Tomaso Montanari, Il Fatto Quotidiano 12/7/2014, 12 luglio 2014
LA PATETICA E COSTOSISSIMA FARSA DELLE OSSA DI CARAVAGGIO
Il sindaco di Monte Argentario Arturo Cerulli (ex comunista, ora Nuovo Centro Destra) ha una bella faccia tosta: quella che gli ha consentito di candidarsi al Parlamento di Strasburgo con il memorabile slogan “Maremma Europea!”; la stessa faccia che, tra una settimana, gli permetterà di inaugurare senza ridere il Parco Funerario di Caravaggio. Ma andiamo con ordine.
Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, morì a Porto Ercole il 18 luglio 1610. A speculare sul quarto centenario dell’evento, nel luglio 2010, arriva la notizia che nella cittadina dell’Argentario ne sarebbero state trovate le ossa. A sostenerlo è un pittoresco personaggio: il pubblicista Silvano Vinceti (un passato in Forza Italia, vicino a Denis Verdini), presidente del sedicente Comitato Nazionale per la Valorizzazione dei Beni Culturali (un’associazione privata). Gli argomenti sono risibili: e infatti non sono poi mai stati pubblicati su una rivista scientifica. Non si è, infatti, condotta una campagna storico-archeologica sulle aree cimiteriali in cui poté essere sepolto il corpo dell’artista, e ci si è limitati a sottoporre ad analisi i resti umani che emersero per caso nel 1956 durante uno scasso superficiale effettuato per realizzare un minuscolo giardino.
BISOGNEREBBE dunque pensare che, per l’appunto, un ritrovamento casuale avesse restituito – tra tutte quelle risultanti da secoli e secoli di inumazioni – proprio le ossa di Caravaggio. Come trovare un ago tra i resti di un pagliaio distrutto: praticamente un miracolo. Il vero miracolo è che qualcuno dia retta a Vinceti. Dopo un’analisi del dna che avrebbe stabilitouna“compatibilitàall’85 per cento” tra quelle povere ossa anonime e alcuni italiani di oggi che si chiamano Merisi, questi afferma che il riconoscimento è sicuro, e il 3 luglio 2010 riporta trionfalmente le ossa a Porto Ercole: sul veliero di Cesare Previti, che gli sta accanto gongolante. Una carnevalata per i più ottimisti, una vera e propria truffa per i più critici: uno studio recente di un biochimico dell’Università di Napoli ha smontato le presunte certezze scientifiche, facendo notare che la compatibiltà del dna di uno scimpanzè con quello umano è più alto dell’85 per cento sbandierato da Vinceti. Ma Vinceti ha completamente sedotto il sindaco Cerulli. Il quale lo ha nominato presidente della neocostituita Fondazione Caravaggio, gli ha assegnato un alloggio gratuito in un edificio del Comune e (con delibera n.100 del 20 giugno scorso) gli ha elargito 65.355,63 euro per realizzare un’orrenda megatomba per Caravaggio, nel cuore di Porto Ercole. La delibera (un capolavoro, nel suo genere) giustificaquestaemorragiadidenaro pubblico con la risonanza mediatica dell’evento: “Per questo anno è prevista l’inaugurazione del Parco Funerario Monumentale dove saranno collocati i resti ossei del pittore Michelangelo Merisi da Caravaggio, con la presenza della Ccn (la Cnn, si suppone) e di altre emittenti nazionali e internazionali”. Ma il contribuente dell’Argentario non se la cava così a buon mercato.
IL 23 GIUGNO un’altra delibera approva la spesa di altri 40mila euro tondi tondi per i “lavori di sistemazione di un’area a verde per posizionamento di un’arca funeraria in memoria del pittore Michelangelo Merisi detto il Caravaggio”. E non basta ancora. Visto che “in occasione della prossima inaugurazione del suddetto monumento si ritiene necessario dover procedere all’acquisto di alcune pubblicazioni sulla vita dell’illustre pittore da offrire in omaggio alle autorità che presenzieranno alla cerimonia” (ovvio no?), il 18 giugno il Comune determina di acquistare “200 copie del volume L’Enigma Caravaggio e 200 copie del volume Porto Ercole Ultima Dimora, tutti corredati di fascetta e segnalibro , al costo complessivo di euro 4.400,00. Domanda facile facile: chi sarà l’autore di questi imperdibili best-seller? Ma Vinceti, perbacco!
Finisce qua la costosissima farsa dell’Argentario? No, perché oltre a massacrare la storia e la scienza, il cosiddetto parco funerario sfigurerà pure Porto Ercole, perché l’“arca funebre” è ovviamente una cagata pazzesca (per fare una citazione), come dimostra il bozzetto reso noto dall’amministrazione: una specie di scenografia da congresso socialista dell’era Craxi, con tanto di sarcofago in marmot e riproduzione in bronzo (poi colorato) della Canestra di frutta dipinta da Caravaggio. Il quale si rivolterà nella tomba: ma non in quella, che conterrà invece le ossa di chissà quale povero cristiano, morto a Porto Ercole in tempi meno grotteschi di questi.