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 2014  luglio 11 Venerdì calendario

È LA TV, BELLA MIA

Carlo Freccero, uno che di televisione se ne intende, l’ha definita «preparata e seria». Di più: «Le manca solo di atteggiarsi da prima della classe, come fece a suo tempo Lilli Gruber». Pietrangelo Buttafuoco, su Il Foglio, l’ha inserita fra le "Madamine in fiore", una nuova schiera di telegiornaliste (Francesca Barra, Annalisa Chirico, Giulia Innocenzi) «che hanno trasformato in Care Zie pure Daria Bignardi e Luisella Costamagna». Per Riccardo Bocca dell’Espresso la sua è addirittura «un’eleganza aliena».
Mia Ceran, classe 1986, segno zodiacale scorpione, è un po’ tedesca – è nata a Treviri, la città che nel 1818 ha dato i natali a Karl Marx – un po’ americana e un po’ italiana. È cresciuta fra gli Stati Uniti e l’Italia, dove si è laureata in Economia (con lode) alla John Cabot University di Roma. Poi uno stage alla Cnn e infine il passaggio, in soli cinque anni, da Mediaset (Tg5, Studio Aperto e Matrix) alla Rai (Agorà) con in mezzo La7 (L’aria che tira e In onda estate).
Insieme con Marianna Aprile ed Elisabetta Margonari, da martedì 15 luglio, Ceran sbarca in prima serata su RaiTre con Millennium, il nuovo talk di Viale Mazzini con una conduzione tutta al femminile. Ma ci arriveremo dopo.
Papà dentista e mamma giornalista della stampa estera, da piccola Mia decise di voler imboccare la terza via. Né medico né reporter: lei voleva fare la ballerina.
A casa però non approvavano. Così un giorno, da studentessa universitaria 19enne, trovò nella bacheca dell’università un annuncio: «Cercasi stagista bilingue italiano-inglese per lavoro di redazione. Nessuna retribuzione». Lo strappò, lo portò a casa e spinta da sua madre (ancora oggi il suo modello, non solo a livello professionale) decise di telefonare. Dall’altro lato della cornetta rispose la Cnn. Il suo capo era Alessio Vinci che più avanti l’ha voluta a Matrix.
Si definisce, scherzando, «thatcheriana di sinistra», anche se in una puntata di Sottovoce (il programma di Gigi Marzullo su RaiUno) ha detto di essere «borghese con riserva» e «più conservatrice che rivoluzionaria». Il che stride con l’etichetta di renziana che qualcuno le ha già appiccicato addosso. Chi la conosce racconta che «a lei questa cosa da fastidio» perché - ripete spesso - «chi fa il mio lavoro non può dichiararsi in alcun modo». Ma è anche, parole sue, una persona decisamente allegra, appassionata e svelta (la sua dote migliore). Legge di tutto, dai classici americani ai Ritratti italiani di Alberto Arbasino, e adora la musica italiana, in particolare Lucio Dalla e Paolo Conte che ascoltava da adolescente nei suoi viaggi in Italia.
Il direttore di RaiTre, Andrea Vianello, ha puntato molto su di lei facendo di tutto per strapparla a La7. Missione compiuta. Dalla rubrica del Moviolone di Agorà al fianco di Gerardo Greco, ora per Ceran è arrivato il tempo di cimentarsi con il prime time. Millennium non è, come ha scritto qualcuno, la versione estiva di Ballarò, anche se l’asse portante della trasmissione resta la politica. Mia conduce una parte del programma, quella maggiormente focalizzata sul Palazzo, mentre Aprile e Margonari si occupano degli aspetti più nascosti dei politici di casa nostra e delle difficoltà quotidiane degli italiani.
Per Ceran questo potrebbe essere il trampolino di lancio utile a raggiungere un traguardo più importante: la conduzione di Ballarò. È lei, secondo numerose indiscrezioni, la candidata numero uno per sostituire Giovanni Floris (ufficialmente passato a La7) il martedì in prima serata su RaiTre. Certo, i competitor non mancano: da Gerardo Greco a Bianca Berlinguer fino a Monica Maggioni, che affiancherebbe alla direzione di RaiNews24 anche la gestione di uno dei programmi di punta del servizio pubblico.
Per ora la diretta interessata non ci pensa: «Meglio concentrarsi sul presente». Un futuro all’estero? «Non lo escludo, per me resta un sogno. Ma al momento sto molto bene qui».