Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Dalle maschere della morte alle teste di gatto mummificate, il nuovo “Museum of Morbid Anatomy” di Brooklyn intende demistificare “la dipartita” con la mostra “The Art of Mourning” che si chiude il 4 dicembre. In esposizione c’è la “Monna Lisa” delle maschere della morte. A fine Ottocento fu ritrovato il corpo di una giovane sconosciuta che fluttuava in un canale di Parigi, con il timido sorriso conservato per i posteri. Accanto a lei, nota come “L’ Inconnue de la Seine”, ci sono elaborate corone di capelli umani e fotografie di spiriti, santi messicani, libri sulla tassidermia e storie di cadaveri famosi. L’arte del lutto risale al 1860, quando il dolore della regina Vittoria per il suo defunto Albert si tramutò in un affare modaiolo e lucrativo. All’epoca i corpi venivano esposti nei salotti, non nelle camere mortuarie. Ora ci sembra strano e inaccettabile, ma all’epoca tutti avevano a che fare con i morti. Gli oggetti della mostra non hanno valore artistico in sé, né valore scientifico, ma raccontano storie passate che non vengono narrate altrove. Ci sono accessori fatti con i capelli, braccialetti, rosari, orecchini: i capelli durano nei secoli ed erano il materiale ideale per indossare ricordi affettivi. scheletri al museum of morbid anatomy scheletri al museum of morbid anatomy Da una porta si accede alla libreria che contiene vecchi libri, bottiglie con esperimenti dell’epoca vittoriana, cervelli sotto vetro, scheletri, kit per non far svenire i bambini, collezioni esoteriche, strumenti medici antichi. Tutto assemblato grazie a una fortunata campagna sul sito di crowdfunding “Kickstarter”. “Morbid Anatomy” svolge molteplici attività: pubblica libri, fa reading, organizza un macabro mercatino delle pulci, gestisce un bizzarro negozio di souvenir. Recentemente ha anche esordito con la “singles night” incontri fra scapoli e zitelle che hanno una passione per l’oscurità. A luglio si tengono seminari sulla dissezione e sui riti cattolici in Messico.