Diego Gabutti, ItaliaOggi 11/7/2014, 11 luglio 2014
PERISCOPIO
Bruno Vespa contro l’immondizia a Roma. Io voto l’immondizia. Spinoza. Il Fatto.
La politica è corrotta. Non si fanno le riforme. Se si fanno, sono orrende. L’evasione fiscale è a livelli cosmici. La magistratura fa come gli pare e non paga mai. La polizia mena. Il sindacati tutelano i fannulloni. La sanità costa e non guarisce. La scuola pubblica è arretrata da lustri. Da vent’anni, forse trenta, ma anche quaranta, i problemi sono sempre gli stessi. Insomma, siamo un paese che ha raggiunto una stabilità. Mattia Feltri. La Stampa.
Resta con noi, non ci lasciar, la notte mai più scenderà. Un grido unanime sale dall’Alpi al Lilibeo, cingendo in un solo abbraccio il protomartire Vasco Errani, condannato in appello a un anno per falso ideologico per aver finanziato indebitamente con un milione di euro la coop del fratello e poi coperto la truffa con carte truccate. Lui ha fatto la sola cosa da fare (anche perché è in scadenza): dimettersi. Ma l’intero partito, superando le divisioni tra renziani e antirenziani, vecchi e giovani, rottamatori e rottamati, lo implora di non orbare la Nazione della sua luminosa presenza. Un giorno forse scopriremo le sue doti nascoste che hanno indotto i mejo fichi del Nazareno a coprirsi di ridicolo e a berlusconizzarsi vieppiù con dichiarazioni ai confini della realtà. Anzi, oltre. Bersani, ex segretario: «Chi conosce Errani non può dubitare della sua onestà e correttezza. Con tutto il rispetto che si deve alle sentenze, si dovranno rispettare anche le convinzioni profonde di chi ha avuto a che fare con lui». Cioè: se il condannato è mio amico, la condanna dei giudici vale quanto la mia assoluzione. Con tutto il rispetto per le sentenze, è ovvio. Marco Travaglio. Il Fatto.
«Barbara Spinelli ci ha ripensato» dice Curzio Maltese «e non rinuncia al suo seggio nell’Europarlamento. Io sono molto contento di questo, è una grande esperta di temi europei. Meglio lei di Iva Zanicchi o di Clemente Mastella». E dai! E magari, soprattutto Curzio «è molto contento» perché Moni Ovadia ha abdicato lasciandogli il seggio, così, meglio lui dell’attore, si potrebbe dire? Stefano Di Michele. il Foglio.
In politica se vuoi che una cosa sia detta, chiedi a un uomo. Se vuoi che sia fatta, chiedi a una donna. Margareth Thatcher. Stefania Tamburello, L’economia è il mezzo per cambiare l’anima. Margharet Thatcher e Ronald Reagan in parole loro. Rizzoli Etas.
I giovani sono spesso dei coglioni perché le loro voci sono spesso degli echi. È normale che le loro parole siano piene di cliché, essi apprendono, essi ripetono. Mai la gioventù è stata così poco sicura di se stessa. Il mondo nel quale essa entra non gli propone che della precarietà. L’elogio che le si fa è inversamente proporzionale alla fragilità nella quale essa si trova. Régis Debray, Le bel âge. Flammarion.
García Marquez divenne un informatore della polizia politica di Castro. Molti anni fa, all’Avana, il dissidente e attivista per i diritti umani, Ricardo Bofill, con l’aiuto di Colin McSeveny (che, all’epoca, era un reporter Reuters) riuscì a entrare nell’hotel dove García Marquez stava bevendo un paio di drink. In un angolo tranquillo, con assoluta discrezione, Bofill diede a García Marquez una serie di documenti e report sulla situazione di diversi intellettuali a Cuba. Alcune settimane più tardi, la polizia arrestò Bofill. Quando l’interrogarono, lì, sulla tavola di colui che lo inquisiva, c’erano i documenti che Bofill aveva consegnato a García Marquez. Quest’ultimo scrittore ha sostenuto la tortura, le sparatorie, l’assassinio dei miei compagni. Se fossi un cristiano devoto, dovrei forse dire: che Dio lo accolga fra le sue braccia. Dato che non lo sono e che non raggiungo il necessario livello di perfezione spirituale, voglio che bruci per sempre tra le fiamme dell’inferno. Armando Valladares. National Review.
(mfimage) Il regista Michelangelo Antonioni pretende due o più recensioni a ciascuno dei suoi film, la seconda molto migliore della prima, e non tollera giudizi se non dall’entusiasmo in su, non raccoglie le intenzioni ironiche ma esige che si colgano le sue ironie che nessuno riesce a vedere, tranne lui. Alberto Arbasino, Ritratti italiani. Adelphi.
Donna Manuela, con tremolìo de zinne che j’abbottaveno tutta la camicetta, liberò merulani sorrisi: «Mbè, arrivedella, dottò. J’arriccomanno, qua, er nostro sor Filippo. M’oo tratti bene». Carlo Emilio Gadda, Quel pasticciaccio brutto de via Merulana. Garzanti, 1957
Per uno di quei colpi di fortuna che decidono di una carriera, quando avevo 22 anni chiesi a un centralino di poter parlare con il commissario tecnico della Nazionale italiana, Enzo Bearzot. Sentii Bearzot ridere: «Diavolo! Me lo passi pure. Io, per Darwin e per Freud ci sono sempre!». Così, grazie al nome scelto da mia madre che, durante la gravidanza, aveva letto una biografia del teorico dell’evoluzione, riuscii a strappare per il Guerin Sportivo un’intervista a Bearzot che, contro quel giornale, era abbastanza inferocito per via di una caricatura in cui era stato rappresentato come King Kong. Darwin Pastorin, Adesso abbracciami, Brasile! Elliot.
Estate sempre uguale a se stessa. Con i vù cumprà che offrono, in francese, finte borse Vuitton. Sono loro i veri europei. I clienti, infatti parlano a malapena l’italiano. Al grido: «Cocco, cocco, cocco bello» riaffiorano quei napoletani ambulanti dell’Italia di Totò. Si sale sul pattino con l’illusione di essere all’America’s cup. I pupi giocano con gli zii a tamburello. E una volta su due beccano, con la palla, l’occhio di una Baywatch della Garbatella che faceva jogging sulla riva tentando di imitare Pamela Anderson. E c’è sempre il romoletto che, credendosi Totti, sfascia, con una pallonata, il castello di sabbia costruito da una nonna un po’ Sora Lella che gli grida: «Se te pijo, te sfonno!». Enrico Vanzina, Commedia all’Italiana. Newton Compton, 2008.
Stefania Sandrelli è candidata all’Oscar per il film La chiave. Viene però specificato che, in considerazione delle sue prestazioni nel film, la Sandrelli non è candidata tutta quanta. Solo un parte. Amurri & Verde, News. Mondadori, 1984.
Stamattina sono rimasto «a bocca aperta» nel vedere mio moglie «a bocca chiusa». Gino Bramieri, Barzellette. Euroclub, 1989.
Aveva paura di tutti. Ora, a tutti fa paura. Roberto Gervaso. Il Messaggero.
Paolo Siepi, ItaliaOggi 11/7/2014