Andrea Giacobino, ItaliaOggi 11/7/2014, 11 luglio 2014
RENZO ROSSO (DIESEL) FLETTE MA RESTA IN UTILE
Al termine di un anno ancora difficile per i consumi della moda (-0,9% per la donna e +1% per l’uomo) Renzo Rosso rafforza il patrimonio della sua holding Otb che pure nel 2013 ha dato da lavorare a oltre 6 mila e 200 addetti e ha effettuato investimenti per complessivi 228 milioni.
Qualche giorno fa, infatti, l’assemblea della cassaforte presieduta dal «re del jeans», col marchio Diesel al centro dell’impero, ha deciso di accantonare a riserva l’intero utile di 15,1 milioni di euro segnato nel bilancio civilistico dello scorso anno, dopo che il profitto nel 2012 era stato di 28,6 milioni.
La diminuzione si deve principalmente alla svalutazione di 10 milioni effettuata sul marchio Viktor & Rolf che opera nel pret-à-porter.
Più interessanti, e significativi, sono i numeri del consolidato che riesce comunque a chiudere in utile per circa 4 milioni dai 67,5 milioni del 2012, a fronte di un fatturato pure in lieve miglioramento perché passato da 1,5 a 1,6 miliardi.
Se si esclude il gruppo di maglieria di lusso Marni, rilevato a inizio dello scorso anno, il fatturato sarebbe stato di 1,45 miliardi e l’utile di 10,1 milioni. Il patrimonio netto anno su anno passa da un miliardo a poco più di 987 milioni mentre a seguito del deal Marni la posizione finanziaria netta, pur restando positiva, scende da 191,7 a 69,2 milioni.
A livello di ricavi di gruppo il 34,7% è basato in Europa, nel resto del mondo il 30% circa, il 18,4% nelle Americhe e l’11,7% in Italia L’incidenza delle vendite sul canale retail, inclusive di vendite outlet e on-line, sale del 3,9% sull’anno precedente mentre i ricavi per royalties migliorano del 5,4% a 35 milioni. Nel conto economico, però, il mol cala anno su anno da 204,6 a 138, milioni
Meno peso delle coop in Unipol Gruppo Finanziario (Ugf)
Le cooperative rosse a monte di Unipol Gruppo Finanziario (Ugf), che controlla UnipolSai, si rafforzano ma non tanto quanto avevano previsto. Finsoe, cuore del potere delle coop e che detiene la maggioranza di Ugf, ha chiuso infatti nei giorni scorsi l’aumento di capitale di 23,5 milioni di euro, lanciato nella scorsa primavera senza sovrapprezzo tramite emissione di nuove azioni al valore nominale di 0,36 euro cadauna. Se completata, l’operazione avrebbe portato il capitale da 1,067 miliardi a 1,091 miliardi, invece le sottoscrizioni si sono fermate a poco più di 16 milioni e il capitale è salito a 1,084 miliardi.
Di conseguenza si sono limati anche i pesi dei principali azionisti. Anzitutto Holmo che dal 24,5% è passata al 23,83%, seguita da Cooperativa Adriatica passata dal 12,4% al 12,5%, Coop Consumatori Nordest (dal 10,6% al 10,76%), Finpar Unip (dall’8,6% all’8,73%) e Cooperare (dall’8,4% all’8,5%).
Oltre a Finsoe, le cooperative sono azioniste di Unipol anche direttamente attraverso Nova Coop (2,3%), Lima (4,5%), Nova Coop (2,3%) e Coop Estense (2,9%).
Andrea Giacobino, ItaliaOggi 11/7/2014