Luigi Grassia, La Stampa 12/7/2014, 12 luglio 2014
INDESIT A WHIRPOOL PER 758 MILIONI. RILANCIO TARGATO USA
Qualcuno dirà che questa è la normalità della globalizzazione, ed è è pure vero, ma intanto un altro pezzo di industria italiana passa in mani straniere. Gli elettrodomestici della Indesit diventano americani: la famiglia Merloni cede alla Whirpool il 60,4% del capitale per 758 milioni di euro. La società acquirente lancerà un’Opa (offerta pubblica di acquisto) sul resto del capitale e tutto dovrebbe concludersi entro l’anno. Whirlpool è stata assistita dallo studio Cleary Gottlieb.
In Borsa il titolo guadagna il 2,85% a 10,83 euro, avvicinando quello di 11 euro per azione a cui è avvenuta la vendita. Ma non sono questi dati finanziari la cosa più importante, adesso contano soprattutto il futuro industriale della Indesit, i piani di rilancio e i rischi per l’occupazione che potrebbero derivare dal taglio di doppioni fra le strutture di Indesit e di Whirlpool in Italia.
«L’accordo - dice Gian Oddone Merli, amministratore delegato della finanziaria Fineldo della famiglia Merloni - ha l’obiettivo di dotare Indesit di tutti gli strumenti per costruire un futuro solido e sostenibile». «I principi che hanno guidato la selezione del partner di Indesit» dice Aristide Merloni «sono stati ispirati non solo alla creazione di valore economico per tutti gli azionisti, ma anche alla necessità di preservare l’eccellenza, la qualità e il saper fare delle persone che hanno fatto e continueranno a fare questo gruppo sempre più grande». Ancora più positivo Marc Bitzer, presidente di Whirlpool per la macro zona Nord America-Europa-Medio Oriente-Africa: «Ci attendiamo che con quest’operazione nasca una società di elettrodomestici più efficiente in Europa, che possa creare maggior valore attraverso un miglior utilizzo delle risorse e una complementarietà di posizione geografica, prodotti, marchi e sistema distributivo». Però l’accenno al «miglior utilizzo delle risorse» mette in allarme i sindacati; a dicembre era stato sottoscritto un piano industriale e adesso il timore è che dopo così poco tempo vengano già rimessi in discussione gli impegni su fabbriche e posti di lavoro. I sindacati chiedono di incontrare il ministero dello Sviluppo economico.
Il piano di riorganizzazione del dicembre 2013 prevede 83 milioni di investimenti nei 4 stabilimenti italiani (due a Fabriano, uno a Comunanza e uno a Caserta, con 4 mila addetti in tutto), il rinnovo quasi totale della gamma dei prodotti a più alto valore aggiunto, il ricorso agli ammortizzatori sociali e nessun licenziamento per 5 anni.
Le Rsu Fiom della Indesit di Fabriano esprimono «preoccupazione per l’accordo sottoscritto da Whirlpool e Fineldo. Non possiamo non notare che non una parola sia stata spesa nel comunicato riguardo ai dipendenti, le produzioni, gli stabilimenti e gli uffici della Indesit. Non si fa alcun accenno fra l’altro all’accordo raggiunto al ministero dello Sviluppo economico di dicembre».