Bretagna, sulla Russia. Il brand dei suoi elettrodomestici è però quello della qualità nazionale. I bilanci gli danno ragione, la quotazione in Borsa (1987) mette liquidità nel motore dello sviluppo. Altro colpaccio l’acquisto del marchio Indesit. Nel 2005 lo stratega Vittorio, amante di Ferrari ma ancor più della famiglia, delle amicizie importanti ma non del jet set, cambia pelle al gruppo, la Ariston diventa Indesit Company con un’impostazione ecologica, accattivante, attenta ai nuovi bisogni dello stile di vita evoluto dei consumatori. Grandi girasoli il look di sofisticati prodotti tecnologici. I rami aziendali penetrano ancora più in profondità in Russia, in Polonia, in Turchia. Nel 2007 il massimo del fatturato (3,4 miliardi di euro), la parabola Indesit è all’apogeo.
Ma il 29 aprile 2010 Vittorio Merloni è costretto a passare la mano per motivi di salute. Ha quattro figli. Antonella, Maria Paola (in politica, è senatrice Pd) e i gemelli Aristide e Andrea. La presidenza va proprio ad Andrea, che però nel 2013 cede il testimone a Milani. In molti storcono il naso, una azienda Merloni senza un Merloni come leader non è un bel segno. Infatti la crisi è arrivata anche per il colosso di Fabriano che taglia, snellisce, applica cassa integrazione e mobilità incentivata. Ma stanzia anche 83 milioni per il rilancio. Parallela procede la ricerca di un partner: in gara i cinesi della Sichuan Changhong Electric, gli svedesi della Electrolux, gli americani della Whirlpool. Si era sempre parlato di un accordo produttivo. A sorpresa la multinazionale è diventata tutta a stelle e strisce.