Andrea Montanari, MilanoFinanza 11/7/2014, 11 luglio 2014
CAIRO PUNTA A UNO SHARE DEL 10%
Giovanni Floris e Simona Ventura (al momento solo per la serata finale del concorso di Miss Italia) sono gli ultimi due colpi del mercato delle star tv messi a segno da Urbano Cairo. Ora è completo il dream team di La7 composto, oltre che da Floris e Ventura, dai riconfermati Michele Santoro (Annozero), Enrico Mentana (Tg e speciali), Maurizio Crozza (Il Paese delle meraviglie), Lilli Gruber (8 e mezzo), Corrado Formigli (Piazza Pulita), Daria Bignardi (Le Invasioni barbariche), Gianluigi Paragone (La Gabbia), Giulia Innocenzi (Announo), Alessandra Sardoni (Omnibus), Tiziana Panella (Coffee Break), Myrta Merlino (l’Aria che Tira) e il jolly Salvo Sottile (InOnda). E può giocarsela nella Champions League degli ascolti dove dominano Rai e Mediaset ma dove in prima serata - circa 28 milioni di telespettatori - La7 ha il 5,1% e batte sia Sky Italia che Discovery. «Il 70% del fatturato le tv lo fanno sul prime time», dice Cairo, «è questa la fascia che vogliamo presidiare con un’offerta unica che ruota attorno all’informazione». Floris, gestito dall’agente Beppe Caschetto, resterà 5 anni a La7 per un compenso top secret (erano 4 milioni per tre anni, potrebbero essere 6,5 milioni per il quinquennio). Con quest’ultimo innesto è presidiata tutta la settimana, a esclusione del sabato: Floris avrà il martedì come in Rai con Ballarò, oltre a una striscia quotidiana d’approfondimento su temi d’attualità; mentre il mercoledì sarà una «staffetta tutta al femminile». L’unico rischio, si dice tra gli addetti ai lavori, è rappresentato dall’overdose di contenuti e prodotti simili l’uno all’altro: una cannibalizzazione dell’informazione e dell’approfondimento giornalistico. Ma da alcuni anni il pubblico e il target di La7 (70 investitori esclusivi per il canale in termini di spot) è preciso e fidelizzato. Con questa squadra, l’obiettivo di Cairo, patron di La7 e della capogruppo Cairo Communication, è innalzare gli ascolti in prima serata fino all’8-10%, mentre lo share nel giorno medio è del 3,8%. E ora risanati i conti di La7 può gestire il rilancio che passerà, dopo l’acquisizione dei multiplex di Stato (per oltre 31 milioni), dal rafforzamento dell’offerta di contenuti. «Sicuramente abbiamo acquistato i multiplex per avere un’indipendenza maggiore e anche per avere banda di trasmissione per lanciare nuovi canali», ha confermato Cairo, che con la dote (88 milioni) incassata l’anno scorso da TiMedia per l’acquisto (prezzo simbolico di 1 euro) del canale tv, non darà dividendi straordinari: «Non è la prima cosa che mi viene in mente, sono altre le operazioni che si possono fare». Anche perché il mercato pubblicitario «non si è ancora ripreso e non è ancora positivo, ma certamente e migliore rispetto allo scorso anno».
Intanto, come socio al 3% di Rcs Mediagroup, Cairo si è detto «contrario agli aumenti di capitale» della casa editrice. Per l’imprenditore «l’ad (Pietro Scott Jovane, ndr) deve fare una buona gestione cercando di non fare altri aumenti di capitale, mai molto graditi dagli azionisti. Comunque io non sono nella stanza dei bottoni e non decido io».
Andrea Montanari, MilanoFinanza 11/7/2014