Mario Baudino, La Stampa 11/7/2014, 11 luglio 2014
PROBLEMI DA PORCI
Può Scarlett Johansson - o la sua controfigura - entrare in un garage francese e sedurre il bel meccanico? Forse in un suo film, ma non in un romanzo altrui che per di più rende conto di alcuni pettegolezzi amorosi sulla vita dell’attrice. Ne è nata una causa in tribunale: l’interprete di Lost in Translation ha accusato di diffamazione lo scrittore francese Grégoire Delacourt, autore di La prima cosa che guardo, appena tradotto da Salani. Passi per il garage, ma non per le notizie «false» sulla vita privata. L’ha avuta vinta, anche se di misura: chiedeva oltre 60 mila euro di danni, ne ha ottenuti meno di tremila. Il tribunale ha osservato, forse malignamente, che lei stessa non fa mistero del proprio privato. Intanto su Vanity Fair l’attrice definisce lo scrittore «un porco», dando origine a una seconda causa, ma contro di lei, per ingiurie. Clima rovente. Non resta che leggere, il libro promette bene.