Laura Leonelli, Domenica – Il Sole 24 Ore 22/6/2014, 22 giugno 2014
Dora Maar, vero nome Henriette Theodora Markovitch, apprezzata fotografa, a Parigi, a 29 anni conquista Picasso, anni 54, giocando con un coltello tra le dita e offrendogli come pegno d’amore una stilla del suo sangue
Dora Maar, vero nome Henriette Theodora Markovitch, apprezzata fotografa, a Parigi, a 29 anni conquista Picasso, anni 54, giocando con un coltello tra le dita e offrendogli come pegno d’amore una stilla del suo sangue. Per entrambi all’inizio è una passione grande. Lui le scrive: «Arrotolate attorno alle caviglie il cuore del vostro umile ammiratore». Dora Maar lo segue nel suo lavoro, lo fotografa mentre dipinge Guernica, nel 1937, nell’atelier al numero 7 di Rue des Grands-Augustins. La convince a lasciare la fotografia per la pittura, salvo poi dirle, guardando le sue tele: «Tanti segni per non dire niente». Quando nel 1943 la lascia, lei impazzisce: riesce a guarire solo grazie all’elettrochoc e all’analisi con Jacques Lacan. A proposito del pittore poi dirà: «Uno strumento di morte, non è un uomo, è una malattia».